Ossessioni e false idee

Spett. MEDICITALIA

Sono parecchi anni che vado da uno psichiatra,ultimamente mi ha prescritto una serie di farmaci,per curare una forma ossessiva e di falsi pensieri.Mi ha prescritto invega da associare con EN in compresse+anafranil.La terapia mi sembra un po troppo pesante,visto che mi dice di prendere EN in compresse 3 volte al giorno+Invega+anafranil.Non sono molto favorevole agli psicofarmaci e quindi sono un po in ansia soprattutto perchè ho un po di problemi col fegato e anche perchè prendo gia altre pillole,una di queste x la pressione.Secondo voi dovrei sentire altri medici,oppure secondo voi sarebbe possibile assumere invega,magari con una dose ridotta di EN o senza anafranil?
Grazie per la disponibilità
Cordiali saluti Gianluca
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
via internet non si può prescrivere le variazioni della terapia. Lei scrive che è parecchi anni che va dal Suo psichiatra. E' la prima volta che lui Le prescrive gli psicofarmaci ?

Che cosa intende per "falsi pensieri" ?
In che cosa consiste la Sua forma ossessiva ?

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
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Utente
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Mi ha sempre prescritto psicofarmaci,ho provato a fare anche psicoterpia.Sono sempre stato un po refrattario e contrario all uso di psicofarmaci e quindi quando ci trovavamo erano per lo piu colloqui.Solo per un periodo di 1 anno ho preso anafranil quotidianamente,comunque sempre a basso dosaggio;avevo provato zoloft e zyprexa ma per poco tempo perchè mi sembrava di avere piu effetti negativi che positivi.Saltuariamente x l'insonnia uso EN,ma comunque solo in caso di periodi in cui non dormo;non ho mai preso quotidianamente psicofarmaci.La forma ossessiva diciamo che da parte mia consiste nel controllare di non fare,ma soprattutto di non aver fatto cose sbagliate o comunque negative contro di me o altri,e quindi nel rimuginare il passato.parte dal fatto presumibilmente che ho poca autostima di me e quindi ho poca fiducia.Per esempio distinguendo la realta dalla finzione ed essendo certo di non aver fatto nulla di male,avevo pur sempre paura di aver fatto x esempio riti satanici x vendere l'anima,perchè passavo lungo la strada dove abitava una persona,che avrebbe potuto fare riti del genere.Sapevo di non esserci andato,ma comunque il fatto che non ci fosse qualcuno a testimoniare per me,il fatto di non aver prove e niente fiducia,mi faceva dubitare.Per di piu il senso di colpa fittizio,consisteva nell immaginare di aver fatto riti con i quali mi legavo,tipo appunto contratti,nei quali ponevo delle clausole con le quali mi sarei potuto liberare.Il fatto di non "fare" queste clausole,mi generava senso di colpa.La realtà dalla finzione lho sempre distinta,purtroppo una spropositata fantasia unita a una bassa autostima mi ha sempre generato paura.
X di piu quando magari c'è qualcosa che non mi spiego,tipo sparizione di oggetti anche minuscoli che ho in casa o altro(quindi non ho avuto il controllo,quindi la convinzione che l'oggetto non sia nel posto da me ricordato)genera ansia xchè lo collego ad un falso ricordo e quindi dubito di me.Ho molto paura del paranormale.
Ora il medico mi ha prescritto invega+3 dosi di EN+anafranil,questo mi genera piu ansia ancora.Mi scuso se sono stato troppo prolisso ma ho voluto fare un esempio di alcune mie paure;non vorrei troppo venire caricato da farmaci di questo tipo.Cordiali Saluti
[#3]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
io non credo che i problemi di fegato ed il fatto che prende già gli altri farmaci per le altre patologie sia il principale motivo dei Suoi dubbi. La Sua forma ossessiva è un disturbo non meno importante delle altre patologie necessita di cure, come le altre patologie, considerando il bilancio fra il beneficio e gli effetti collaterali e non solo questi ultimi. Penso che Lei stesso lo capisce e penso che il vero problema è un altro:

perché la prescrizione di questi farmaci Le genera ansia ?
[#4]
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Utente
Utente
Ma soprattutto per la paura di ingrassare,di aver problemi a livello sessuale,il fatto che debba periodicamente controllare il fegato,il fatto di non poter bere alcol,il fatto che magari non mi fiderei piu a guidare di notte.Tante cose che le dico,mi lasciano un po perplesso e che se dovessi riscontrarle mi farebbero propendere verso un altra alternativa
Secondo lei comunque EN+Invega 6g è tollerabile senza troppi problemi o secondo lei è una soluzione un po "pesante".Tenga presente che ho un lavoro e che voglio continuare a lavorare e ad avere una vita anche sociale

