Ansia e depressione, possibili cause.

Salve dottori, volevo con Voi se possibile approfondire la mia situazione, cercandomi di dare delle spiegazioni di natura psichica su alcuni problemi che da un pò di tempo a questa parte mi stanno dando problemi.Sono un ragazzo di 21 anni, a Gennaio sono stato colpito da un attacco di panico improvviso, da li un vero e proprio vivere poco bene.Premetto che gli attacchi di panico li avevo conosciuti, ma pochissimi (si contano sulle dita di una mano) e conseguenti a situazioni di panico estremo. Questo famoso attacco di panico di Gennaio è stato diverso, perchè è fuoriscito dal nulla, senza alcun motivo, mentre mangiavo notavo di essere nervoso, di aver mal di testa e non avere più fame, poi lo sfogo. Pensavo che tutto passasse come sempre in pochi giorni, ma il tutto è proseguito con uno stato ansioso di sottofondo, ovvero avevo ansia generalizzata. Ho stretto i denti con ansiolitic naturali e non per un 4 mesi, ma nulla da fare, finchè sono caduto in uno stato depressivo. Adesso sono in cura col Daparox, assumo 10 mg al di, piu 0.25 mg al di di Xanax, inizio a stare meglio, anche ho poca intraprendenza, mi mancano un pò di energie per affrontare al 100% la vita quotidiana e questo dopo circa 40gg di cura. Mi sto interessando a capire le cause di questo mio problema, ho provato a darmi spiegazioni, in effetti a metà Novembre ho iniziato a lavorare, era un lavoro stagionale in campagna, non avevo momenti di sosta, mi alzavo presto, nel frattempo diversi colloqui di lavoro e finalmente un nuovo lavoro come impiegato, era davvero felice di iniziare questa avventura, sopratutto facendo ciò che mi piaceva. I ritmi erano serrati, quando era un apprendista lavoravo poche ora, al max 3-4 con risvegli ale 8.3 del mattino, invece per questo nuovo impiego mi alzavo alle 6.3, prendo un autobus, arrivavo in sede alle 8, affrontavo ogni giorno un gruppo di cani randagi che mi mettevano una paura immensa (l'azienda era situata in una zona industriale sperduta,ci tengo a sottolineare questo particolare dei cani randagi perchè mi assilava molto), poi tornavo a casa per le 18.30 sempre dopo 50 minuti di autobus, il tutto per 2 settimane, dopo aver lavorato da Novembre in campagna. Ricapitolando, tutto questo lavoro può avermi portato ad avere problemi di stress, i quali poi mi hanno fatto stare male e avere di conseguenza attacchi di panico, ansia, depressione?
Mi hanno palato di serotonina, di predisposizione genetica (in famiglia si soffre di ansia e lievi depressioni a volte, ma nessuno ha avurto problemi molto debilitanti), probabile stress.
Mi ha spaventato poi tantissimo la crisi depressiva avuta, da ciu forse devo uscirne ancora,mi ha fatto perdere molto entusiasmo energie e autostima, ho quasi paura di tornare a lavorare, premettendo che trovi un lavoro, perchè il primo a causa scadenza contratto l'ho perso, con una possibile conseguente delusione,anche se vi sembrerà strano ma non ero molto deluso perchè stavo per fare domanda nell'Esercito. Vi ringrazio.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

chi le ha prescritto il Daparox e lo Xanax? Il suo medico di base o un medico psichiatra?
Che diagnosi ha ricevuto?

E' possibile che il suo malessere sia sorto a causa dei cambiamenti che la sua vita ha incontrato da novembre in poi, soprattutto se in precedenza non manifestava uno stato ansioso rilevante, ma è anche possibile che la vicinanza di familiari che hanno sofferto o soffrono di sintomi ansioso-depressivi l'abbia influenzata nel tempo.
Non penserei a ipotesi genetiche perchè ansia e depressione più che altro si "imparano" dalle persone vicino alle quali si cresce e si vive:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/2678-genitori-ansiosi-fanno-figli-ansiosi.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3281-la-depressione-e-contagiosa.html

Non ho capito in che momento della sua vita ha avuto il forte attacco di panico di gennaio: era disoccupato o aveva iniziato il secondo lavoro?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
i Disturbi d'Ansia si curano molto più agevolmente se si associa alla terapia farmacologica una psicoterapia.
Esistono anche trattamenti psicologici brevi per curare l'ansia e ovviamente deve consultare uno psicoterapeuta.

