Sospensione farmaci?

Gentili medici,

Scrivo in parte per sfogo, in parte per cercare qualche risposta. Come potete vedere dallo storico dei consulti ultimamente ho scritto parecchio, segno che le cose non andavano già da un pò. Sono in cura più o meno da nove mesi da uno psichiatra che al tempo mi fece uscire da una crisi abbastanza importante ma successivamente con il senno di poi non è stato in grado di farmi avere una serenità tale da affrontare la vita di tutti i giorni. In questi giorni la rabbia è forte, faccio e ho fatto sacrifici importanti per mantenere questa cura di cui tralaltro mi sono lamentato più volte perchè a io giudizio estremamente pesante e poco risulutiva (ho avuto una ricaduta che dura da fine ottobre ad adesso, ancora in corso, con brevi giorni di risoluzione). Sono arrivato a pensare addirittura ad un danno iatrogeno, perchè sinceramente non mi sembra possibile passare un periodo di depressione,sotto tono, così a lungo, senza una motivazione. Mi è stato più volte detto che l'antidepressivo in queste condizioni è dannosissimo e che, di più, è stato causa dei miei mali negli anni passati, ma sempre con il senno di poi mi ricordo di periodi passati almeno discretamente, in particolare con antidepressivo+stabilizzatore stavo abbastanza bene. Ma quando si tratta, a questo punto, di assumere chili e chili di farmaci per poi non vedere alcun risultato anche a distanza di quasi un anno, che penso sia un tempo accettabile per una valutazione, forse è meglio prendere qualche decisione drastica. Per questo motivo sono arrivato alla conclusione che forse sarebbe meglio procedere senza alcun sostegno farmacologico, la logica mi aiuta: da quando ho cominciato a curarmi farmacologicamente, nessun ambito della mia vita ne ha risentito positivamente, anzi nei campi quali ad esempio quello accademico le cure farmacologiche mi hanno nettamente rallentato; non riesco più ad avere una vita sociale, a fare tardi la sera, a godermi il gusto di una serata con gli amici, è tutto piatto, tutto grigio..Allora mi viene da pensare che una cura dovrebbe migliorare quegli aspetti per cui ci si sta andando a curare, mi sembra logico, no? Ma quando questo non avviene ed anzi avviene il contrario, c'è da domandarsi quanto meno perchè succeda così..Allora o si è sbagliato nel considerare la mia diagnosi di base o non la si cura adeguatamente, sono le due uniche condizioni logiche a cui si può arrivare. Adesso la mia diagnosi è di disturbo bipolare, ma io stesso, ed anche alcuni medici in passato, hanno avuto difficoltà ad individuarne le fasi tutt'al più ipo-maniacali, quelle depressive spiccavano già prima dell'inizio delle cure, ma non erano neanche loro sicuramente così importanti come quelle che ho adesso, nonostante le cure! Allora mi chiedo, arrivato a questo punto, dopo sei anni e giri tra medici vari..cosa mi conviene fare? Cercare l'ennesimo medico? D'accordo con il mio medico tentare una sospensione graduale? Non so..Vi ringrazio per l'attenzione, cordialmente.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Le soluzioni possibili giungono dalla visita diretta con il suo medico che stabilisce tempi e dosaggi di trattamento ed eventualmente sospesioni.

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