Grazie ancora x la cortesia
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Utente
Utente
Ma soprattutto per la paura di ingrassare,di aver problemi a livello sessuale,il fatto che debba periodicamente controllare il fegato,il fatto di non poter bere alcol,il fatto che magari non mi fiderei piu a guidare di notte.Tante cose che le dico,mi lasciano un po perplesso e che se dovessi riscontrarle mi farebbero propendere verso un altra alternativa
Secondo lei comunque EN+Invega 6g è tollerabile senza troppi problemi o secondo lei è una soluzione un po "pesante".Tenga presente che ho un lavoro e che voglio continuare a lavorare e ad avere una vita anche sociale

Grazie ancora x la cortesia
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,

proprio l'Anafranil è il farmaco più specifico e indicato, mentre l'Invega, benché può avere meno effetti collaterali a livello epatico, ne può avere di più rispetto ad anafranil a livello ormonale, ed è un farmaco meno specifico per la Sua condizione (ma può avere un effetto di potenziamento di Anafranil); l'En è ancora meno specifico (avrebbe un effetto coadiuvante ansiolitico utile soprattutto nei primi tempi; nei primi giorni e settimane è soprattutto questo il farmaco che può ridurre la "prontezza dei riflessi", la quale comunque si normalizza in seguito; può avere effetti epatotossici se assunto per un lungo periodo). In ogni modo, se il Suo specialista ha prescritto questi farmaci in associazione, avrà avuto le proprie ragioni, sulle quali bisogna parlare con lui. Tramite una consulenza in internet non si può variare la terapia prescritta, bisogna riparlare con il Suo psichiatra.

Comunque, come ho scritto prima, non ci credo che sono prima di tutto gli eventuali effetti collaterali a renderLa restio ad assumere gli psicofarmaci. Gli psicofarmaci hanno i loro effetti collaterali, questo è vero, ma li hanno anche le altre categorie di farmaci.

Gli eventuali svantaggi hanno un peso relativo ai benefici attesi.

Se una malattia effettivamente necessita di una cura con i farmaci, questi vanno presi, mentre gli eventuali effetti collaterali vanno monitorati. Rispetto alla problematica della pressione arteriosa Lei non ha dubbi di assumere la cura, idem - con le pastiglie per le altre condizioni, alle quali Lei ha accennato. Invece nei confronti della Sua malattia ossessiva Lei non ha la stessa percezione. Forse Lei non è convinto che sia necessaria la terapia farmacologica, forse non la considera un problema invalidante... Su questo non posso esprimere un parere, ma lo può fare lo specialista che La segue da anni.

E' questo il primo punto,
mentre il profilo degli effetti collaterali del farmaco è al secondo punto.

Nelle malattie psichiche non è raro che la persona minimizzi il problema o che non riconosca la propria malattia come tale (e dunque non vede senso nell'assumere le cure prescritte). Esiste però anche il fenomen diverso: di "iperconsapevolezza", quando la persona, anzi, prevede che gli psicofarmaci possano controllare i sintomi della sua malattia psichica e teme proprio questo: che non sia lui stesso ad esercitare il controllo, ma qualcun altro o qualcos'altro al posto suo. In realtà i farmaci fanno solo una loro parte di lavoro e, benché possono essere essenziali, non si tratta di un controllo totale, ma la persona non può tollerare nemmeno che li sia dato questo ruolo. In più, bisogna considerare che in tali casi la persona avverte la necessità di controllare anche i farmaci (i loro effetti collaterali ma forse anche quelli terapeutici), e se questi sono ancora poco noti alla persona, ciò ovviamente crea l'ansia, perché la compulsione a controllare si trova davanti ad un apparente ostacolo. Allora è corretto che la persona abbia le informazioni (che è bene che chieda al Suo psichiatra su ciascun farmaco), ma queste tendenze, se presenti, fanno anche parte della malattia ossessiva stessa, e denotano la gravità di questa.

