Angoscia esistenziale

Salve a tutti, sono un ragazzo di 18 anni che da circa un anno ha un problema di ansia perenne e di crisi esistenziale.
Questa crisi si basa sulla morte e sul senso della vita e dell'esistenza, diverse esperienze mi hanno portato l'anno scorso a pormi queste domande, ovviamente senza poter rispondere, e questo ha creato una sorta di circolo vizioso che non mi vuole più mollare.
Inizialmente me le ponevo di continuo poi dopo un mese sono riuscito a "guarirne" (avevo sempre un'ansia di sottofondo ma era impercettibile e vivevo bene le mie giornate), poi verso Marzo mi è ritornata più forte di prima ma anche questa crisi, dopo aver fatto un viaggio improvvisato con la mia famiglia, mi è passata. Anche qui però quest'ansia di sottofondo è rimasta anche se piccola e assolutamente sopportabile.
In questo arco di tempo ho avuto anche altre crisi ma durate un giorno massimo due.
Dopo aver spiegato questa situazione iniziale posso esporre la mia situazione attuale.
C'è stata la scorsa settimana una serie di eventi che mi ha fatto tornare di nuovo questa crisi.
Aver studiato a Filosofia il pensiero di Schopenhauer.
Aver ricevuto la macchina per il conseguimento della patente.
Aver preso un brutto voto a scuola.

Infatti tutto la vecchia ansia è riemersa (almeno credo) a causa di questi fattori.
Già quando ebbi la seconda crisi d'ansia a Marzo ero intenzionato ad andare dallo psicologo ma poi essendomi passata accantonai l'idea per il momento anche perché i miei genitori non erano molto convinti.
Aver studiato quel particolare autore mi ha, diciamo, intristito verso alcune cose ma senza procurarmi qualche ansia particolare, infatti penso che esso non sia nemmeno una delle cause o quantomeno sia una causa piccolissima di questo malessere.
La macchina: desideravo da molti mesi ormai conseguire la patente e poi avere la macchina, dopo aver conseguito la patente dovetti aspettare qualche giorno per la macchina e quando finalmente la guidai quella gioia che mi aveva accompagnato all'idea di guidare sparì.
All'inizio pensavo fosse causato da Schopenhauer e dal suo pensiero ma credo di essermi sbagliato (ecco perché non credo sia più la causa), infatti guidando da solo avevo capito che stavo crescendo e che a breve avrei dovuto cominciare a farmi una vita tutta mia.
Però fin qui ancora niente di preoccupante, la crisi vera e propria è stata causata da un brutto voto a scuola, ero caduto nello sconforto e per giustificarmi con mia madre (ma anche con me stesso) le dissi che mi ri-sentivo in crisi e che dovevo prendere quell'agognato appuntamento psicologico, non so perché, sarà stato lo sconforto, ma l'angoscia mi è ritornata proprio quel giorno.
Infatti credo di averla aumentata io stesso inconsciamente.
Ma in cosa consiste questa angoscia? Vedo l'esistenza come inutile, non capisco il senso della vita nè quello della morte, mi chiedo cosa ci sia dopo la morte e il pensiero dell'annullamento della coscienza mi spaventa, mi terrorizza, nei momenti di crisi più acuti.
Penso a quando i miei genitori e familiari non ci saranno più, a come farò a costruire una famiglia tutta mia e ad andare all'università, come farò a lavorare e sopratutto non sono sicuro se la visita psicologica aiuterà oppure no. Sono molto attaccato alla mia famiglia e le voglio molto bene ma non ho mai avuto problemi a pensare di dover crescere o pensare che un giorno dovrò andare via da casa, anzi, tutto il contrario! Non vedevo l'ora di diventare indipendente, fatto sta che quest'anno sono stato un mese all'estero da solo senza troppi problemi.
So che la mia situazione non è unica e ho letto che è molto comune nel dopoguerra in periodo di pace, quando qualcuno trovandosi senza problemi veri come la guerra e la fame ed avendo già tutto comincia a porsi queste domande proprio perché non preoccupato da nient'altro.
Non voglio cambiare vita radicalmente per ovviare a questo problema, voglio solo condurre un'esistenza normale come quella che svolgevo prima, ho provato attraverso la religione e ho provato cercando su internet dimostrazioni scientifiche su una presunta vita dopo la morte ma queste ricerche, dopo un iniziale conforto, si sono rivelate inutili perché mi hanno fatto tornare quest'angoscia, e anche se mi danno un barlume di speranza voglio vivere alla giornata e non tutta la vita pensando al momento del trapasso, voglio vivere in funzione della vita e non della morte. Personalmente sono sempre stato agnostico e vorrei vivere come fanno molti atei, serenamente, il problema è tutto nell'ansia che c'è sotto e non tanto nel problema in se mi hanno detto ma se per caso lo psicologo non risolve il mio problema come farò? Dovrò convivere tutta la vita con queste crisi passeggere e quest'ansia perenne?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro ragazzo,

