Attaccamento e ansia da separazione bambino 2 anni (27mesi)
Buongiorno,
scrivo per una forte preoccupazione riguardante il mio bambino di quasi 2 anni e mezzo.
Da qualche giorno ha delle crisi "forti" quando si allontana da me; al mattino mi dice che non vuole andare all'asilo ma stare con la mamma, arrivati al nido devo darlo in braccio alle maestre mentre piange disperato perchè altrimenti mi si avvinghia alla gamba o si butta per terra.
Poi le educatrici però mi dicono che passa la sua giornata tranquillamente, fa attività proposte, fa tutto con la sua solita autonomia.
Fatica addirittura un pò a stare con papà e piange perchè vuole la mamma, si calma anche dopo ben 30 min (mai avuto problemi prima).
Ho notato anche sempre da qualche giorno che mette di continuo le dita in bocca e si mordicchia le unghie.
E' autonomo e anzi, vorrebbe fare tutto da solo (mangia da solo, sa vestirsi da solo, non ha il pannolino di giorno) ma fatica a dormire da solo nel suo letto anche se nella nostra stanza (questo l'ho un pò bypassato io perchè essendo nella casa nuova ho pensato fosse giusto rassicurarlo facendolo dormire nel lettone con noi...ma forse oggi ho il timore di aver amplificato il tutto).
Da piccolino verso gli 8 mesi e i 18 ha avuto già questo picco di attaccamento con me, ma adesso pensavo non si ripresentasse la condizione anche perchè parla molto bene e riusciamo a fare dei "discorsi" quindi io cerco sempre di spiegargli tutto quello che dobbiamo fare durante la giornata.
Premetto che ci siamo trasferiti da meno di un mese in una casa nuova (in cui comunque lo abbiamo sempre portato mentre facevamo i lavori per fargli conoscere l'ambiente) e che il papà sta lavorando un pò di più con la conseguenza che lo vede decisamente meno, così come il fratello (figlio del papà) che viene da noi settimanalmente ma non lo vive nel quotidiano come se vivesse con noi.
In più in questi giorni è stato anche male e di norma quando non è in forma è più "attaccato" a me.
Capisco che questi cambiamenti per lui siano percepiti con maggiore intensità, ma sono un pò preoccupata, è normale che a causa di questi eventi si siano presentati degli atteggiamenti così forti?
Ho paura di essere io a sbagliare qualcosa...e di dover essere io magari a fare un lavoro su me stessa ad aiutarlo...o di non riconoscere il giusto limite tra suo comportamento fisiologico e comportamento che possa essere spia di problematiche da risolvere.
Io in passato ho avuto problemi di ansia, e non voglio ovviamente che la stessa cosa la possa un giorno vivere il mio bambino o peggio ancora esserne io la causa scatenante.
Grazie mille a chi mi leggerà e risponderà.
Saluti
scrivo per una forte preoccupazione riguardante il mio bambino di quasi 2 anni e mezzo.
Da qualche giorno ha delle crisi "forti" quando si allontana da me; al mattino mi dice che non vuole andare all'asilo ma stare con la mamma, arrivati al nido devo darlo in braccio alle maestre mentre piange disperato perchè altrimenti mi si avvinghia alla gamba o si butta per terra.
Poi le educatrici però mi dicono che passa la sua giornata tranquillamente, fa attività proposte, fa tutto con la sua solita autonomia.
Fatica addirittura un pò a stare con papà e piange perchè vuole la mamma, si calma anche dopo ben 30 min (mai avuto problemi prima).
Ho notato anche sempre da qualche giorno che mette di continuo le dita in bocca e si mordicchia le unghie.
E' autonomo e anzi, vorrebbe fare tutto da solo (mangia da solo, sa vestirsi da solo, non ha il pannolino di giorno) ma fatica a dormire da solo nel suo letto anche se nella nostra stanza (questo l'ho un pò bypassato io perchè essendo nella casa nuova ho pensato fosse giusto rassicurarlo facendolo dormire nel lettone con noi...ma forse oggi ho il timore di aver amplificato il tutto).