Poichè a quanto dice la depressione sembra essere stata conseguente ad uno stato d'ansia prolungato, è probabile che il disturbo d'ansia sia il problema da cui partire, anche nella psicoterapia.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio tantissimo dottori per il vostro interesse, mi sento di confermare l'ipotesi della Dott. Sciubba sulla nascita della crisi depressiva a causa di un periodo d'ansia molto prolungato (4 mesi). Per la Dott. Massaro, la cura farmacologica mi è stata prescritta da uno psichiatra e in più sono seguito anche da un neurologo, da poco assumo melatonina per facilitare un sonno migliore. Per la famiglia attualmente non c'è nessuno che soffre di problemi rilevanti, adesso non mi permetto di fare ipotesi genetiche o comportamentali, non sono un dottore, però in famiglia e intendo (nonni, zii, ecc) l'ansia è apparsa all'improvviso, senza un motivo, intendo le sue somatizzazioni (come nel caso di mio padre da giovane), quindi io non sento di escludere il fattore genetico, che i due specialisti mi hanno in parte anche confermato, senza escludere La sua ipotesi di "imparare" da chi ci sta vicino, per me è un mix di questi due fattori. Riassumendo la storia, a Novembre inizio un lavoro in campagna abbastanza stressante, ovvero alzarmi ogni mattina alle 6.30, per terminare il tutto alle 13 con una bella doccia, a Dicembre inizio il mio secondo lavoro di impiegato, mi alzo alle 6.30, prendo il pullman, 50 min di viaggio, arrivo in sede dopo il solito affrontare i cani randagi molto attivi, rischiando a volte l'aggressione (ripeto che ci tengo a sottolineare questo fatto perchè mi dava molta ansia), poi uscivo dala sede alle 17, aspettavo il pullman per circa 30 min, poi per le 18.30/19 ero a casa, molto stanco, impossibilitato quasi per dedicarmi ad altro. In seguito vacanze di Natale, e dopo L'Epifania ecco il malessere, dimenticavo in precedenza che durante le vacanze avevo notato un pò di panico quando ero in macchina, quando facevo sport...poi come ho detto dopo l'Epifania l'attacco vero e proprio. Per quanto riguarda il posto di lavoro, non sono stato più riconfermato, ma poco mi interessava perchè non mi sentivo bene, non sarei riandato comunque e in più avevo la carta Esercito da giocarmi, una mia vera passione. Adesso sto soffrendo un pò di pressione bassa ,con conseguente stanchezza, spossatezza, leggere vertigini...forse sto uscendo ancora dal mio problema ansioso/depressivo, però iniziando a pensare sul come "ripartire" ho come una specie di blocco mentale ed energetico, non mi sento in grado adesso di prendere un impegno lavorativo o affettivo, di qualsiasi genere, nonostante i miglioramenti evidenti in termini di calma ed umore, mi manca l'energia sia mentale che fisica. Quindi mi interrogavo sul fatto che possano esserci motivi psicologici, ho sentito parlare di psicoterapie, non so se è il caso di iniziarne una, vorrei anche indicazioni sul cosa consistono e sopratutto sulla loro valenza, adesso mi sento in effetti ingrdo di affrontarla, prima no. Vi ringrazio in anticipo per le vostre risposte.
[#4]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazzo,
potrebbe benissimo essere il caso di abbinare al trattamento farmacologico una psicoterapia, ma per deciderlo occorre la valutazione diretta della sua condizione da parte di un nostro collega.

Per informazioni dettagliate legga questi articoli
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html

Cordiali saluti

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#5]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 479 13 31
gentile utente solo per chiarezza per lei e per l'utenza: i disturbi d'ansia non provocano e nemmeno "fanno nascere" la depressione.
Il fatto che lei riferisca una specifica sequenzialità nella successione di sintomi (prima l'ansia e poi la depressione) non è un motivo valido o sufficiente per ritenere, nel suo caso, che il disturbo d'ansia possa essere il disturbo primario.

