Ho fatto pissing da attivo e sto avendo attacchi di ansia molto forti
Salve,
FATTO: oggi ho effettuato per la prima volta una pratica di pissing con ruolo attivo (cioè io ho effettuato pissing su un ragazzo travestito/trans).
il ragazzo non lo conosco e l'incontro è stato organizzato mediante un sito internet.
Ho raggiunto il ragazzo travestito a casa sua, gli ho urinato addosso e me ne sono andato.
Il tuto è durato 1 minuto, senza scambio di parole e in un ambiente semibuio.
MIA SITUAZIONE SANITARIA: al momento sono in cura per ansia/panico/depressione e forte solitudine (ho 0 amici).
Assumo Zarelis 75 mg, Rivotril al bisogno.
Soffro anche di forte solitudine (non ho amici e - durante il mese di agosto - con tutti i colleghi in ferie - ho sentito ancora di piu questa solitudine).
PROBLEMA: non ci sto capendo niente di quello che è successo, sto avendo attacchi di ansia/panico, sono paralizzato, non riesco a togliermi l'immagine dalla testa.
Sono bloccato.
Mi vengono vampate di calore incredibili.
Mi sento il sangue che ribolle.
Il mio cervello non riesce a pensare ne a processare quello che è successo.
Ho uno sguardo fisso nel vuoto.
Mi sento in colpa.
Io già soffro di ansia/panico e depressione.
Ora sono già intervenuto con 2mg di rivotril per cercare di ridurre l'ansia.
Non capisco come io possa aver fatto una cosa del genere, non ho mai avuto idea di fare una cosa del genere... ma forse per la forte solitude quando ho visto un annuncio per una cosa del genere, ahime mi sono fatto prendere da non so cosa.
Non pensavo di essere in grado di poter fare una cosa simile.
E tutt'ora non me ne capacito.
Mi sento un deficiente per aver fatto una cosa del genere.
Ci sarebbero stati anche piu momento per fermarmi e tornare indietro perche ho preso la macchina e guidato 10km per raggiungere la persona.
Ne tantomeno capisco perche una persone vorrebbe farsi urinare addosso... paradossalmente capirei di piu se la persona in questione lo facesse per soldi... ma non è questo il caso.
Sto percependo una senzazione di colpa mai provata prima, come se avvessi combinato un disastro irreparabile.
L'dea che questa immagine di io che faccio pissing possa restarmi nella testa per sempre mi tormenta.
Aiuto, non so letteramente cosa fare e come gestirmi.
Come detto, ho preso 2 mg di Rivotril e penso di buttarmi a letto a dormire sperando di dimenticare o quantomento ridurre il pensiero.
Vi chiedo un gentile aiuto perche sono completamente perso, non ho nessuno con cui poter parlare di una cosa del genere.
Vi ringrazio per il prezioso lavoro che fate e mi scuso per la richiesta di aiuto un po particolare.
FATTO: oggi ho effettuato per la prima volta una pratica di pissing con ruolo attivo (cioè io ho effettuato pissing su un ragazzo travestito/trans).
il ragazzo non lo conosco e l'incontro è stato organizzato mediante un sito internet.
Ho raggiunto il ragazzo travestito a casa sua, gli ho urinato addosso e me ne sono andato.
Il tuto è durato 1 minuto, senza scambio di parole e in un ambiente semibuio.
MIA SITUAZIONE SANITARIA: al momento sono in cura per ansia/panico/depressione e forte solitudine (ho 0 amici).
Assumo Zarelis 75 mg, Rivotril al bisogno.
Soffro anche di forte solitudine (non ho amici e - durante il mese di agosto - con tutti i colleghi in ferie - ho sentito ancora di piu questa solitudine).
PROBLEMA: non ci sto capendo niente di quello che è successo, sto avendo attacchi di ansia/panico, sono paralizzato, non riesco a togliermi l'immagine dalla testa.
Sono bloccato.
Mi vengono vampate di calore incredibili.
Mi sento il sangue che ribolle.
Il mio cervello non riesce a pensare ne a processare quello che è successo.
Ho uno sguardo fisso nel vuoto.
Mi sento in colpa.
Io già soffro di ansia/panico e depressione.
Ora sono già intervenuto con 2mg di rivotril per cercare di ridurre l'ansia.
Non capisco come io possa aver fatto una cosa del genere, non ho mai avuto idea di fare una cosa del genere... ma forse per la forte solitude quando ho visto un annuncio per una cosa del genere, ahime mi sono fatto prendere da non so cosa.
Non pensavo di essere in grado di poter fare una cosa simile.
E tutt'ora non me ne capacito.