Da piccolino verso gli 8 mesi e i 18 ha avuto già questo picco di attaccamento con me, ma adesso pensavo non si ripresentasse la condizione anche perchè parla molto bene e riusciamo a fare dei "discorsi" quindi io cerco sempre di spiegargli tutto quello che dobbiamo fare durante la giornata.
Premetto che ci siamo trasferiti da meno di un mese in una casa nuova (in cui comunque lo abbiamo sempre portato mentre facevamo i lavori per fargli conoscere l'ambiente) e che il papà sta lavorando un pò di più con la conseguenza che lo vede decisamente meno, così come il fratello (figlio del papà) che viene da noi settimanalmente ma non lo vive nel quotidiano come se vivesse con noi.
In più in questi giorni è stato anche male e di norma quando non è in forma è più "attaccato" a me.
Capisco che questi cambiamenti per lui siano percepiti con maggiore intensità, ma sono un pò preoccupata, è normale che a causa di questi eventi si siano presentati degli atteggiamenti così forti?
Ho paura di essere io a sbagliare qualcosa...e di dover essere io magari a fare un lavoro su me stessa ad aiutarlo...o di non riconoscere il giusto limite tra suo comportamento fisiologico e comportamento che possa essere spia di problematiche da risolvere.
Io in passato ho avuto problemi di ansia, e non voglio ovviamente che la stessa cosa la possa un giorno vivere il mio bambino o peggio ancora esserne io la causa scatenante.
Grazie mille a chi mi leggerà e risponderà.
Saluti
Gentile Signora,
da come lo racconta sembrerebbe tutto nella norma: le sue caratteristiche tendenti all'ansioso probabilmente sono una modalità che il bambino ha messo tra le proprie opzioni e in questo periodo di cambiamenti (e di mamma preoccupata dei cambiamenti) lui va a pescare nella strategia di stare un poco più stretto al suo punto di riferimento per la sicurezza (mamma), riuscendo però poi tranquillamente a continuare ad usare le abilità acquisite (fare da solo, stare all'asilo...).
Cioè, poco male se siamo un po' più tendenti all'ansia, ma la gestiamo.
In questo momento non mi sentirei di dirle che ci sia la necessità di chiedere una consulenza per questa fatica nella separazione, veda come va nei prossimi mesi.
Se poi, comunque, volesse lavorare sul suo stile ansioso (che per esempio l'ha portata a pensare "fosse giusto rassicurarlo facendolo dormire nel lettone con noi" prima che lui mostrasse di avere bisogno di rassicurazione) male non fa!
da come lo racconta sembrerebbe tutto nella norma: le sue caratteristiche tendenti all'ansioso probabilmente sono una modalità che il bambino ha messo tra le proprie opzioni e in questo periodo di cambiamenti (e di mamma preoccupata dei cambiamenti) lui va a pescare nella strategia di stare un poco più stretto al suo punto di riferimento per la sicurezza (mamma), riuscendo però poi tranquillamente a continuare ad usare le abilità acquisite (fare da solo, stare all'asilo...).
Cioè, poco male se siamo un po' più tendenti all'ansia, ma la gestiamo.
In questo momento non mi sentirei di dirle che ci sia la necessità di chiedere una consulenza per questa fatica nella separazione, veda come va nei prossimi mesi.
Se poi, comunque, volesse lavorare sul suo stile ansioso (che per esempio l'ha portata a pensare "fosse giusto rassicurarlo facendolo dormire nel lettone con noi" prima che lui mostrasse di avere bisogno di rassicurazione) male non fa!
Dr.ssa Paola Cattelan
psicoterapeuta Torino
pg.cattelan@hotmail.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 427 visite dal 10/06/2025.
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