come dici anche tu si tratta di pensieri piuttosto comuni, soprattutto in età adolescenziale e soprattutto in chi è portato a "pensare troppo", nell'illusione di controllare la realtà sezionandola e analizzandola anche negli aspetti che non hanno una risposta o che riguardano un futuro più o meno lontano.

L'instaurarsi di questi pensieri di tipo ossessivo può essere modificato mediante un intervento psicologico, ed è opportuno che tu faccia qeulla famosa chiamata per prendere appuntamento senza chiederti:

"se per caso lo psicologo non risolve il mio problema come farò?".

Intanto comincia a lavorarci, e a non preoccuparti dei se e dei ma che ti vengono in mente anche su come questo argomento come su tutti gli altri che hai menzionato.

Stai frequentando l'ultimo anno di scuola?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
La chiamata l'ho già effettuata ed ho l'appuntamento mercoledì.
Si, sto frequentando l'ultimo anno di scuola e ultimamente si sta rivelando davvero difficile studiare.
Non sono mai stato un grande studioso ma volevo iscrivermi lo stesso ad università impegnative ma con questo problema ho paure che sarà difficile sia l'accedervi che il frequentarle.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Benissimo, se hai preso appuntamento hai fatto la cosa migliore per te stesso soprattutto in un periodo di passaggio come è l'ultimo anno delle superiori, che suscita angoscia e problemi di vario genere a moltissimi studenti.

Che corso di laurea ti piacerebbe frequentare?
[#4]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Prima di tutto grazie mille dell'appoggio, veramente. Avevo tutto un percorso universitario e lavorativo pre-stabilito (infatti mia madre pensa che quest'ansia derivi da questo), poi l'ho accantonato a causa dell'ansia e perché era una cosa che volevo fare solo per il guadagno e così avevo deciso di frequentare Medicina, ma anche qui sorge un dubbio: la voglio frequentare perché mi piace (anatomia era una delle mie materie preferite) o per i soldi anche in questo caso? A dir la verità da molti anni a questa parte avevo intenzione di affrontare una carriera medica (non ho nessun medico in famiglia) ma senza esserne mai assolutamente convinto.
Il percorso che avevo scelto (sempre nell'ambito medico) mi avrebbe permesso di studiare negli U.S.A. in un college, e se non era per quest'ansia avrei scelto questo percorso di studi quasi sicuramente anche solo per vivere una vita universitaria americana che, film o non film, credo sia assai più interessante e completa rispetto a quella italiana.
Comunque questo mio disagio si è presentato la scorsa estate la prima volta (l'estate tra il terzo liceo ed il quarto).
Il mio timore è che quest'ansia non mi passi e che continui a manifestarsi anche fra vent'anni.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Sei molto giovane e pensare già a "percorsi prestabiliti" per prepararti ad una professione solo in vista dell'ipotetico guadagno può farti sentire come se il tuo intero futuro fosse già ipotecato.

Forse tua madre ha ragione e avvicinandoti al "dunque" ti sei reso conto che non è realistico pensare di decidere a tavolino del proprio futuro trascurando il versante emotivo della questione, come se l'insoddisfazione che ricaveresti da una scelta basata su motivazioni sbagliate fosse un fattore trascurabile.

