Disestesie agli arti

Buongiorno,

da quasi 1 anno ho un problema ricorrente.

Di notte mi riesce difficile rilassare le gambe o, alternativamente, sento le gambe e le braccia completamente intorpidite.

Non si tratta della classica parestesia di tipo circolatorio ma della sensazione di aver perso la sensibilità cutanea (braccia e gambe sembrano "volare). Non appena le muovo, dopo un leggero intorpidimento gli arti funzionano regolarmente.

Ho fatto due visite neurologiche.

Entrami i neurologi, dopo la visita, non hanno ricoscontrato nulla e hanno escluso la sindrome delle gambe senza diposo, salvo una leggera mancanza di sensibilità sulla parte interna dei gomiti.

Uno dei due mi ha prescritto comunque del rivotril che ormai ho tolto (non ho notato un grosso miglioramento dei sintomi, semplicemente mi addormentavo comunque)

Non mi è stato prescritto alcun esame neurologico. Uno dei due neurologi mi ha proposto un fisiatra (faccio esercizi con i pesi) ma ho trovato solo un giovamento momentaneo.

Soffro di reflusso gastroesofageo (forse collegato a una gluten sensitivity) e avendo dovuto togliere e inserire più volte gli inibitori di pompa, ho notato che quando li inserisco la questione sembra peggiorare.

La ferritina è a posto ma soffro di microcitemia genetica, non so se questo può comportare un deficit di vitamina B12.

Volevo solo chiedere se vale la pena approfondire o devo pensare a una sintomatologia di tipo ansioso e nulla più (ho un buon livello di consapevolezza e non mi ritengo particolarmente "stressato" o comunque non più di molte altre persone. Sono sicuramente una persona sensibile ma mi ritengo, nel complesso, felice).
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

con due visite neurologiche negative potrebbe stare tranquillo, comunque un'EMG ai quattro arti la riterrei opportuna per potere escludere una neuropatia periferica. Utili potrebbero risultare anche "protettori" della fibra nervosa, in tal senso esistono diversi integratori, vitamine o farmaci veri e propri ma su questo punto deve parlarne col medico curante o col neurologo.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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