Ansia per episodi avvenuti nel passato

Buonasera,
Ho 29 anni e da quando ho iniziato a lavorare in un supermercato all'età di 21 anni, subito dopo un anno, ho iniziato ad avere i primi disturbi di ansia davanti alle persone, il mio primo attacco di panico a cui inconsapevolmente ne sono avvenuti altri negli anni a venire.
In quel periodo prendevo xanax.

L'episodio che penso abbia scatenato tutto è stato l'uso di cannabis durante un rapporto sessuale e già non mi sentivo bene a livello psicofisico e questo ha peggiorato ulteriormente la mia vulnerabilità.
Da lì, un mese di malattia dove purtroppo in quel posto di lavoro è mal visto se stai a casa troppo e quindi anche il periodo di malattia l'ho vissuto con ansia e senso di colpa.

Gli anni dopo sono peggiorati, sono entrata in depressione perché il fatto che mi era scoppiato un attacco di panico al lavoro mi generava ansia al lavoro e le persone sapendo del mio accaduto percepivo che mi stavano lontane e ogni inverno (perchè ciò accadeva soprattutto in inverno) mi chiedevo come sarebbe stato, se sarei stata bene e l'avrei passato con serenità ma ciò non accadeva.

Dal 2016 al 2021 ho iniziato a prendere antidepressivi fino ad arrivare agli antipsicotici tra cui citalopram prima e quetapina dopo e serenase per dormire.
In quegli anni non stavo bene a livello mentale e ancora oggi non capisco che cosa avevo, facevo cose impulsivamente e senza senso, io le reputo cose anormali, me la prendevo con le persone care, una volta ho spaventato pure mia sorella di notte non capendo quali erano le mie intenzioni, ho abbandonato un PC in stazione con la scelta di lasciarlo lì e non me ne sono pentita al momento, facevo cadere un bicchiere senza senso, stalkeravo i miei ex ragazzi, insomma tutti episodi che io chiamo "fuori dal normale" che ancora oggi, dopo 8 anni mi tormentano sulla mia persona, sul mio presente e sul mio futuro.

Per di più, lavorare in quel posto mi genera ancora oggi continuamente ansia, nessuno mi si avvicina, nessuno mi parla e io mi isolo e mi chiudo sempre più in me stessa dove noto che il mio cervello è fermo, non ragiona più, sono assente con la testa e perciò gli altri mi prendono per stordita.

Non capisco se sono io come persona che ha qualcosa di sbagliato a livello mentale, se in passato è stata rabbia repressa quella che mi ha fatto avere questi episodi o altro...
L'episodio più recente è che a novembre dello scorso anno ero in affitto, dimenticavo spesso le pastiglie e ad un certo punto, sentivo una voce nella mia testa che mi diceva quello che dovevo fare e in quel momento (anche dopo delusioni di amore) ho portato tutto ciò che avevo in casa fuori per strada.
Persone che hanno visto del vicinato le vedo al supermercato e quando le incontro me ne vergogno e perciò ansia.

Al momento le cose sembrano essere migliorate, sto assumendo ansiolitici, en e serenase ancora alla sera.
Però l' ansia che provo tutt'ora quando vado al lavoro, che tutti sanno ciò che mi è accaduto e io non so per come mi vedono, rimane.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Faccia rivalutare la situazione dal suo psichiatra per una variazione della terapia che consenta di ridurre questa sintomatologia.



Dr. F. S. Ruggiero


http://www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
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[#2]
dopo
Attivo dal 2022 al 2022
Ex utente
Il mio obiettivo è quello di togliere la dipendenza da psicofarmaci perché fino alle scuole superiori io stavo bene.
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Un obiettivo senza logica.

Siccome stava bene da adolescente allora non può ammalarsi da adulta?


È come dire che non vuole prendere una terapia per l’ipertensione perché qualche anno prima non era ipertesa.

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[#4]
dopo
Attivo dal 2022 al 2022
Ex utente
Ho capito, ma gli psicofarmaci creano dipendenza a lungo andare e si sa che questi non curano la malattia ma hanno lo scopo di ridurre solo i sintomi. Io ho notato che l'uso di questi psicofarmaci hanno peggiorato la mia ansia invece di ridurla. E non voglio finire la mia vita a continuare a prenderli sinceramente!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Sinceramente è un discorso senza senso.

Certamente non può essere fatto in questa sede, tra l'altro con una serie di suoi pregiudizi continui.

Ne parli con il suo psichiatra e le sarà chiarito se è perseguibile la possibilità che sospenda un giorno la terapia.

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Un obiettivo senza logica.

Siccome stava bene da adolescente allora non può ammalarsi da adulta?


È come dire che non vuole prendere una terapia per l’ipertensione perché qualche anno prima non era ipertesa.

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