Stati d'ansia non motivati

gentilissimo dottore sono una ragazza di 31 anni mamma di un bimbo di 3 anni,sposata da 4 anni con un marito che mi adora.l'anno scorso dopo svariate visite mi è stata diagnosticata la vulvodinia..mi hanno prescritto il rivotril che prendevo da giugno (12gocce),e il laroxyl che prendevo da settembre(5 gocce)....avendo però il desiderio di maternità ho deciso di sospendere tali farmaci per coronare questo sogno,mi sono affidata al mio medico di base per scalare il dosaggio ,essendo che il medico che mi seguiva per la vulvodinia si trova a roma e io sono calabrese.il medico di famiglia mi ha consigliato 1 goccia a settimana e cosi ho fatto prima con il rivotril che ho finito di prendere i primi di dicembre,e poi ho iniziato con il laroxyl sempre 1 goccia a settimana ,fino ad arrivare 2 settimana fa a finire completamente.ma da una settimana si sono presentati degli stati ansiosi immotivati a mio parere.un'agitazione interna che non riesco a gestire,,,sono preoccupatissima ho paura che questi farmaci mi abbiano creato dipendenza....sto prendendo delle tisane di melissa ma non mi aiutano,non voglio dipendere da nessun farmaco....ho voglia di un altro figlio ma in queste condizioni i sogni diventano vani....che posso fare?esiste qualcosa di naturale che puo quietare questo stato ansioso ingestibile.?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Ma chi le ha detto che questi farmaci non sono compatibili con la gravidanza ?

Dr.Matteo Pacini
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dopo
Utente
Utente
quando sono stata a settembre a visita dal dott che mi segue per la vulvodinia gli ho chiesto esplicitamente come mi sarei dovuta comportare in caso desiderassi una gravidanza,mi ha risposto che avrei dovuto sospendere gradualmente i farmaci con le stesse modalità con cui avevo iniziato a prenderli,successivamente aspettare il primo ciclo e poi avrei potuto provare....stessa identica cosa mi è stata detta dal ginecologo e dal medico di base..adesso la mia preoccupazione è un altra..visto che la vulvodinia è migliorata di parecchio e nello stesso tempo io e mio marito abbiamo questo desiderio di un altro figlio...non vedevo piu la necessità di tali farmaci ,adesso però che mi sono subentrati questi stati di agitazione immotivata e non gestibile che si presentano puntualmente durante diversi periodi della giornata con intensità piu o meno elevata,mi chiedo se le cure fatte o meglio i medicinali assunti(a dosaggi minimi penso) mi abbiano potuto creare una sorta di dipindenza?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Numerose terapie antidepressive possono essere proseguite in gravidanza se sono utili e necessarie. "Non vedevo più la necessità di tali farmaci"....e dove avrebbe dovuto vederla ? Non si vede se sta bene, soltanto che se li sospende prevedibilmente starà poi in seguito male. Mi sembra faccia un ragionamento paradossale: se sta bene quando li prende e male quando non li prende è dipendente....dalla malattia per cui li prende, mica dai medicinali.
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dopo
Utente
Utente
non credo proprio che il mio ragionamento sia paradossale....le medicine assunte mi sono state prescritte per un accorciamento dei muscoli pelvici che purtroppo mi causavano continui fastidi localizzati solo a livello pelvico..adesso smessa la cura fortunatamente perchè il mio problema vaginale si è del tutto risolto avverto questo malessere inspiegabile che sottolineo non avevo per nessun motivo prima di iniziare la cura....capisco che attraverso un pc è difficile comunicare....la ringrazio cmq per l'attenzione...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Le medicine non accorciano o allungano i muscoli. E' Lei a dire di stare nuovamente male: "a una settimana si sono presentati degli stati ansiosi immotivati".
Non vedo cosa ci sia di inspiegabile, questi sintomi sono quelli che di solito si verificano quando terapie di quel genere sono sospese non perché sia il caso di farlo rispetto alla ragione per cui sono state prescritte, ma per altri motivi (come in questo caso la gravidanza).
Il problema che lei cita spesso si verifica nel contesto di una sindrome che risponde a quel tipo di medicine e si associa a sintomi ansiosi o depressivi.
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