Che cosa ne pensa ? Le è mai capitato di toccare con il Suo psichiatra questo argomento ?


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Utente
Utente
Si anche il fatto di non avere diciamo il controllo sui possibili effetti dei farmaci,mi crea ansia,ha ragione.Si ne abbiamo parlato.Senta ma a livello di vita sociale e lavorativa,crede che possa avere dei problemi se prendo questi farmaci?l'alcol ovviamente cerchero di minimzzarlo anche se questo un po mi dispiace e quindi un po mi deprime(quindi lo considero negativo) e l'attività fisica non dovrà essere troppo intensa(anche in questo caso non posso essere felice).Potro comunque tenermi un po in movimento secondo lei?e a livello sessuale secondo lei ne risentiro?Ovvio che è difficile da prevedere,volevo sapere la sua opinione.La ringrazio vivamente
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Riuscendo ad attenuare i sintomi della malattia ossessiva, questi farmaci possono migliorare il funzionamento sociale e lavorativo.

L'alcool va minimizzato, e non solo a causa dell'interazione coi farmaci, ma anche perché l'alcool, anche se fosse usato da solo, è di per sé lesivo per il fegato e potenzialmente più degli altri farmaci, può compromettere il funzionamento sessuale, dare alterazioni metaboliche, ma anche a livello sociale e della vita di relazione, dove, per il suo effetto euforizzante, disinibente e socializzante è spesso usato per tamponare le problematiche, ma può anche peggiorarle.

Con questi farmaci non è controindicata l'attività fisica o sportiva. In tale ambito può darsi che richiedano cautela le altre Sue problematiche, come ad esempio quella della pertensione arteriosa (bisogna consultare il medico di base).

Che cosa intende per l'attività fisica "troppo intensa" ?

Quali farmaci (per le altre malattie) sta assumendo attualmente ?

A livello sessuale può darsi che l'associazione dei farmaci prescritti anche non dia gli effetti collaterali. Sono più propensi a dare gli effetti collaterali di questo tipo gli altri farmaci atidepressivi rispetto all'Anafranil.

Come ho già scritto, l'Invega potrebbe influire sull'ambito ormonale e sessuale, anche se lo fa meno di alcuni altri farmaci della propria classe. Se questo sucede, il dosaggio del farmaco va riconcordato con lo specialista.

L'En potrebbe talvolta deprimere la funzionalità sessuale, ma il Suo effetto qui è individuale e comunque, come ho scritto, normalmente questo farmaco è usato solo nel primo periodo.

In ogni caso, se la terapia è ritenuta necessaria e se non ci sono le contraddicazioni, la terapia va iniziata, e poi eventualmente va aggiustata se compaiono gli effetti collaterali.
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Utente
Utente
X attività fisica intendevo magari fare delle passeggiate anche un po lunghe,di 3,4 ore

Prendo mezza pastiglia di atenololo,x la pressione +1 pastiglia di simvastatina x il colesterolo

Grazie
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Tale attività fisica non è controindicata nel caso di assunzione di psicofarmaci a Lei prescritti, anzi, è utile.
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Utente
Utente
Grazie x le risposte

Volevo chiederle,se è normale (sono pochi giorni che prendo invega) che mi senta non lucido,piuttosto stanco e piu rallentato.Vorrei sapere se secondo lei sono effetti transitori o se purtroppo ci devo convivere.Se viene meno la lucidità non vedo il beneficio,sia nei rapporti con le persone(tipo parlare o seguire un ragionamento) che nelle cose che faccio(tipo guidare,muovermi,ecc.)
Grazie
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
questi effetti sono maggiori all'inizio della cura; sono più accentuati se una persona non è ancora abituata ad assumere il farmaco; ma sono anche dose-dipendenti.

Lei ha lo specialista curante cui compito è anche monitorare gli effetti della cura e correggere eventualmente i dosaggi: bisogna aggiornare lui sulla situazione.

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