Cosa diversa, in taluni casi, sarebbe ipotizzare che un disturbo d'ansia persistente, prolungato e pervasivo possa portare il soggetto a una "demoralizzazione" anche forte che può avere sfumature vagamente depressive, ma in nessun caso l'ansia "provoca" una depressione acuta.

L'ipotesi, dunque, più plausibile nel suo caso, data la breve durata dei sintomi d'ansia che lei riferisce (4 mesi dall'esordio sono considerati un tempo breve nei disturbi di natura psicologica) è che l'ansia e gli attacchi di panico mascherassero una depressione latente, questo sarebbe avvalorato anche dalle eccessive preoccupazioni somatiche che lei riporta come essere già state presenti in passato.
Le ruminazioni ansiose (i "randagi") che riferisce, sono altresì un possibile indizio ulteriore in tal senso, essendo un sintomo comune che tende ad anticipare l'esordio di alcuni stati depressivi.

E' infatti molto comune che i sintomi secondari di un disturbo dell'umore possano essere di tipo ansioso accompagnati o meno da attacchi di panico.


Sia i disturbi dell'umore che i disturbi d'ansia (attacchi di panico), secondari o meno, sono trattabili con una psicoterapia di tipo psicodinamico con alte probabilità di successo.

Cordiali saluti



Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
a maggior chiarimento e per non crearle confusione, specifico che non ho usato il termine "depressione" per intendere un grave disturbo dell'umore, ma per intendere uno stato depressivo.
D'altra parte nella comune pratica medica la diagnosi di stato ansioso-depressivo è molto frequente e l'ansia si associa frequentemente a sintomi di tipo depressivo.
[#7]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per l'interesse mostratomi,
è chiaro che si possano fare tutte le ipotesi sulle principali cause, sia di tipo psicologico che organico. Vi posso garantire che quando lavoravo, precedentemente all'attacco di panico, stavo bene, compivo tutti gli sforzi possibili, recuperavo le energie mentali e fisiche tranquillamente.
Poi mentre riposavo "forzatamente", perchè ero in attesa di una chiamata e alla ricerca di un nuovo lavoro, ecco l'attacco, di li poi ansia e in seguito sintomi depressivi o depressione, scaturita a mio modo di vedere dall'essermi reso conto che la mia vita era ormai molto limitata, insomma stava male fisicamente, non ero solo triste e depresso, avevo proprio i sintomo depressivi addosso, non ero in grado di restare fermo, di seguire un discorso, avevo una visione negativa di tutto.
Adesso solo con la cura farmacologica sto meglio, non sottovaluto assolutamente la psicoterapia, ma mi informerò per vedere se c'è qualcosa di organico che non va, cioè con esami o qualcos'altro, anche perchè inizio a notare che nonostante le somatizzazioni ansiose e depressive si siano calmate se non andate, ho il problema di sentirmi stanco, dopo uno sforzo mi stanco moltissimo e recupero male, anzi quasi per niente, inciderà il poco sonno, l'ipotensione, ma non credo si possa addebitare a queste cause il male di tutto, poi a voi la parola, perchè penso che la psicoterapia aiuti, ma su di un soggetto sano che deve sbloccarsi mentalmente. Il fatto di sentirmi in questa situazione di "voglio, ma non posso" a causa di questa stanchezza mi crea un fastidio, un'ansia per il domani tremenda, cosi non posso andare avanti, ho voglia di ritornare una persona normale, di fare tutto ciò che facevo prima, ma il corpo me lo impedisce.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Vi posso garantire che quando lavoravo, precedentemente all'attacco di panico, stavo bene, compivo tutti gli sforzi possibili, recuperavo le energie mentali e fisiche tranquillamente.
Poi mentre riposavo "forzatamente", perchè ero in attesa di una chiamata e alla ricerca di un nuovo lavoro, ecco l'attacco, di li poi ansia e in seguito sintomi depressivi o depressione"

Questo depone a favore dell'ipotesi che lei non abbia un problema "organico", perché in caso contrario non sarebbe cambiato nulla a seconda che lei fosse o meno occupato.
La psicoterapia servirebbe proprio a consentirle di risolvere il disagio che prova quando le condizioni esterne cambiano, con un'attenzione particolare al fatto che è in un'età nella quale si costruisce la propria identità adulta e si prendono decisioni importanti per il proprio futuro, aspetti che generano confusione e disagio in molti suoi coetanei.

