Alzheimer o demenza senile?

Quando il dubbio è tra demenza senile o Alzheimer possibile, esistono evidenze strumentali tramite esami specifici, o si tratta sempre di una combinazione valutativa?

Il nostro caso riguarda la nonna: S.gra di 87 anni, mostrava segni di difficoltà nel governo della casa e sempre più frequenti problemi di memoria a breve termine.
La scomparsa del marito (malato terminale curato in ADI-palliative presso il proprio domicilio) ha esacerbato ogni aspetto delle piccole mancanze di nonna, esponendone un carattere che poco si concilia con la copertura di due badanti.
Il problema era evidentemente stato, in buona misura, sottovalutato (o nascosto) dal nonno.
Difficoltà nel prendere sonno, nonostante Tavor.
Disorientamento sempre più marcato, con aumento della frequenza di episodi in cui la nonna si sveglia e minge in camera, abbassandosi tutto alle caviglie (anche un eventuale, e mal accettato pannolino).
Fatica a riconoscere le persone (vede almeno 3-4 badanti), compreso me (nipote), che divento contemporaneamente più persone nell'arco di frasi.
Ogni piccolo "crollo" è giunto repentinamente, a distanza di poche settimane.

CDC locale ha evidenziato MMSE 14.4 corretto, ADL 3/6, IADL 0/8.
Ripetitività della paziente e disorientamento.
Stiamo aspettando esiti esami del sangue.
ECG ad 87 anni meglio del mio che ne ho 27. Pressione perfetta.
TAC encefalo:
Complesso ventricolare in asse, moderatamente dilatato.
Marcato ampliamento degli spazi liquorali della base e dei solchi corticali.
No ipertensione endocranica.
No raccolte sede subdurale.
Piccole placche calcifiche a livello dei sifoni carotidei.

Gradirei un opinione sulla natura del disagio. Visto il crollo verticale che nonna sta subendo, mi troverò difatti nella necessità di doverle garantire una maggiore sicurezza (RSA o potenziamento assistenza familiare), già dalla settimana prossima.

Grazie dell'attenzione, ed un abbraccio sentito a chi si trova ad avere a che fare con questo tipo di problemi.
[#1]
Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Ritiene vi siano differenze di merito o puramente semantiche tra malattia di Alzheimer e demenza senile?

Tant'è che è oramai in uso parlare di "deterioramento cognitivo" associando a questo un aggettivo che può andare, in rapporto alla gravità, da lieve-moderato a severo.

La sintomatologia, la valutazione testologica ed il referto TC cranio nonchè il dato "età" confermano la ipotesi diagnostica.

NB: le benzodiazepine (pertanto il Tavor) non sono indicate nelle persone anziane con deterioramento cognitivo avendo frequentemente un effetto paradosso: confusione mentale e conseguente agitazione notturna.

Da valutare farmaci "neurolettici atipici" (dopo il nulla osta del cardiologo in rapporto alla tendenza di questi ultimi ad allungare l'intervallo QTc e quindi la possibilità di aritmie cardiache).

Cordialmente.

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per lo spunto di riflessione... da profano ho sempre immaginato una linea di demarcazione tra le due patologie.

Non mi è però allora chiaro, perché dal punto di vista socio-assistenziale, permanga una tale differenza... per esempio:
nella scelta di RSA con nuclei AD e senza, nella valutazione di invalidità ed accompagnamento, o per l'accesso a taluni centri diurni.

Utile anche il riferimento alle alternative alle benzodiazepine. Ne discuterò con il medico.

Putroppo il problema di "sicurezza" si risolverà con la scelta tra 3 badanti (ed un onerosa casa di riposo in miniatura), o RSA (soluzione consigliata dai medici finora interpellati).
[#3]
Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Per rispondere al quesito "...Non mi è però allora chiaro perché..." la mia opinione è che la motivazione sia puramente economica a spese della società.

La creazione di due tipologie di punti di riferimento per la medesima patologia ovverosia il "deterioramento cognitivo" ha come effetto duplicare le competenze ed i rimborsi da parte del SSN.
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