Mi sento un deficiente per aver fatto una cosa del genere.
Ci sarebbero stati anche piu momento per fermarmi e tornare indietro perche ho preso la macchina e guidato 10km per raggiungere la persona.
Ne tantomeno capisco perche una persone vorrebbe farsi urinare addosso... paradossalmente capirei di piu se la persona in questione lo facesse per soldi... ma non è questo il caso.
Sto percependo una senzazione di colpa mai provata prima, come se avvessi combinato un disastro irreparabile.
L'dea che questa immagine di io che faccio pissing possa restarmi nella testa per sempre mi tormenta.
Aiuto, non so letteramente cosa fare e come gestirmi.
Come detto, ho preso 2 mg di Rivotril e penso di buttarmi a letto a dormire sperando di dimenticare o quantomento ridurre il pensiero.
Vi chiedo un gentile aiuto perche sono completamente perso, non ho nessuno con cui poter parlare di una cosa del genere.
Vi ringrazio per il prezioso lavoro che fate e mi scuso per la richiesta di aiuto un po particolare.
Gentile utente,
il motivo per il quale lei continua a prospettarsi ossessivamente le immagini della sua esperienza è la sua malattia: ci parla di ansia, la quale certamente ha avuto anche manifestazioni ossessivo-compulsive, e l'attuale ossessione è una di queste.
Che abbia voluto sperimentare il pissing potrebbe dipendere da un'eccessiva attenzione alla sua modalità urinaria seguita all'intervento di due anni fa.
Che l'abbia attuato nella forma assai stravagante di "uno spruzzo e via" può dipendere ancora una volta da un'ansia vicina al panico, ma soprattutto dalla sua difficoltà/incapacità di gestire i rapporti umani. Di qui la sua costante solitudine.
Immagino -e soprattutto spero- che per l'ansia e la depressione sia seguito da uno psichiatra.
Ha curato questi disturbi e specificamente le sue modalità di relazione anche tramite un* psicolog*?
Restiamo in attesa.
il motivo per il quale lei continua a prospettarsi ossessivamente le immagini della sua esperienza è la sua malattia: ci parla di ansia, la quale certamente ha avuto anche manifestazioni ossessivo-compulsive, e l'attuale ossessione è una di queste.
Che abbia voluto sperimentare il pissing potrebbe dipendere da un'eccessiva attenzione alla sua modalità urinaria seguita all'intervento di due anni fa.
Che l'abbia attuato nella forma assai stravagante di "uno spruzzo e via" può dipendere ancora una volta da un'ansia vicina al panico, ma soprattutto dalla sua difficoltà/incapacità di gestire i rapporti umani. Di qui la sua costante solitudine.
Immagino -e soprattutto spero- che per l'ansia e la depressione sia seguito da uno psichiatra.
Ha curato questi disturbi e specificamente le sue modalità di relazione anche tramite un* psicolog*?
Restiamo in attesa.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Utente
Gentile Dottoressa Potenza,
prima tutto la ringrazio per la rapida risposta.
Attualmente sono seguito sia da uno psichiatra per la parte farmacologica e da una psicologa del SSN che vedo circa una volta al mese anche in virtu della Rettocolite Ulcerosa da cui sono affetto. Con la psicologa, uno dei punti chiavi delle discussioni sono proprio il tema della solitudine e dell'ansia generata dalla mia grande ambizione in ambito lavorativo, che però non si concretizza in risultati.
Effettivamente in passatto ho avuto situazione ossessive-complusive - per le quali sono stato curato con Zoloft, anche se devo ammettere che le compulsioni non erano tali da pregiudicare un normale stile di vita (e le ossessioni non sono mai state individuate in maniera precisa).
Personalmente, mi sento di escludere un legame tra pissing e intervento chirurgico di varicocele e circoncisione fatto due anni fa. A mente un pò piu fredda, tendo a vedere piu un legame tra pissing e "volonta di trasgredire" visto che negli ultimi 10 anni (circa dai 20 ai 31), la mia vita non ha pressoche avuto interazioni sociali con amici/fidanzate. Uniche interazioni, quelle con famiglia e colleghi di lavoro, quest'ultime, intereazioni non profonde.
Spero di aver risposto alle sue domande e di aver fornito altri elementi utili.
Grazie mille!
prima tutto la ringrazio per la rapida risposta.
Attualmente sono seguito sia da uno psichiatra per la parte farmacologica e da una psicologa del SSN che vedo circa una volta al mese anche in virtu della Rettocolite Ulcerosa da cui sono affetto. Con la psicologa, uno dei punti chiavi delle discussioni sono proprio il tema della solitudine e dell'ansia generata dalla mia grande ambizione in ambito lavorativo, che però non si concretizza in risultati.
