Parto prematuro

Salve, ho avuto 1 anno fa un bimbo nato a 24+4sg con taglio cesareo ad incisione a T rovesciata per prom e anidramnios.
Le cause sono ancora confuse.
La gravidanza è stata caratterizzata da un distacco alla settimana 12+4 e poi sempre varie perdite gialline.
Ho eseguito successivamente all'accaduto un'isteroscopia da cui è stato diagnosticato un utero a T da operare con metroplastica.
Dai tamponi è risultata positività ad ureaplasma urealyticum, positività anche sulla placenta.
L'esame istologico riporta: membrane amniocoriali di colore grigiastro con chorionamniosite necrotizzante stadio 3 grado 2.
Cordone ombelicale normostrutturato con associata flogosi della vena e delle arterie ombelicali all'inserzione (stadio 2 grado 1).
A livello dell'inserzione si osservano focolai di funisite periferica e trombosi di un vaso.
Disco coriale con peso come da 24-26 sdg con trombi circondati da necrosi ischemica dei villi, area necrotico flogistica in prossimità della decidua basale ed occlusione trombotica dei vasi di alcuni villi staminali.
Ad oggi ho ricevuto pareri discordanti.
In previsione di una futura gravidanza quali esami devo fare?
La causa potrebbe essere stato un problema placentare di trombofilia?
O probabilmente la colpa è da attribuire all'infezione o all'utero a T?
Sono molto confusa...
[#1]
Dr. Nicola Blasi Ginecologo 43.2k 1.4k 190
Allo stato attuale delle conoscenze, l'ipotesi patogenetica del parto pretermine,
considerata più valida, è quella che viene definita come sindrome della
risposta infiammatoria intrauterina (FIRS).
Un altro percorso di innesco è rappresentato
dai processi infettivi che interessano annessi e feto; questi quadri clinici attivano
la produzione di citochine infiammatorie e, conseguentemente, la sintesi di prostaglandine
che innescano le contrazioni uterine, la rottura prematura delle membrane ( PPROM) e la maturazione
cervicale, con conseguente parto pretermine. Questa terminologia medica esemplificata ci porta a pensare ad una probabile infezione difficile da confermare a distanza di un anno .
SALUTI

dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.

BARI

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta. Al primo controllo post parto a 40 giorni il tampone cervicale era negativo per ureaplasma urealyticum, dopo la cura di zitromax somministratami in ospedale subito dopo il parto. La causa in un primo momento mi fu detto essere stata proprio l'infezione. Dopo 6 mesi effettuo l'isteroscopia altrove e mi viene diagnosticato un utero malformato (a T) e la causa ricade stavolta su questa malformazione escludendo sicuramente l'ureaplasma che a detta del nuovo medico non porta a rottura delle membrane così precoce. Leggendo la sua risposta invece intuisco che l'ureaplasma urealyticum può effettivamente portare al parto prematuro. Sicuramente eseguirò tamponi più frequentemente nel caso di nuova gravidanza. Volevo chiederle infine se col taglio cesareo eseguito con incisione sull'utero a T rovesciata posso cercare una nuova gravidanza già questa estate o meglio aspettare ancora? Mi hanno spiegato c'è un rischio maggiore di rottura. Precedente parto a gennaio 2021
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