Disturbi mentali

Mio padre (a.83) atrofia corticale frontale dal 2002 in trattamento con Seroquel (50mg) + Gabapentin (2x300mg) non autosufficiente ma comunque gestibile a casa non incontinente.
A febbraio 2010 diagnosticata neoplasia al colon retto superiore (aveva sangue nelle feci). Operato d'urgenza 1° volta rimozione 28 cm di intestino con apertura di stomia. 2° volta, un mese dopo, per chiusura della stomia. Totale: 40 giorni di degenza. L'esame istologico ha dato esito negativo, quindi non è necessario alcun trattamento di chemioterapia.
Tornato a casa è passato da 100kg a 85kg preoccupa soprattutto lo stato di confusione mentale. E' diventato incontinente, si muove a passi piccoli non riconosce di essere a casa sua. Confonde i giorni e non sa leggere più l'ora con un orologio a lancette.
I medici affermano che questo è uno stato temporaneo e che un bel giorno, forse tra un mese, si sveglierà come se non fosse successo nulla. Data la sua condizione però non mi sembra sia possibile una ripresa di questa portata.
Si può ragionevolmente sperare in una ripresa? Oppure l'atrofia corticale ha avuto un peggioramento irreversibile?
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

non è possibile on line dare un giudizio prognostico circa l'evoluzione del problema di Suo padre. Potrebbe anche essere un disorientamento temporaneo dovuto allo stress dell'ultimo periodo e all'anestesia che talora può provocare queste reazioni. Se così fosse si tratterebbe soltanto di un periodo limitato, altrimenti potrebbe essere un aggravamento della precedente malattia.
La valutazione più attendibile resta quella del medico che segue papà.

Cordiali saluti ed auguri

Dr. Antonio Ferraloro

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dopo
Utente
Utente
Egr. Dottore,

la ringrazio per la Sua risposta tempestiva.

Aspettiamo come da Suo suggerimento per vedere l'evolversi della situazione.

Cordiali saluti anche a Lei
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Mi faccia sapere l'evoluzione se Le farà piacere.

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Egr. Dottor Ferraloro,

sono passati quasi 5 mesi da quando ho Le ho sottoposto il problema di mio padre. Sicuramente dopo l'operazione al colon, c'è stata una netta ripresa: lo stato di confusione mentale è diminuito di molto ed il fatto che non riuscisse più a mangiare era dovuto ad aprassia, ovvero incapacità di effettuare azioni elementari, come quella di coordinare le azioni di portare il cibo alla bocca, masticare e quindi deglutire ...

Il neurologo che lo ha in cura gli ha somministrato da aprile una compressa di Jumex una volte al giorno, passandola successivamente a due volte al giorno.

Il suo peso è incrementato da 84 Kg a 91 Kg ed ha fame, anzi dovrebbe mangiare un po' di meno. Ha avuto un paio di episodi di lipotimia, perdendo conoscenza per alcuni secondi. Tali episodi si riscontravano usualmente al mattino, specialmente dopo lo sforzo della defecazione.

Dall'EEG risultano degli artefatti specialmente dopo uno sforzo.

Per questo motivo, il neurologo gli ha sospeso le 15 gocce di Nimotop al mattino perchè potrebbero provocare un calo di pressione. Rimangono dunque 15 gocce di Nimotop prima di pranzo e prima di cena. Inoltre mio padre già prendeva Gabapentin 300 due volte al giorno e questa dose è stata portata a 3 volte al giorno. Inoltre facciamo in modo che mio padre beva molta acqua.

Purtroppo vive con i pannoloni, l'intestino a volte è regolare a volte presenta stitichezza. Per questo siamo costretti ad intervenire talora con il Dissenten o con Movicol, secondo il bisogno. Le feci comunque sono sempre composte, non degenera mai in diarrea.

Nonostante ciò andiamo avanti: siamo tornati domenica scorsa dalle vacanze estive (Abruzzo 900 mt altezza). Sembrava tutto abbastanza OK.

Questa notte mio padre si alza per andare in bagno ed io e mia madre abbiamo notato nel camminare degli sbandamenti. Abbiamo pensato che si fosse alzato dal letto troppo in fretta.

Purtroppo questo episodio si è verificato nuovamente questa mattina, dopo essere rimasto seduto sul letto per un tempo sufficientemente lungo, gli abbiamo detto di alzarsi ed ancora una volta ha avuto degli sbandamenti.

Le chiedo se questo potrebbe essere dipeso da una labirintite. In effetti mio padre è affetto anche da sordità ed in questi ultimi tempi sembra che questa patologia sia aumentata.