Per quanto riguarda il malessere attuale non sottovaluti gli effetti dell'improvviso cambiamento di clima e del gran caldo di questo periodo, che stanno mettendo a dura prova molte persone e provocando in loro lo stesso malessere che riferisce lei.
[#9]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per le vostre opinioni,
mi sono davvero utili, io ripeto non sono un dottore e non posso assolutamente screditarVi, ma darVi solo retta. L'unica cosa che posso dirVi è che se c'è stata qualcosa che avrebbe potuto darmi fastidio è stato lo stress di 2 mesi senza sosta. La mia mente, il mio corpo hanno potuto subire solo questo elemento. In questi due mesi non ho avuto delusioni, traumi, nulla di nulla...ma solo molto da fare, mi meraviglio che già in passato non ho avuto di questi problemi, con scuola e lavori stagionali di 3 mesi anche.
Ho davvero difficoltà a vedere la luce in fondo al tunnel. inizio a non capirci quasi più niente, la psicoterapia come mi state dicendo potrebbe essermi di aiuto, non lo escludo, anzi....ma non credo che la psicoterapia possa risolvere tutti i miei mali. Io sto male fisicamente, questo mi crea problemi, il fatto di vedere la mia mente ed il mio corpo rifiutare ogni tipo di stress mi logora dentro. Quando forzo, inutile dirlo, mi stanco in pochissimo tempo. Insomma ho poca chiarezza su questa siruazione, se potete delucidarmi ve ne sarò grato, ho voglia di uscirne, ma devo sapere esattamente a cosa vado incontro e quanta forza dovrò metterci, oltre che seguire la "strada giusta". Grazie mille.
[#10]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Quando forzo, inutile dirlo, mi stanco in pochissimo tempo"

Cosa che credo in questo momento accada al 90% della popolazione: con oltre 30 gradi e alta umidità è normale sentirsi così.
Non confonda il malessere preesistente con quello che può sentire in quest'ultimo periodo a causa del clima.

Riguardo al fatto che lei sta male "fisicamente" può leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html
[#11]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille dottoressa,
in effetti la sua ipotesi è più che attendibile, la causa potrebbe essere la mia condizione attuale, di depressione ansiosa. Quindi facendo un ragionamento abbastanza logico, dovrei curare la causa, cioè appunto questa "depressione ansiosa", però le ripeto nonostante i miei specialisti mi rassicurino, io continuo a non vederci chiaro, forse ho solo bisogno di tempo (sono in cura farmacologica da 40gg con Daparox 10mg+Xanax 0.25), magari ho bisogno di una psicoterapia che non so bene come funziona, lo so che è ingiusto prevedere tempi di guarigione ma ho bisogno di garanzie, cioè di rassicurazioni, anche se mi viene detto che possono volerci molti mesi per me non è un problema, l'importante è affrontarla bene. Grazie in anticipo.
[#12]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 479 13 31
La psicoterapia nella cura della depressione ha un'efficacia equivalente all'approccio farmacologico. Dunque, non esiti e si affidi a uno specialista psicoterapeuta.
Cordiali saluti
[#13]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"lo so che è ingiusto prevedere tempi di guarigione ma ho bisogno di garanzie, cioè di rassicurazioni, anche se mi viene detto che possono volerci molti mesi per me non è un problema, l'importante è affrontarla bene"

Non è ingiusto, è impossibile: ogni caso è differente dagli altri e per questo non è prevedibile la durata della psicoterapia.
Ne potrà in ogni caso parlare più approfonditamente con il collega che contatterà, esponendo i dubbi ed avanzando le richieste di chiarimento che riterrà opportune.
[#14]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio dottori,
ripeto a dirvi che la psicoterapia sarà presa in esame, senon effettuata da subito.
Adesso ho la visita dallo psichiatra, decideremo cosa fare, anche se da quel che ho capito la psicoterapia bene fa e male no.
Quello che mi turba è come possa o con i farmaci o con la psicoterapia, recuperare quella brillantezza di una volta, quella energia fisica e mentale che adesso mi manca. Vi ringrazio.
[#15]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
L'auspicio è che non torni "come" prima, visti i risultati, ma che diventi "meglio" di prima, con un maggiore e diverso equilibrio che le consenta di non sviluppare nuovamente lo stesso tipo di disagio che sta manifestando.

