Dolore pelvico

Gentili dottori,
da diversi anni soffro di dolore pelvico cronico, partito gradualmente fino a diventare continuo, che mi porta la stessa sensazione, ogni giorno, ogni momento, di un ciclo mestruale che sta per partire (gonfiore, dolore lombare, al seno e al basso ventre) con peggioramento in corrispondenza dell'ovulazione e sette/dieci giorni prima delle mestruazioni, particolarmente abbondanti i primi due, con durata di 7/8 giorni ma con flusso decisamente minore dal quarto in poi e raramente dolorose. Il mio ciclo si è anche accorciato, da 28 a 24 giorni. Nel corso degli ultimi anni, alla ricerca di una soluzione, ho consultato diversi ginecologi, i quali, a seguito di ecografia transvaginale hanno riscontrato solo una ciste funzionale inferiore ai 2 cm nell'ovaio destro, presente però da molto tempo e senza variazione negli anni, e niente che possa essere collegato al mio dolore. Mi è sempre stato consigliato quindi di rivolgermi ad altri specialisti, vista anche la presenza di una cicatrice per la rimozione dell'appendicite di un intervento eseguito più di vent'anni fa, che a detta di alcuni potrebbe aver creato aderenze ora sintomatiche. E' stato anche suggerito di controllare il colon. Essendo però il dolore, come premesso, identico a quello che in condizioni normali si sente poco prima delle mestruazioni, ho comunque insistito con i ginecologi e all'ennesimo tentativo con un nuovo specialista, pur non vedendo niente di problematico dall'ecografia, vista la mia età e l'assenza di figli, mi è stata nominata per la prima volta l'endometriosi. A scopo di indagine mi è stata prescritta la pillola da prendere per sei mesi con una sola interruzione dopo 3, data anche a supporto della mia costante carenza di ferro nonostante lo prenda in compresse almeno 8 mesi di fila l'anno. Il primo mese dell'assunzione della pillola è andato piuttosto male, peggiorando di molto la situazione e portandomi dolore su tutto l'addome, al seno, al petto e forte nausea perenne. Di mia iniziativa ho quindi deciso di fare l’interruzione di 7 giorni al termine del primo blister. Ora sono quasi al termine del secondo mese e apparentemente il corpo si sta abituando. Il dolore pelvico non è ancora passato ma sembra lievemente migliorato. La mia domanda è: in caso avessi davvero l'endometriosi, è necessaria l'assunzione della pillola senza interruzione? O meglio, nello scopo di indagare, finché interrompo ogni 21 giorni interferisco sull'indagine? Se così fosse, appena il mio corpo si abitua alla pillola l'assumerei continuata senza alcun problema. Ciò che mi blocca ora è la nausea, che seppur forte per soli 3 giorni, mi ha portato volto vicina a rimettere un'ora e mezza dopo l'assunzione. Gli altri effetti collaterali del primo mese non si sono verificati nel secondo.
Grazie anticipatamente
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Dr. Nicola Blasi Ginecologo 43.3k 1.4k 190
Prima di tutto va confermata la diagnosi di ENDOMETRIOSI , con dosaggio del Ca125 , eventuale ecografia transvaginale ,seguita da RMN pelvi (specifica per endometriosi ) che a volte evita il ricorso alla "laparoscopia diagnostica " ed esplorativa.
la pillola può essere assunta anche rispettando le pause (7 giorni ) in attesa di definire meglio la terapia con la conferma diagnostica.
SALUTONI

dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.

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