Mio padre dice sempre, non solo di sentire bene, ma anche di stare bene, come al solito. Non sa quindi darci indicazione e noi supponiamo una labirintite.

Aggiungo che questa mattina aveva di pressione 137/60 e pulsazioni 55. Il neurologo che lo tiene in cura ha ribadito di bere molto e gli avrebbe dato Polase in somministrazione due volte al giorno, attribuendo questi episodi anche al caldo di Roma in questi giorni.

Cosa ne pensa Lei? Crede che si possa risolvere il problema degli sbandamenti? Fino a ieri andava tutto bene ...

La ringrazio in anticipo per la Sua cortese risposta.

Cordiali saluti.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

innanzituto La ringrazio per avermi aggiornato. Mi fa piacere che le condizioni di Suo padre siano nettamente migliorate rispetto ad aprile scorso.
Le lipotimie durante la defecazione potrebbero essere le cosiddette lipotimie situazionali e, se così fosse, non ci sarebbe da preoccuparsi.
Per quanto riguarda gli sbandamenti, ovviamente a distanza è impossibile stabilire da cosa siano causati.
Una labirintite potrebbe essere un'ipotesi, un problema circolatorio e/o degenerativo sono altre ipotesi.
Le valutazioni specialistiche sono fondamentali.

AugurandoVi il meglio Vi invio cordiali saluti
[#6]
dopo
Utente
Utente
Egr. Dott Ferraloro,

scrivo per aggiornarLa sull'avanzamento della malattia di mio padre.

Il 28 agosto u.s, visto il persistere dell'instabilità dell'equilibrio lo abbiamo portato al Pronto Soccorso.

Hanno ritenuto di tenerlo per fare degli accertamenti. Dopo 10 giorni lo hanno rilasciato con i seguenti risultati:

EEG - modeste anomalie lente a prevalenza centroparietale dx.

Ecocardiogramma - ventricolo sx dimensioni normali con ipertrofia parietale. EF 60% disfunzione diastolica di 1° grado. Inufficienza mitralica di grado lieve.

Ecodoppler vasi aortici - ispessimento medio intimale diffuso, rilievi emodinamici nella norma.

RM encefalo - quadro di leucoencefalopatia ipossico ischemica cronica a prevalente espressività periventricolare. Non aree di diimpregnazione patologica dopo contrasto. Negativa la sequenza DWI per insulti ischemici recenti. Sistema ventricolare in asse.

Analisi ematochimiche di routine nei limiti ad eccezione di uricemia 8.80

Al momento della dimissione il paziente deambula autonomamente, non presenta deficit nell'equilibrio.

* * *

Purtroppo ha continuato a camminare normalmente fino ad una settimana fa. Era martedì 19 ottobre, quando ci siamo accorti che mio padre aveva nuovamente difficoltà nel camminare.

Abbiamo pensato ad un aumento della pressione (come la volta precedente). Tuttavia la pressione si è mantenuta tra 130-155 la massima, 52-60 la minima. Pulsazioni 52-59.

Il neurologo sostiene che si tratta di problemi di circolazione al livello cerebrele ed avrebbe aumentato le gocce di Nimotop da 15x3 a 20x3. Inoltre avrebbe detto che occorre farlo bere molto.

L'otorino ha escluso problemi di natura vestibiolare, anche se un vero e proprio esame vestibolare non lo ha fatto.

Non sappiamo più cosa fare: a volte cammina bene, a volte sposta in avanti o sulla destra il baricentro e temiamo che possa cadere.

A parte questo, sembra che il livello di attenzione non sia diminuito rispetto a qualche tempo fa ... lui dice sempre di stare bene e chiede di poter uscire (accompagnato s'intende). Raramente ammette di aver avuto sbandamenti e quando noi gli diciamo che abbiamo paura a farlo uscire, lui sostiene che noi siamo esagerati ...

Pensa che si tratti di un nuovo episodio passeggero come lo scorso settembre? Quale sarà l'evoluzione della malattia?

Nel ringraziarLa in anticipo Le porgo i migliori saluti.

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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

non è possibile prevedere il decorso dell'ultimo episodio nè stabilre la natura, dipende da tanti fattori. Certo che la vasculopatia cerebrale cronica può compromettere lo stato motorio di papà. Lo faccia controllare almeno dal Suo medico curante.

Cordialmente
[#8]
dopo
Utente
Utente
Egr. Dott Ferraloro,

volevo aggiornarLa circa lo stato di salute di mio padre, anche perchè vorrei chiederLe una cosa.