Ci dia sue notizie dopo la visita psichiatrica!
[#16]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio ancora i dottori per le risposte vi aggiornerò domani ancora una volta dopo la visita psichiatrica. Il fatto di diventare "meglio" di prima, lo so per ceto, vivere una specie di inferno e sconfiggerlo, ti porta ad essere più forte di prima, la vita la riapprezzerò al 200% anzichè al 100%, ma la strada della risalita bisogna percorrerla e terminarla con successo, sper che mi vada bene. Vi aggiornerò subito.
[#17]
dopo
Utente
Utente
Salve dottori,
ho effettuato la consulenza psichiatrica, da quest'ultima è emerso che ci sono stati miglioramenti dal punto di vista ansioso, nel senso che si è potuto constatare che sono molto più tranquillo e l'ansia, il panico, le fobie sono sintomi superati grazie al Daparox. Il problema era l'umore, quindi ho iniziato con la venlafaxina, sotto prescrizione dello psichiatra, per permettermi di migliorare ancora dal punto di visto dell'umore, speriamo bene. Grazie per la vostra assistenza.
[#18]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Bene, ma non tralasci il proposito di iniziare anche una psicoterapia.

Un caro saluto,
[#19]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottoressa,
in effetti sto pensando alla psicoterapia, adesso attenderò di riprendermi il più possibile per poterla affrontare nei migliori dei modi, anche perchè inizio a notare che questo stato ansioso/depressivo che mi ha colpito e da cui ancora devo uscirne del tutto, ti lascia dentro uno shock tremendo, perchè chi lo vive sa cosa significa e assapora davvero dei bruttissimi momenti. Per di più subentra poi la paura di ritornarci, riprendendo una vita "normale", anche perchè probabilmente le cause erano in quella vita normale che io facevo, quindi mi sarebbe di gran aiuto sapere dove ho sbagliato, come fare e cosa fare per non sbagliare, credo che la psicoterapia consista in questo giusto?
Ammesso che una certa predisposizione a questa stati credo di averla, ma affrontarla nel migliore dei modi, penso sia una cosa giusta.
Cordiali saluti.
[#20]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
La psicoterapia può servire a riflettere sugli errori passati e sulle strategie da attuare per affrontare le situazioni problematiche, ma serve anche a molto altro, come lei ben comprenderà quando la effettuerà.

Lo shock che ci riferisce è normale: una persona che in precedenza non ha mai sperimentato sensazioni di un certo tipo non può che spaventarsi quando è colpita da un attacco di panico o vive un brusco calo del tono dell'umore, e inizia comprensibilmente a temere che quanto è accaduto si ripeta.

Intervenire in maniera adeguata serve proprio a evitare che quel disagio si ripresenti ancora.
[#21]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottoressa,
valuterò la psicoterapia cognitivo-comportamentale, ne parlerò con lo psichiatra che mi segue, attendendo di essere pronto a farla. Sono sicuro che su di me come su chiunque bene faccia e male no, per qualsiasi obiettivo si voglia raggiungere, da una guarigione ad una prevenzione oppure tutte e due le cose. Quando mi riferivo allo "shock mentale", intendevo la crisi depressiva, perchè gli attacchi di panico io li ho conosciuti in passato, ma solo in situazioni da vero panico. Credo che le crisi depressive siano ben altro e segnano davvero l'esistenza di chi ne soffre o ne ha sofferto. Spero di guarire totalmente da tutto ciò, dando tempo al tempo. Volevo per informazioni sulla psicoterapia in erente alla sua durata e alla sua efficacia, lo sceglie lo psicoterapeuta il percorso? Ho sentito che ci sono quelle brevi, lunghe...i costi sono anche da tener d'occhio (anche se i soldi passano in secondo piano), per quanto riguarda l'efficacia è un metodo riconosciuto valido da tutti o è ancora al cebtro di discussioni sulla sua efficacia, sopratutto in casi pesanti? Io personalmente credo che possa avere effetti benefici, sopratutto sull'ansia, fobie ed anche depressioni, ma si deve partire da uno stato quasi ottimale per poterla affrontare come si deve. Grazie mille.
Cordiali saluti.
[#22]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Tutti gli orientamenti psicoterapeutici sono validi per risolvere un problema come il suo, l'importante è che si accerti di rivolgersi ad uno psicologo specializzato in psicoterapia.

