Fobia del futuro

Buonasera, sono qui perché ho bisogno del vostro aiuto.
Sono in terapia cognitivo comportamentale da due mesi circa per via del vissuto universitario che ho e sto avendo. Ho 20 anni e frequento il secondo anno di CTF (chimica e tecnologia farmaceutica), ho valutato un cambio di corso per la paura folle di finire a lavorare in farmacia e mossa da quanto mi è stato riferito da colleghi/responsabili etc del corso che invece vorrei frequentare le prospettive lavorative mi sembravano buone, così motivata, ho fatto il test di ingresso (affrontando i miei) e l'ho passato. Durante questi due mesi sentivo di aver trovato un equilibrio, che seppur piccolo.. In confronto a quello che avevo vissuto, mi sembrava un traguardo. Ieri e oggi, ho cercato nuove info per darmi una seconda approvazione di quanto stessi facendo (passaggio di corso) e in questo caso ho avuto pareri positivi sul vecchio corso, e assolutamente negativi sul nuovo, cadendo nel panico più totale. Oggi ho capito che di base ho un grosso problema: la fobia della crisi economica e della disoccupazione. Non è una lieve ansia, poiché è capace di paralizzarmi per giornate intere, facendomi assumere uno stato vegetativo, con acufeni, problemi digestivi, pianti incontenibili. Ho una visione davvero pessimista della vita, è sempre stato così.. Ma mai così tanto. Mi sento addosso un peso enorme, quello del mio futuro, di cosa sarà di me senza lavoro.. E questo a soli 20 anni, quando le mie amiche si preoccupano di come vestirsi per il sabato sera. Mi sento una figlia orribile.. Tanto orribile da pensare che forse non sono portata per questo mondo. Oggi ho pensato che forse l'unico mezzo per uscire da questo loop orribile, che mi sta facendo buttare anni di carriera universitaria, vagando tra corsi, è farla finita. Non riesco più a vivere, è una angoscia paralizzante. Ho pensato di soffrire di depressione, perché questo stato d'animo dura da due anni ormai.. E sto cercando di capire se affiancare allo psicologo anche l'aiuto di uno psichiatra.
Vi ringrazio,
Cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Ma una diagnosi di tutto questo non è stata fatta a monte del trattamento, o comunque dopo un po' ?

Vale la pena che qualuno la faccia, altrimenti come si fa poi a stabilire che abbia bisogno della cognitivo-comportamentale o di altro ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
La ringrazio innanzitutto per avermi risposto.
Non mi è stata fatta alcuna diagnosi.. Ho contattato lo psicologo tramite un sito esponendo quale fosse il problema e da lì abbiamo deciso di cominciare le sedute. È stato chiaro fin da subito che avessi un problema col rimuginio riguardo questa paura futura, tuttavia dopo l'ennesimo fenomeno di panico, ho creduto seriamente di doverne parlare con uno psichiatra, perché io mi sento abbandonata ai pensieri e sento il peso incombente di dover prendere una decisione.. Sto davvero male psicologicamente.
La ringrazio ancora per la sua tempestiva risposta.
Dovrei richiedere appuntamento presso uno psichiatra?
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Secondo me sì, perché mi pare si saltino passaggi logici nell'approccio ad un problema. Sedute fatte senza una diagnosi non so in che senso possano essere terapeutiche, se mai possono servire a inquadrare la situazione, ma non nei tempi lunghi.

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