Effettivamente in passatto ho avuto situazione ossessive-complusive - per le quali sono stato curato con Zoloft, anche se devo ammettere che le compulsioni non erano tali da pregiudicare un normale stile di vita (e le ossessioni non sono mai state individuate in maniera precisa).
Personalmente, mi sento di escludere un legame tra pissing e intervento chirurgico di varicocele e circoncisione fatto due anni fa. A mente un pò piu fredda, tendo a vedere piu un legame tra pissing e "volonta di trasgredire" visto che negli ultimi 10 anni (circa dai 20 ai 31), la mia vita non ha pressoche avuto interazioni sociali con amici/fidanzate. Uniche interazioni, quelle con famiglia e colleghi di lavoro, quest'ultime, intereazioni non profonde.
Spero di aver risposto alle sue domande e di aver fornito altri elementi utili.
Grazie mille!
Gentile utente,
le domande che un professionista rivolge all'utente hanno due scopi: inquadrare il problema, ma soprattutto fornire all'utente un approfondimento di consapevolezza o una nuova prospettiva.
Con questo secondo scopo la invito a riflettere sulle sue parole: "tendo a vedere piu un legame tra pissing e "volonta di trasgredire"".
E perché proprio col pissing? Esistono tante altre "trasgressioni", e il pissing potrebbe essere la più innocente...
In più lei conclude: "visto che negli ultimi 10 anni (circa dai 20 ai 31), la mia vita non ha pressoche avuto interazioni sociali con amici/fidanzate".
Il legame tra queste affermazioni non sembra razionale, ma emotivo, come se lei pensasse: "dal momento che non ho potuto avere relazioni sane, ne voglio sperimentare una perversa, e specificamente aggressiva".
Infatti lei sembra dare un valore di aggressione al pissing attivo, tanto che nella prima email specifica che non comprende: "perche una persone vorrebbe farsi urinare addosso... paradossalmente capirei di piu se la persona in questione lo facesse per soldi... ma non è questo il caso".
Diciamo che questa sua ossessiva sofferenza per l'esperienza avuta ha la propria radice nella difficoltà alle relazioni, e per correggerla occorrerebbe un percorso serio, non certo un incontro al mese. Le auguro di trovare il coraggio di cominciare questo percorso, con la sua attuale curante o con altri.
Intanto cerchi di stare sereno e di prendere la sua esperienza per quello che è: un segnale di disagio a cui prestare attenzione.
Auguri.
le domande che un professionista rivolge all'utente hanno due scopi: inquadrare il problema, ma soprattutto fornire all'utente un approfondimento di consapevolezza o una nuova prospettiva.
Con questo secondo scopo la invito a riflettere sulle sue parole: "tendo a vedere piu un legame tra pissing e "volonta di trasgredire"".
E perché proprio col pissing? Esistono tante altre "trasgressioni", e il pissing potrebbe essere la più innocente...
In più lei conclude: "visto che negli ultimi 10 anni (circa dai 20 ai 31), la mia vita non ha pressoche avuto interazioni sociali con amici/fidanzate".
Il legame tra queste affermazioni non sembra razionale, ma emotivo, come se lei pensasse: "dal momento che non ho potuto avere relazioni sane, ne voglio sperimentare una perversa, e specificamente aggressiva".
Infatti lei sembra dare un valore di aggressione al pissing attivo, tanto che nella prima email specifica che non comprende: "perche una persone vorrebbe farsi urinare addosso... paradossalmente capirei di piu se la persona in questione lo facesse per soldi... ma non è questo il caso".
Diciamo che questa sua ossessiva sofferenza per l'esperienza avuta ha la propria radice nella difficoltà alle relazioni, e per correggerla occorrerebbe un percorso serio, non certo un incontro al mese. Le auguro di trovare il coraggio di cominciare questo percorso, con la sua attuale curante o con altri.
Intanto cerchi di stare sereno e di prendere la sua esperienza per quello che è: un segnale di disagio a cui prestare attenzione.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 722 visite dal 23/08/2025.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.
Consulti simili su ansia
Consulti su disturbi d'ansia
Altri consulti in psicologia
- Parlare a degli adulti dei loro errori in ambito genitoriale
- Ansia da prestazione: è normale e come affrontarla?
- Ansia, isolamento e futuro: terapia è sufficiente?
- Disagio in terapia: le espressioni della terapeuta compromettono il lavoro?
- Sessualità stravolta: aumento desiderio e attrazione per uomini (genitali).
- Dipendenza dagli orgasmi: è possibile?