"si deve partire da uno stato quasi ottimale per poterla affrontare come si deve"

Cosa intende?
[#23]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottoressa,
intendevo che la psicoterapia va affrontata quando si è in condizione di prendere un impegno, come lo è la psicoterapia con il suo percorso, prchè intraprenderla in stati critici, è quasi impossibile, cioè io solo desso che inizio a star meglio dopo una cura farmacologica, inizio a sentirne il bisogno e sopratutto la forza di volontà per intraprendere il percorso psicoterapeutico.

Cordiali saluti.
[#24]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Questo è soggettivo, ma ciò che conta è che lei ora stia sviluppando una motivazione verso la psicoterapia che prima non sentiva.

Se vuole ci aggiorni sulle novità.
Le faccio tanti auguri,
[#25]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille dottoressa,
a breve rivedrò il mio psichiatra che non so se è anche psicoterapeuta, ne parleremo insieme di affrontare questa terapia, facendo attente valutazioni sull'attuale stato, perchè se è vero che la psicoterapia aiuta, anche la giuta combinazione di farmaci fa la sua parte.
Grazie ancora, vi terrò aggiornati.
Cordiali saluti.
[#26]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

fa bene a valutare l'opportunità di una psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale, anche perchè per i disturbi d'ansia e depressivi è considerata una psicoterapia d'elezione, sia per l'efficacia che per l'efficienza, in base alle evidenze empiriche degli ultimi anni.
Si tratta di un tipo di psicoterapia che lavora sul sintomo, partendo dalle credenze disfunzionali che hanno generato il problema e che lo mantengono in vita.
Una volta risolto il problema, il pz. non ha quasi mai voglia di domandarsi il perchè del disturbo.
Ecco perchè non ha molto senso andare alla ricerca delle cause possibili di un disturbo d'ansia: con molta probabilità non ne troverà e non è detto che sia importante per capire e soprattutto risolvere il problema di cui ci sta parlando. Consideri anche che in psicoterapia NON esiste una causalità lineare, perciò è meglio se risolve il problema senza insistere su cause che probabilmente non esistono neppure.
Interrogarsi sul perchè, invece, potrebbe far parte del problema.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#27]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille dottoressa Pileci,
sto prendendo seriamente in considerazione la psicoterapia, visto che a giorni ho la solita visita di controllo dallo psichiatra, preferirei parlarne con lei prima, poi in seguito potrei iniziare...anche perchè denoto a volte alcune sintomatologie fisiche, cioè: stanchezza, capogiri, astenia, sonnolenza...e sono in cura farmacologica, io penso che la psicoterapia aiuti ad essere più informati sul problema, ad affrontarlo meglio, scoprirne le cause, forse ad autoconvincerci o a sbloccarci mentalmente da fobie e ansie inutili, non so se riesce a migliorarci anche fisicamente, ma credo di si, sarà una conseguenza di uno stato mentale buono, almeno credo....cercherò un buon psicoterapeuta, sperando di essere fortunato nel scegliere quello giusto.
Grazie mille.
Cordiali saluti.
[#28]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
La psicoterapia serve esclusivamente per curare la psicopatologia.
In un caso come il Suo ad esempio, in cui mi pare di capire ci sia un disturbo d'ansia, è chiaro che -ad esempio dal punto di vista della terapia cognitivo-comportamentale- diventare più consapevoli del proprio funzionamento in maniera tale da spaventarsi meno quando si verificano i sintomi e vedere anche quali strategie, guidati dal terapeuta, è opportuno implementare.
Però scoprire le cause, come ho già detto, non serve a nulla e non è detto che ci sia una causa e un preciso effetto: noi esseri umani siamo imprevedibilie e la nostra reazione dipende da tanti fattori, quali l'elaborazione delle informazioni, la nostra storia di vita, l'ambiente in cui viviamo, ecc...
Ciò che Lei definisce autoconvincimento in realtà non fa parte degli obiettivi di una psicoterapia: è possibile per le fobie desensibilizzare e cominciare ad accostarsi allo stimolo fobico con la prevenzione della risposta, in maniera tale da dilatare nel tempo gli episodi di ansia e paura fino alla loro estinzione.
Fisicamente gli effetti di una terapia si vedono nella scomparsa del sintomo e nella sua gestione.