Mio padre tra pochi giorni, deve fare la 3° visita di controllo dal il chirurgo che lo ha operato a febbraio scorso per la neoplasia al colon. Per questo abbiamo eseguito i seguenti controlli:

1. ECG
2. TAC Torace + Addome

in più il neurologo, visti gli episodi di perdita di equilibrio, ha prescritto un Holter Pressorio H24.

Nulla di particolare per 1. ECG. Per l'Holter Pressorio abbiamo riscontrato che di notte la pressione minima scende a volte sotto i 50 mmHg.

Quanto alla 2. TAC Torace + Addome ecco il risultato:

[...] Non evidenza di alterazioni tomodensiometriche di tipo ripetitivo a carico del parenchima polmonare. [...] Presenza di linfonodo di 5 mm in sede paratracheale e di alcuni linfonodi ascellari bilateralmente. Non evidenza di alterazioni tomodensiometriche a carico del fegato, della milza, del pancreas, dei reni e dei surreni. Esiti di colecistectomia. Presenza di clips chirurgiche a livello del sigma - retto, da riferire a pregresso intervento chirurgico. [...] Presenza di due linfonodi con diametro massimo di circa 10 mm in sede paraesofagea. Presenza di alcuni linfonodi in sede paraortica e paracavale i maggiori dei quali con diametro di circa 11 mm. In sede inguinale si evidenziano alcuni linfonodi di maggiori dei quali con diametro di 15 mm.

Quando siamo andati a ritirare il referto, abbiamo chiesto cosa fossero i linfonodi. Un medico, che si trovava di passaggio, dopo aver visto mio padre e aver letto la diagnosi, ha detto che per l'erà che aveva la cosa era accettabile.

Quando siamo andati dal neurologo invece, ha ritenuto opportuno un approfondimento e ci avrebbe prescritto una PET TAC.

Siamo andati in ospedale sia per prenotare la PET TAC, sia per vedere se fosse possibile parlare con il chirurgo che ha operato mio padre.

Il chirurgo non ci è parso essere molto allarmato, casomai, ci avrebbe risposto, vista l'attesa per la PET TAC (circa 2 mesi e 1/2), ha detto che avrebbe visitato mio padre ed eventualmente estratto un linfonodo (magari uno in superfice) per fare la biopsia.

Cosa dobbiamo pensare? C'è veramente da preoccuparsi. Io sono ignorante in medicina, però ho letto su internet che i linfonodi li abbiamo tutti, che sorgono nella confluenza di vasi sanguigni ed hanno un'azione di filtraggio.

Per me sarebbe stato strano se mio padre non avesse avuto nessun linfonodo. Comunque l'esame PET TAC richiesto dal neurologo, ci ha lasciati perplessi. Davvero dobbiamo preoccuparci per il referto della TAC?

Nel ringrazierLa porgo i miei cordiali saluti.

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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

premetto che la domanda da Lei posta non è di mia competenza.
Le rispondo subito che i linfonodi li abbiamo tutti.
A volte alcuni si infiammano, diventano dolenti e aumentano di volume. Alcune volte invece possono essere sede di metastasi, questo è il motivo per cui il neurologo vi ha consigliato una PET-TAC.
Le consiglio di postare questa domanda nell'area di "Oncologia medica" copiando i referti delle TAC.

Cordiali saluti ed auguri

[#10]
dopo
Utente
Utente
Egr. Dott Ferraloro,

La ringrazio per la Sua risposta sempre tempestiva. Mi viene in mente che quasi un anno è passato da quando le chiesi il primo consulto.

Pertanto colgo l'occasione per augurarLe buon Natale e buon Anno 2011.



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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

Le rispondo sempre volentieri, per quello che posso.

La ringrazio per gli auguri che sinceramente ricambio, in particolare per il Suo papà al quale mando un affettuoso abbraccio.

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dopo
Utente
Utente
Egr. Dott Ferraloro,

Le scrivo per avere un nuovo consulto su mio padre, anche se l'ambito è più da medico internista e gastroenterologo.

La scorsa settimana mio padre è stato operato di cataratta. L'operazione è riuscita ed ora è tornato a vedere con entrambe gli occhi.

Tornato a casa però ora soffre di stipsi. Devo dire che si sentono movimenti intestinali con emissione di aria, mio padre ha appetito e mangia, questo sembrerebbe escludere la presenza di occlusioni.

