C.a dott. santoro

Gentile Dott. Santoro,
scusi se mi rivolgo direttamente a Lei ma già in passato ho avuto modo di contattarla e mi sono trovata molto bene grazie ai suoi consigli.

Le spiego qual è il mio problema nella speranza che anche questa volta possa aiutarmi:
sono alla 27+4 sett di gravidanza. Fino alla 25° sembrava andare tutto bene quando il mio Ginecologo si è accorto che avevo avuto contrazioni (a cui sinceramente io non avevo mai fatto caso forse anche perché ero sempre in movimento) e che il bimbo era già incanalato con la testina che spingeva per uscire!
Mi ha messo a riposo assoluto dicendo che ci saremmo visti dopo qualche giorno per vedere la situazione come si era evoluta. Il giorno dopo ho cominciato ad avvertire delle contrazioni abbastanza forti ma non dolorose ma comunque ad intervalli di circa 20 – 30 minuti e mi sono recata in ospedale dove mi hanno tenuta in osservazione per qualche giorno con terapia a base di buscopan e mag 2 e nel frattempo mi hanno fatto i tamponi cervicali e vaginali.
Dopo qualche giorno dalla dimissione mi ha contattata l’ospedale dicendo che avevano trovato sul tampone vaginale un’infezione da escherichia coli e mi hanno dato agumentin per 6 giorni ogni 12 ore, ho fatto anche urinocoltura che è risultata negativa.
Io ero abbastanza sollevata perché pensavo che con l’antibiotico tutto si risolvesse e invece continuo ad avere le contrazioni anche se meno frequenti e comunque ho notato che il mio utero rispetto a qualche settimana fa è più duro come se fosse sempre contratto.
La mia grande paura è che il batterio (che conosco molto bene perché nel 2006 mi aveva fatto finire in ospedale per una bella cistopielite) non si sia fermato alla vagina ma che a causa delle frequenti visite interne sia riuscito a risalire colpendo quindi anche le membrane del sacco amniotico e che l’antibiotico, non essendo proprio specifico, non sia riuscito a debellare completamente l’infezione altrimenti non mi spiego le contrazioni che continuo ad avere!
Ho tanta paura di perdere il mio bimbo a causa di questo maledetto batterio perché so bene che se si rompesse il sacco amniotico anche solo parzialmente il mio bambino non sarebbe più protetto e si infetterebbe anche lui con le conseguenze che non voglio neanche immaginare!
La prego mi aiuti! Questo bimbo lo abbiamo desiderato tantissimo e purtroppo per riuscire ad averlo siamo dovuti ricorrere alla fecondazione assistita, dopo tutto il calvario già passato non voglio rischiare di perdere il mio angioletto!
Come faccio a sapere se l’infezione è risalita?
Grazie infinite anticipatamente per la Sua disponibilità!


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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Le sue paure hanno un nome: chorionamnioite, ovvero l'infezione della placenta, delle membrane amniocoriali e del liquido amniotico.
Esiste una forma di tale infezione, acuta, imponente, a rapida evoluzione che, di certo, avrebbe già riconosciuto e che avrebbe, sicuramente, avuto già effetti disastrosi sul decorso della gravidanza.
Possiamo, quindi, scartare questa ipotesi.
La seconda forma è quella di una infezione subacuta che evolve lentamente, associandosi, spesso ma non sempre, ad una rottura prematura delle membrane amniocoriali ed a parto pretermine, nel suo caso.
Questa possibilità non è completamente da scartare.
La terapia, nel sospetto, va condotta con farmaci attivi prevalentemente sulla flora vaginale residente, dato che è questa popolazione microbica che, nella maggioranza dei casi, è responsabile dell'infezione.
La terapia si conduce, in genere, con antibiotici per via parenterale, coprendo eventuali contrazioni uterine con farmaci tocolitici e non con comuni antispastici.
In alcuni casi, ai farmaci tocolitici, è bene associare il Progesterone o per via iniettiva o per via vaginale, a seconda delle scelte del Curante.
La presenza di un utero subcontratto è, certo, uno dei segni della Chorionamnioite subacuta ma non è l'unico.
Misuri la temperatura corporea 3 volte al giorno per almeno 3 - 5 giorni, annotando i risultati su di un taccuino, monitorizzi la sua diuresi nelle 24 ore, usando un contenitore graduato, per almeno 3 giorni ed esegua esami ematochimici, fra cui emocromo con formula, PCR, quadro proteico, fibrinogeno.
Alcuni dei parametri saranno, com'è logico in gravidanza, diversi dalla norma...ma è l'entità di questa differenza a far emergere il sospetto diagnostico.

Mi tenga informato se crede opportuno.
Le rivolgo il mio cordiale saluto ed i miei sinceri auguri per questa gravidanza.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dott., come al solito le Sue risposte denotano grande professionalità e nulla viene lasciato al caso.
Peccato solo che siamo molto distanti altrimenti mi farei seguire molto volentieri da Lei.

