Gravi crisi epilettiche (nonno)

Buongiorno, vi scrivo per un consiglio e un parere.
Mio nonno di 75 anni questo lunedì pomeriggio ha avuto una forte crisi epilettica che lo ha portato in ospedale con codice rosso.
Mia nonna che era lì con lui e ha chiamato il 118, ha detto che era completamente irrigidito, aveva gli occhi semichiusi e alcuni spasmi (non sempre).
Inoltre, provandolo a chiamare o a toccare, saltava dal divano e guardava nel vuoto, senza capire nulla.
Portato in ospedale, ha eseguito subito una tac risultata negativa, ed è stato ricoverato per essere tenuto sotto osservazione, con la diagnosi di crisi epilettica.
Oggi è il terzo giorno che è ricoverato, senza ancora aver recuperato lo stato di coscienza.
Ieri risultava molto confuso e ancora non del tutto cosciente, ma a quanto pare si stava riprendendo.
Questa mattina ha però avuto nuovamente più di una crisi epilettica in ospedale, che lo ha riportato allo stadio di totale confusione e incoscienza.
Fatta nuovamente la tac (la terza mi sembra), è di nuovo risultata negativa, senza alcun danno al cervello.
Il potassio è molto basso e gli elettroliti nell'esame delle urine anche bassissimi.
Tengo a precisare che questa non è la prima volta che ha episodi del genere, ma la quarta: è iniziato qualche anno fa (due credo) con la prima crisi, dove hanno trovato un aneurisma al cervello, successivamente operato.
Le altre crisi avute nel corso degli anni precedenti sono state tutte classificate come crisi epilettiche, tranne una (mi sembra l'ultima prima di quella di lunedì) che è stata chiamata TIA (da quanto ho capito dovrebbe essere una specie di breve ictus transitorio), quindi prendeva già dei farmaci per una cura contro l'epilessia (che non ha mai avuta prima di due anni fa in tutta la sua vita).
Cosa ne pensate?
Quali potrebbero essere le conseguenze di tutti questi attacchi?
Delle crisi epilettiche possono veramente essere così forti e invalidanti?
(Dopo le crisi avute precedente, proprio come quest'ultima è stato ricoverato per un po' di giorni in totale confusione, riacquistando poco alla volta, giorno dopo giorno, la sensibilità ad un lato del corpo, al linguaggio, ecc...).
Vi ringrazio in anticipo per la risposta e un sincero grazie per tutto quello che voi medici fate, siete degli eroi.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

in generale è possibile che delle crisi epilettiche siano di questa entità e che lascino una sintomatologia residua per giorni, anche per effetto delle alterazioni elettrolitiche, anche se si tratta di eventi molto rari, in ogni caso è necessario normalizzare l’assetto elettrolitico.
Sicuramente i medici in ospedale hanno effettuato degli elettroencefalogrammi di cui Lei non fa menzione.
Utile ritengo anche una RM encefalica ad alto campo che dà immagini più dettagliate e maggiori informazioni della tac.
Le consiglio di rivolgervi ad un epilettologo.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottore, grazie mille per la risposta immediata. Per quanto riguarda l'elettroencefalogramma mi ero scordato di dirlo, in ospedale ne hanno fatto più di uno (anche durante le crisi, e questo ha apparentemente confermato che si trattasse proprio di epilessia). Al momento è seguito attivamente dal Dottor Giovanni Boero, primario di neurologia a Taranto, che è anche epilettologo ( ha detto inoltre che ogni decisione presa deve passare necessariamente da lui). La aggiorno sulla situazione di oggi: ieri è salita la febbre e da un nuovo elettroencefalogramma eseguito durante una crisi, risulta che questa volta l'epilessia viene dalla sfera del cervello opposta rispetto a quella dove sono sempre venute (a quanto ho capito è anormale, mi scusi se non sono preciso). Da questo fatto, dalla febbre e dagli elettroliti bassi, il Dottor Boero ha ipotizzato che si possa trattare anche molto probabilmente di un'infezione in atto (ha fatto l'esempio di una polmonite). Per questo motivo e per le numerose crisi lo stanno spostando in rianimazione per effettuare una puntura lombare delicata (non ci è stata precisata di cosa si tratti, mi scusi) che, da quanto ho capito, dovrebbe cercare di ridurre il numero delle crisi. Il Dottor Boero ha detto che è una situazione molto delicata e al momento è un 50/50. Tra poco recandoci in ospedale ci dovrebbero dare più informazioni. Di che puntura lombare potrebbe trattarsi? Come mai spostarlo in rianimazione? Scusi per queste domande che possono sembrare stupide, grazie ancora per tutto.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Non sono domande stupide, ci mancherebbe.
La puntura lombare può essere eseguita per più finalità, nella maggioranza dei casi si effettua a scopo diagnostico e consiste nel prelievo di un liquido, detto liquor, dal canale vertebrale del paziente a livello lombare (schiena) per venire analizzato e può dare preziose informazioni per la diagnosi.
Tra i motivi per cui il nonno verrà trasferito in rianimazione, uno può essere lo stato di male epilettico, cioè la presenza di crisi frequenti e subentranti che rappresentano un’emergenza per le gravi complicanze respiratorie che può causare, in questi casi il paz. viene anche intubato.
Certamente siamo di fronte ad una situazione delicata, come vi hanno già detto i colleghi ospedalieri.