Come mai avevi fatto quei progetti?
I tuoi genitori li condividevano?
[#6]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Avevo fatto quei progetti perché assicuravano un guadagno alto e, con le cose che si sentono in giro, anche quello di arrivare a fine mese è un problema che speravo di risolvere così.
Non credo che questa però sia la causa perché anche prima di quest'angoscia ero titubante e quando pensavo a quel percorso di studi mi veniva un po d'ansia. Però posso dire che ho sempre vissuto nel futuro, mai nel presente, pensavo sempre al me ideale a quello che volevo essere attribuendolo al futuro, vedevo l'avvenire come splendente.
Quando ho cominciato a pormi queste domande esistenziali invece vedevo la fine della mia vita, mentre prima immaginavo al me futuro come "immortale" (nel senso che non ci pensavo nemmeno alla morte al massimo pensavo a me stesso vecchio capofamiglia), con l'avvio di questa crisi ho cominciato ad avere una sorta di blocco, il futuro idilliaco che avevo immaginato ci sarebbe pure potuto essere ma un giorno all'altro sarebbe finito con l'arrivo della morte.
Mia madre non era molto certa, mio padre si.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Comunque questo mio disagio si è presentato la scorsa estate la prima volta (l'estate tra il terzo liceo ed il quarto)."

E' successo qualcosa in quel periodo?
[#8]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Tutto è nato dalla visione di un film su due malati terminali, dopo averlo visto a letto piansi pensando che non volevo morire, che la vita è bella e che volevo vivere.
Poi successivamente ci ripensai e ripensai, dovetti affrontare un viaggio in aereo che mi preoccupò (non mi ero mai preoccupato di volare), poi quell'estate andai una settimana a casa di amici e, complici dei brufoletti, passai molto tempo da solo in stanza ascoltando the Dark side of the Moon dei Pink Floyd, album che parla appunto della vita umana.
Queste cose non hanno fatto che peggiorare l'ansia e il continuo pensare ha peggiorato la situazione.
[#9]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
A volte degli stimoli esterni piuttosto banali - come può essere un film - hanno la forza di suscitare angosce che prima erano latenti.

Probabilmente sei sensibile e introspettivo e hai una certa tendenza alla riflessione: tutte caratteristiche che ti saranno utili nel corso del percorso psicologico che stai per iniziare.
[#10]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Quindi quest'angoscia si sarebbe presentata lo stesso un giorno? E questo percorso psicologico mi potrà aiutare?
Grazie mille del tuo aiuto.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Non si può averne la certezza, ma con tutta probabilità si può pensare che prima o poi sarebbe successo.
Meglio adesso, visto che sei molto giovane e lavorare sulla tua situazione sarà sicuramente più agevole di quanto potrebbe esserlo fra 10 o 20 anni.

Se hai chiesto un appuntamento significa che ti aspetti che un percorso psicologico sia la soluzione, giusto?
E' comunque normale che tu abbia dei dubbi, visto che non sai ancora di cosa si tratta, come funziona e in che modo ti aiuterà.
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dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Si spero che funzioni ma non ne sono sicuro a causa di alcune dicerie.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
In che senso "dicerie"?
Dal punto di vista scientifico la psicoterapia come strumento è sottoposta a continue valutazioni ed è risultata essere un metodo indicato per risolvere casi come il tuo.
Ovviamente poi ci sono singoli casi di persone che per vari motivi non hanno risolto, magari perchè hanno abbandonato preceocemente il percorso.
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dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Le solite leggende metropolitane sullo psicologia che non risolve nulla, sulle sedute che durano anni e sulla dipendenza che si viene a creare.
Ma queste sono pur sempre dicerie, non dico che sono vere, mi preoccupa solo di trovare una situazione simile.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Per evitare di avere un atteggiamento negativo ed eccessivamente dubbioso, che danneggerebbe il trattamento, sarà importante che tu esponga questi interrogativi e chiarisca subito con il mio collega quello che ti preoccupa.
Chiarezza e sincerità saranno importanti fin da subito, se vorrai risolvere la questione.
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dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Ok, grazie mille dell'aiuto e dei consigli, ne farò tesoro :)
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Bene, se vorrai ci farai sapere com'è andata!
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