Ritorno di vecchi sintomi: realtà o suggestione?

Buongiorno,
circa 5 anni fa ho avuto degli episodi di ipocondria che mi hanno condotta a consultare diversi medici (di cui almeno 4 neurologi) perché ero convinta che alcuni sintomi che avvertivo fossero riconducibili alla sclerosi multipla. In particolare, dolori agli arti, parestesie el viso e alle mani, fascicolazioni alle gambe. Il tutto si è concluso con una diagnosi all'unanimità di un'intensa cervicale, uno scompenso elettrolitico (le fascicolazioni sono quasi del tutto scomparse con l'assunzione di magnesio) e una bella componente ansiosa (l'unico esame strumentale effettuato è stata un'elettromiografia agli arti inferiori - che ha evidenziato solo una leggerissima sofferenza - ma nessuno dei medici ha ritenuto opportuno effettuare una risonanza o altri esami). I sintomi poi si sono risolti con l'arrivo della bella stagione e l'abbandono dello scooter.
Nell'ultimo hanno ho avuto una serie di sintomi legati al reflusso gastroesofageo e all' allergia che, presumibilmente combinati, mi hanno portato problemi respiratori. Lo pneumologo che mi ha seguita, durante l'ultima visita, prima di salutarci, mi ha detto simpaticamente:"visto che la spirometria non evidenzia asma e le cause di questi problemi respiratori sono solo supposizioni ma restano ancora incerte, potrebbe anche darsi che ci sia una grave malattia neurologica degenerativa...ma non ci pensi, se son rose fioriranno". E non stava scherzando. Mi è crollato il mondo addosso e da allora mi sono ritornate tutte le paure del passato e ho iniziato a temere che le diagnosi dei neurologi che avevo consultato fossero state superficiali e frettolose (ho letto che in caso di sm è facile sbagliarsi). Ho chiesto allo pneumologo se era il caso di sottopormi ad una visita neurologica e mi ha detto che sarebbe stato inutile in quanto, se si trattasse di quella malattia, ancora non si vedrebbe niente. Ovviamente sono andata nel panico e ho ricominciato ad ascoltare il mio corpo in maniera ossessiva come non mi accadeva da anni. E quando stamattina mi sono svegliata con un braccio addormentato mi sono spaventata tantissimo. Ho cercato di ignorare la cosa, ma adesso mi si è addormentata anche una gamba e mi sembra di non avere sensibilità intorno alle labbra.
Cosa mi succede? Cosa devo fare? Devo riprendere le visite e spendere di nuovo tanto tempo e tanti soldi tra medici e analisi o devo convincermi che è solo frutto della suggestione? C'è un limite di sintomatologia sotto il quale non mi devo preoccupare? E, al contrario, quali sono i sintomi che mi dovrebbero di nuovo condurre a fare degli accertamenti? E questa "profezia" fatta dallo pneumologo quanto potrebbe essere realistica?
Ho paura di ricadere nell'angoscia, proprio ora che credevo di stare bene.
Grazie per l'aiuto che vorrete darmi.
Cordiali saluti.
[#1]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

mi viene difficile pensare che lo pneumologo Le abbia detto questo in maniera seria, probabilmente stava soltanto ironizzando con un atteggiamento serio. E poi in base a cosa?
Se la sintomatologia che riferisce (il braccio addormentato al risveglio è un fenomeno molto frequente in soggetti sani) si è manifestata in seguito a questo episodio è molto probabile che si tratti di suggestione. Le consiglierei di stare tranquilla.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

[#2]
Dr. Giovanni Ronzani Psicoterapeuta, Medico igienista 327 8
Gentile Signora, in effetti sembra singolare l'affermazione dello specialista pneumologo, se stesse ironizzando o lo credesse sul serio non lo sappiamo, ma anche se lo avesse creduto seriamente ( ammesso e non concesso) su cosa basava le sue ipotesi? sul nulla? senza un benchè minimo segno ogn ipotesi è perfettamente possibile e perfettamente nulla, quindi priva di ogni valore, praticamente irricevibile. Diversamente appare piuttosto fondato il suo sintomo d'ansia, credo che convenga partire da quello, metterci mano ed uscire da questa inutile sofferenza.

Cordiali Saluti

dr Giovanni Ronzani

[#3]
dopo
Utente
Utente
Egrego dottori, vi ringrazio per avermi tranquillizzata.
Lo pneumologo non stava scherzando..so ben riconoscere un tono ironico. La sua era una supposizione dovuta al fatto che non si riuscisse ed individuare una causa ben specifica all'origine delle mie problematiche respiatorie. E, per rispondere alla domanda del Dott. Ronzani, credo che abbia basato la sua ipotesi (almeno così mi ha detto) sul caso di un paziente che aveva avuto tempo fa che aveva delle difficoltà respiratorie non megllio specificate, poi rivelatesi riconducibili ad una malattia neurologica degenerativa. Ecco perchè mi sono particolarmente spaventata, perchè mi è stata presentata come un' ipotesi altamente verosimile. Probabilmente su un soggetto non ansioso simili affermazioni non avrebbero sortito alcun effetto, ma su di me (ha ragione dott. Ronzani, è l'ansia l'unica vera patologia che dovrei curare) gli effetti sono stati abbastanza seri.
Ad ogni modo (e questa rimane una mia personalissima osservazione), ritendo che lo pneumologo in questione, pur essendo sicuramente un ottimo medico, sia stato poco professionale nei miei confronti. Penso che l'approccio con il paziente sia una cosa molto complessa e delicata e lenciarsi in affermazioni così forti senza pensare alle conseguenze che potrebbero sortire nell'intelocutore mi è sembata una mancanza di delicatezza.
Detto ciò, vi ringrazio ancora e spero vivamente che sia tutto frutto della mia suggestione. Cercherò di distrarmi e di risolvere questo problema dell'ipocondria che, a periodi alterni, si presenta in maniera prepotente, peggiorando notevolmente la qualità della mia vita.
Codiali saluti
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