Cordiali saluti e auguri

Dr. Antonio Ferraloro

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottore, scusi se le scrivo dopo un po' di tempo. Intanto volevo ringraziarla ancora per le chiarissime risposte e aggiornarla sulla situazione: dopo essere stato trasferito in rianimazione come le avevo detto, è rimasto lì per alcuni giorni ed è stato intubato. La puntura lombare effettuata è risultata negativa. Dopo un po' di giorni di sedazione in rianimazione è stato risvegliato e, visto che le continue crisi epilettiche erano finite, è stato nuovamente trasferito in neurologia. Lì, i vari EEG sono risultati negativi ed è stata anche effettuata una risonanza magnetica più specifica con con il mezzo di contrasto (credo fosse quella ad alto campo scritta da lei, ma non sono sicuro) che non ha evidenziato nulla di "danneggiato" se non delle aeree più "spente" a causa della sua ipertensione. Mi scusi se non sono preciso, capisco che sono informazioni molto vaghe. Nel referto comunque ci sono scritte molte altre cose: se vuole posso inviarle il referto o copiarlo qui. Dopo alcuni giorni in neurologia comunque, hanno deciso di dimetterlo e ieri è tornato a casa. Al momento è abbastanza confuso, non riesce a muoversi autonomamente (e non a camminare ovviamente), è rallentato sia con il pensiero che con il linguaggio, non sempre presente. La memoria sembra essere discretamente buona, si ricorda e riesci comunque (anche se lentamente) a formulare pensieri e a fare discorsi. Cosa ne pensa della situazione? Non è stato forse un po' prematuro farlo tornare a casa così? Aggiungo che apparentemente non è stata trovata la causa di tutto. Nel referto tuttavia ci sono scritte altre cose di cui non ho parlato per evitare imprecisioni. La ringrazio in anticipo per la risposta
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

nel referto della dimissione dovrebbe esserci la diagnosi, potrebbe riportarla qui?

Dr. Antonio Ferraloro

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dopo
Utente
Utente
Certo Dottore, eccola qui:

Condizioni del paziente e diagnosi alla dimissione

Il paziente in condizioni cliniche stabilizzate, viene dimesso a domicilio con la seguente diagnosi stato epilettico focale motorio, stato settico e diselettrolitemia in paziente con epilessia focale strutturale, encefalopatia vascolare ipossico-ischemica cronica, epatopatia HCV correlata, pancreatite cronica, esiti di intervento endovascolare di aneurisma arteria comunicante anteriore, pregressa stabilizzazione vertebrale lombare e pregressa artroprotesi ginocchio dx." EON alla dimissione: vigile, cosciente, orientato, non deficit neurologici focali. Raggiunge la posizione assisa

Grazie ancora
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Il nonno ha avuto dei problemi importanti che si sono sovrapposti a quelli di base, la situazione era delicata ma per fortuna l'ha superata.
Adesso sembra stabilizzato, per questo motivo è stato dimesso, inoltre anche con esame neurologico negativo.
Stare a casa gli farà sicuramente bene, mi fa piacere che sia rientrato, spesso infatti l’ambiente ospedaliero può disorientare il paziente.

Dr. Antonio Ferraloro