Comincerò a misurare la temperatura e la quantità di urina e poi la terrò informato, per quanto riguarda gli esami del sangue la vedo più difficile in quanto il mio Ginecologo mi ha solo prescritto di rifare il tampone vaginale.

1)Nel caso in cui l'esito del tampone risultasse negativo si potrebbe escludere una chorionamiotite subacuta?

2)Con la visita ostetrica eseguita in data odierna il collo è risultato ben chiuso e non accorciato (4,3 cm), questo è un buon segno che potrebbe escludere la chorionamiotite oppure non la esclude?

Grazie infinite e buona domenica.
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Un tampone vaginale negativo non esclude automaticamente una chorionamnioite, come un normale status clinico del collo uterino.
A risentirci con la misurazione della temperatura corporea e della diuresi delle 24 ore, almeno.
Una terapia Le è stata già impostata o meno?
[#4]
dopo
Utente
Utente

Buon giorno Dott.
Una volta scoperto il tampone vaginale positivo all’escherichia coli l’ospedale mi ha dato l’antibiotico Agumentin per 6 giorni (una pastiglia ogni 12 ore) che ho terminato domenica 22 gennaio.
Ad oggi sto assumendo mag2 due volte al giorno e normogin la sera, nient’altro.

Le riporto le misurazioni che ho fatto in questi giorni:

TEMPERATURA

28/01/12 Ore 16.00 36,2° - Ore 24.00 36,5°
29/01/12 Ore 11.00 36,5° - Ore 16.00 36,9° - Ore 23.00 36,5°
30/01/12 Ore 10.45 36,3° - Ore 17.00 36,9° - Ore 21.30 36,6°
31/01/12 Ore 10.15 36,3° - Ore 16.15 37,0° - Ore 22.00 36,5°
01/02/12 Ore 10.00 36,6°

DIURESI (tenga presente che bevo circa 1,5-2 litri di acqua al giorno):

29/01/12 circa 2.100 ml di urine
30/01/12 circa 1.800 ml di urine
31/01/12 circa 1600 ml di urine

Grazie mille ancora per la Sua cortese disponibilità.
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Dovremmo scartare l'ipotesi della Chorionamnioite subacuta.
I controlli sono negativi. Mi permetto di consigliarLe una terapia locale (vaginale) per l'eradicazione dell'infezione da E. Coli e di esortarLa a cambiare la sua alimentazione ed a fare qualcosa per la regolarizzazione dell'alvo, se questo è irregolare.
La presenza dell'E. Coli denota infezione a partenza dall'intestino.
Mi faccia sapere.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Carissimo Dott., Lei mi sta togliendo un peso dal cuore enorme. Sono felicissima della Sua risposta perchè avevo davvero paura.
Per quanto riguarda l'alimentazione per ora sto prendendo fermenti lattici tutti i giorni dopo colazione, mangio la mattina a stomaco vuoto un kiwi e se riesco anche il pomeriggio che so che aiutano il transito intestinale e sto prendendo delle fibre liquide, cerco inoltre di bere almeno 1,5 - 2 litri di acqua al giorno.
Se Lei avesse qualche suggerimento in più da darmi la ringrazio infinitamente.

Le riporto inoltre l'esito del tampone vaginale che ho eseguito qualche giorno fa:
Esame coturale: Lactobacillo Acidophilus
Esame batterioscopico: Bastoncelli gram positivi su sfondo essudativo
Mi pare di capire che sia negativo giusto?
Ritiene comunque utilie una terapia locale?

Da cosa potrebbero quindi dipendere le mie contrazioni?
Rispetto a quando c'era l'infezione sono sicuramente diminuite ma comunque arrivo a contarne dalle 15 alla 20 circa durante la giornata e di notte a volte mi sveglio in quanto sento lo stimolo ad urinare a causa proprio dell'utero che si contrae e preme sulla vescica.
Anche quando cammino le avverto non perchè siano dolorose ma perchè premono sulla vescica e tendo quindi a fermarmi e a non continuare la camminata.
Io sono piccolina perchè sono alta solo 1,52 m e peso circa 50 kg (prima della gravidanza pesavo 40 kg), può essere dovuto dalla mia corporatura questo problema?

Grazie ancora infinitamente per la Sua disponibilità e ovviamente per la Sua grande professionalità.

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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Personalmente aggiungerei alimenti integrali (pasta, pane, cracklers, Muesli), 2 cucchiai di marmellata di prugne la sera ed una supposta di glicerina per adulti al giorno per almeno 30 - 40 giorni.
La terapia vaginale può giovarsi di preparati in ovuli per la profilassi delle infezioni (es. DIFESAN ).
Le contrazioni uterine vanno tenute sotto controllo.
Può parlarne col Curante. Vi sono rimedi ormonali che aumentano l'efficacia della Vasosuprina.
Altro non mi è consentito scrivere.

Cordialmente.
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