Il giorno dell'intervento di cataratta 9 feb. ha avuto diarrea profusa e così anche il giorno dopo, per questo avevamo somministrato due cp di Dissenten. Ha anche preso Diamox per 2 giorni. La stitichezza è iniziata solo quando è tornando a casa.

I colliri somministrati sono Vigamox (1 X 4 al di) Tobradex (1 X 4 al di) e Visumidriatic (1 X 3) al di.

Come altre volte, su suggerimento del chirurgo che lo ha operato al colon, stiamo somministrando 3 buste die di Movicol.

Non siamo andati oltre 3 buste, anche se Movicol propone fino a 8 buste al di nell'arco di 6 ore, ma in caso di fecaloma.

La terapia attuale è:
Gabapentin 300 (1 X 2 al di)
Nimotop (20 gocce X 3 al di)
Plavix (1 cp dopo pranzo)
Seroquel 25mg (1 cp ore 22.00)
Permixon (1 cp al di)
Ranitidina (1 cp al di)
Allopurinolo (1 cp al di)

Abbiamo somministrato 3 cristieri di Sorbiclis nell'arco di 2 giorni, ciò ha consentito di liberare la parte bassa dell'intestino, ma nulla più. Abbiamo anche dato 2 cucciai di vasellina.

Sia l'oculista per i colliri, sia il neurologo per il Seroquel escludono la stitichezza possa essere dovuta ai farmaci.

Dunque la stitichezza è sopraggiunta dal venerdì 11 feb, (dopo diarrea del 9-10 feb) ed oggi è il 5° giorno.

Le chiedo tuttavia se la stitichezza può essere provocata dal cortisone persente nei colliri.

Le chiedo anche se è il caso di somministrare prostigmina, questo medicinale lo aveva adoperato in ospedale dopo l'intervento per riprendere i movimenti intestinali.

C'è da preoccuparsi di tutto questo?

Nel ringraziarLa porgo cordiali saluti.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

come bene lei dice, il problema non è di mia competenza. Non penso che il cortisone contenuto nei colliri possa provocare stitichezza. Per il resto faccia seguire papà da uno specialista considerato il problema intestinale che ha avuto. Proprio per questo motivo non è corretto suggerire farmaci che agiscano sulla motilità intesinale.

Cordiali saluti ed un abbraccio a papà
[#14]
dopo
Utente
Utente
Egr. Dottor Ferraloro,

sono passati molti mesi dall'ultima volta che Le ho scritto e, fino ad ora io e mia madre, abbiamo la fortuna di avere ancora mio padre a casa in una condizione di poter essere gestito.

Questo almeno fino a domenica scorsa 28 luglio.

Ho letto nuovamente i consulti precedenti (dopo tanto tempo non mi ricordavo più neppure io) ed ho notato che la terapia attuale è la stessa di quella che avevo indicato nell'ultimo consulto di febbraio 2011.

In aggiunta, mio padre prende al mattino Mirapexin 52 mg (da aprile 2013), mentre le gocce di Nimotop sono state ridotte a 10 X 3.

Da domenica scorsa mio padre è diventato molto irrequieto al mattino: appena si sveglia si vuole alzare, vestire e mettersi le scarpe perché vuole uscire.

Era abitudine fino ad ora, che la mattina uscisse con mia madre per fare la spesa, però da domenica scorsa, le sue richieste sono diventate davvero insistenti e perde la pazienza. In queste occasioni non riesce più a coordinare i movimenti né a fare ragionamenti coerenti: vuole assolutamente le scarpe perché deve uscire!

In questi giorni d'accordo con il medico di base, ho somministrato alla sera 2 cpx Seroquel 25 ed una al mattino. Però quando viene il mattino successivo, non riesce a stare calmo e l'unica medicina che lo rilascia dopo un po' sono 10-12 gocce di EN (Delorazepam).

Quando le gocce di EN fanno effetto, mio padre si addormenta e al risveglio, durante l'ora di pranzo e poi, quanto più si avvicina la sera, torna ad essere la persona ragionevole e tranquilla di sempre.

Non sappiamo come fare, anche perché in prossimità di agosto, il nostro neurologo è andato in ferie.

La ringrazio in anticipo per la Sua eventuale risposta.

Cordiali saluti.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

mi fa piacere che Suo padre svolga ancora una vita normale, uscendo anche con la mamma a fare la spesa.
Come Lei sa, non è possibile on line consigliare farmaci o variare terapie già in atto.
Col neurologo in ferie il Vostro punto di riferimento diventa il medico curante col quale dovete gestire la terapia sedativa del mattino variandola secondo le condizioni cliniche di Suo padre. Il problema potrebbe anche essere temporaneo considerate le sorprese positive a cui ci ha abituato.