Saluti,
[#29]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottoressa Pileci,
io ho avuto a che fare con ansia e depressione, attualmente non ho attacchi di ansia, cioè attacchi di panico, nè continua paura che possa succedermi qualcosa, come invece mi è accaduto per circa 4 mesi...diciamo che ho avuto a che fare con una depressione ansiosa, adesso le somatizzazioni ansiose sono sparite, forse molto calmate, ma è l'umore il problema. Anzi mi permetto di dire l'energia psico-fisica, se questa è buona sto meglio, se è bassa mi deprimo molto, mi sembra di vivere in un altro mondo. Adesso sono in cura con venlafaxina da circa 15gg, dopo aver provato la paroxetina, che mi ha dato solo effetti anti-ansia e panico, con la venlafaxina il mio psichiatra appunto sta cercando di tirarmi un pò più su il morale e sopratutto l'asticella di energia, infatti va un pochino meglio, addirittura nei primi giorni di assunzione, andava ancora meglio, mi sembrava di essere ritornato una persona sana, adesso ancora i soliti capogiri, estraniazione dal mondo, stanchezza, sonnolenza (potrebbero essere anche effetti collaterali), non riesco a vivere una situazione stabile, se ho miglioramenti li perdo parzialmente, attenderò...ecco perchè voglio intraprendere la psicoterpia, per incrementare ancor di più il mio benessere, perchè ho come la sensazione che mi manca non poco, ma neanche moltissimo per riacquisire una forma accettabile che mi permetta una vita normale, ma pur sempre con qualche affanno. Insomma ho bisogno del terapeuta che mi indichi la strada giusta, che mi sia affianco, perchè adesso mi sento in mezzo ad una strada, in una nuova realtà che non so come affrontare da solo.
Grazie mille.
Cordiali saluti.
[#30]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 479 13 31
Gentile utente non vi sono evidenze della prevalenza di una terapia rispetto ad un'altra.

La scelta di una psicoterapia è una questione strettamente personale e la si può fare sulla base della propria cultura personale, dei propri bisogni e del proprio modo di vedere e intendere la vita.

Per differenziare le due principali forme di psicoterapia, in modo estremamente sintetico, si può dire che le cosiddette terapie comportamentali, sono per lo più incentrate sulla risoluzione del sintomo, mentre le terapie psicodinamiche considerano il sintomo in modo più complesso, come la manifestazione di un bisogno (o un conflitto) inconscio dell'individuo.

Nel primo caso si interviene con spiegazioni, istruzioni comportamentali, compiti ed in modo altamente supportivo anche validando i progressi compiuti dal paziente nel corso della terapia. Nelle terapie psicodinamiche si lavora principalmente sulla relazione con il terapeuta, sul cosiddetto "transfert" (i sentimenti del paziente verso l'analista) e attraverso la loro analisi e interpretazione si realizza la possibilità di una modificazione prima emotiva e di conseguenza anche comportamentale.

La terapia psicodinamica può essere anche di breve durata e non dev'essere confusa con la psicoanalisi, il cui scopo non è direttamente terapeutico, ma è finalizzato alla comprensione di se e del proprio modello relazionale e normalmente richiede tempi di lavoro relativamente lunghi.

Entrambe le tecniche, comunque, mettono in risalto, seppur da prospettive differenti, le aspettative del paziente e cercano di allentare la pressione di alcune sue "prestazioni" attese irrealisticamente elevate (cosa che spesso si riscontra nella psicologia del disturbo d'umore).

L'associazione tra farmaci e psicoterapia, nel trattamento dei disturbi dell'umore, è comunque superiore in termini di efficacia rispetto a ciascun modello terapeutico considerato isolatamente.

Cordiali saluti
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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