Attacchi di panico scatenati da notizie: come gestire i pensieri fissi?

Salve sono una ragazza di 26 anni che da 6 anni soffre di attacchi di panico ed ansia.

Mi succede sempre in merito a fattori scatenanti; come la morte improvvisa di qualche ragazzo, incidenti, persone che vengono uccise ecc.

Appena sento queste notizie la mia mente inizia a viaggiare e molte volte penso sempre alla morte al fatto che possa succedermi qualcosa, che magari mentre guido posso avere un incidente o sentirmi male.

Io già faccio un percorso di psichiatria e prendo le gocce di en, insieme alla sertralina e al preglabin.
Solo che i pensieri si riversano sempre e diventano pensieri fissi.

Non so più che fare, ho fatto mille analisi, visite cardiologiche, ma non ho nulla solo un lieve rigurgito mitralico.

Ho sempre la pressione bassa e ho mancanza di vitamina d.

Letteralmente ho la vitamina d a 7mg, e il dottore mi ha detto che ciò è dovuto anche alla vitamina d bassa.
Dr. Vincenzo Capretto Psicologo 23 4
Salve,
capisco quanto tutto questo possa essere faticoso da vivere ogni giorno. È evidente che tu stia facendo già molto: hai intrapreso un percorso psichiatrico, stai seguendo terapie farmacologiche e controlli medici, eppure i pensieri continuano a tornare in modo insistente. Non è colpa tua se questo accade: l’ansia e gli attacchi di panico hanno una loro dinamica che spesso sfugge al controllo volontario e non significa che tu stia sbagliando qualcosa.

Il fatto che la tua mente si concentri su eventi tragici o possibili incidenti è una risposta dell’ansia, non un segnale che stai facendo qualcosa di male. La tua preoccupazione è reale, ma il cervello amplifica questi pensieri, creando un circolo difficile da interrompere da soli.

È positivo che tu stia seguendo i medici e monitorando la salute fisica: pressione, cuore e vitamine sono elementi importanti da tenere sotto controllo. Può essere utile parlare apertamente con lo specialista anche di come questi pensieri fissi ti condizionano la vita quotidiana, in modo da valutare insieme strategie di gestione aggiuntive.

Non sei sola in questo: anche solo riconoscere e nominare i pensieri, come hai fatto qui, è un passo importante. A volte aiuta anche annotarli senza giudizio, osservandoli come passaggi della mente senza doverli fermare o interpretare subito.

Il tuo percorso è già coraggioso, e anche nei momenti in cui sembra difficile, questo impegno è un segnale di forza, non di debolezza.

Cordialmente.

Dr. Vincenzo Capretto, psicologo.
Ricevo a Roma e on line.
vincenzocapretto.psy@icloud.com

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