Cordialmente
[#16]
dopo
Utente
Utente
Egr. Dr. Ferraloro,

sono passati molti anni dal mio primo consulto medico, quando ebbi il piacere di conosceLa. Era il 2010 e mio padre era stato operato a febbraio 2010 per una neoplasia al colon retto.

Mio padre adesso ha 89 anni ed è stato trattato in terapia con Seroquel dal 2007 per atrofia corticale frontale diagnosticata dal 2002. Dal agosto 2013 sono comparsi, e da allora ad ogni cambio di stagione, disturbi del comportamento consistenti nel ripetere sempre le stesse cose in maniera ossessiva o nel voler fare assolutamente ciò che la testa gli diceva, al di fuori di qualsiasi ragionamento logico.

Allora il neurologo di fiducia che lo ha avuto in cura fino allo scorso luglio, aveva sostituito il Seroquel semplice con quello RP da 50 mg e poi in corrispondenza a tali manifestazioni positive del suo comportamento, gli somministrava alcune gocce di Clopixol la sera ed eventualmente anche al bisogno.

I disturbi potevano durare da una diecina di giorni fino un mese circa, dopo papà tornava ad essere ragionevole. Allora il Clopixol si sospendeva e si lasciava solo il Seroquel 50 RP.

Dal mese di febbraio 2015 circa mio padre ha avuto un aumento di questi disturbi del comportamento, oltre al fatto che per lui camminare è diventato sempre più difficile. Lo scorso dicembre il neurologo gli aveva prescritto un roller e poi, ad aprile 2015, finito in ospedale per accumulo di farmaci, il primario insieme al foglio di dimissioni, gli ha prescritto anche una carrozzina per disabili.

Lo scorso 6 luglio mio padre aveva la solita visita programmata con il suo neurologo per il rinnovo del piano terapeutico. Quel giorno invece di andare tutti insieme, andammo io e mia madre perchè papà aveva una nuova crisi del comportamento e non era in condizioni di essere trasportato.

Il nostro neurologo, al quale abbiamo chiesto una visita a casa, ci stampò un foglio con un elenco di strutture RSA e ci disse che era giunto il momento di affidarlo ad un ricovero.

Abbiamo fatto esperienza di una RSA per una settimana, ma per la retta che pagavamo, il servizio non ci ha soddisfatto. Dal 18 luglio scorso papà è ancora a casa con noi.

Tutto come prima, tranne una cosa: papà non aveva più nessun neurologo che lo potesse seguire.

Con tutte le difficoltà che si possono incontrare nei mesi di luglio ed agosto, mi sono messo alla ricerca di un altro neurologo. Il 10 agosto sono riuscito fare visirare papà a casa da un nuovo dottore.

Dopo una breve anamnesi e visionate le RM encefalo, le Spet celebrali, il neurologo è giunto alla conclusione che la terapia con Seroquel che papà aveva fatto fino ad allora, non era appropriata perchè più che atrofia corticale frontale, papà era affetto da Alzheimer. Prescritto Leponex 25 mg ed un cerotto Exelon 4,6 mg (rivastigmina). Globuti bianchi: 6.64 mila/mcL. Tutto Ok per Leponex.

Adesso papà sembra leggermente migliorato rispetto agli inizi di agosto, quando era diventato solamente aggressivo e non voleva né mangiare né bere.

La mia domanda è che da un po' di giorni non parla più. Gli occhi sono vivi, segue le persone con la testa, indica gli oggetti che sono a casa. Ha ripreso anche a mangiare, mentre prima sputava tutto quello che gli si dava. Cosa può essere successo, per il fatto che non parla?

E' vero che la sua salute è precipitata all'improvviso nel giro di un mese, cioè dallo scorso luglio ... E' possibile sperare in una ripresa? Mi aspetto che papà possa tornare a dirmi anche soltanto cose semplici: mi fai la barba? Che giorno è oggi ? Vai a lavorare ?

E possibile sperare questo?

La ringrazio per la Sua cortese risposta ...

Un saluto

- Antonio


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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

è difficile dare una risposta alla Sua domanda senza una valutazione diretta che possa almeno differenziare un problema di tipo vascolare da uno di tipo neuronale, cioè se il disturbo abbia un'origine degenerativa, tipo Alzheimer, o se è subentrato un fattore vascolare acuto, cioè ischemico, pertanto, in tal senso, una visita neurologica è sicuramente la prima cosa da fare.

Cordiali saluti
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