Strana attrazione sessuale

Salve, sono un ragazzo di 30 anni. Lavoro e attualmente convivo con la mia attuale donna da 2 anni, il nostro fidanzamento comincia 5 anni fa. Vengo da una famiglia di 5 persone, padre, madre, una sorella di un anno più piccola (29 anni) e un fratello di 4 anni più piccolo (26). Mia sorella è sposata da 2 anni e mio fratello è single. La mia vita familiare è stata sempre ottima. Il punto però è che dall'età di circa 14-15 anni ho cominciato a provare attrazione fisica nei riguardi di mia sorella. Con lei ho sempre avuto un normalissimo rapporto, alti e bassi tra momenti in cui non ci sopportavamo ed altri in cui era tutto tranquillo. La mia attrazione per lei credo derivi dal fatto che verso i 15 anni cominciai a notare delle mie strane erezioni durante alcuni "litigi". Il fatto è che durante i litigi erano compresi anche i contatti fisici. Poteva volare qualche sberla, tirate di capelli, e succedeva che si tendeva a bloccare l'altro per evitare di prenderle. In quel caso il contatto era praticamente ravvicinato e notavo di avere erezioni. Anche il litigare giocando (esempio capitavano lotte con i cuscini), mi confermava la reazione del mio corpo (erezione) che mai mi sarei aspettato. Prima di allora mai avrei guardato mia sorella sotto l'aspetto erotico/sessuale, mi avrebbe fatto schifo! Gli episodi sopra detti si ripetevano e io ero contento che si ripetessero, fino al punto che dopo aver "litigato/giocato" andavo in bagno a masturbarmi. Dopo il ripetersi di quegli episodi, non so quanto di casuale c'era nelle azioni di mia sorella, ma fatto sta che dopo quelle prime volte notavo che anche lei non disdegnava quel tipo di situazione (mi riferisco sempre al venire a contatto l'uno con l'altro durante una situazione del tipo "lotta"). Questo logicamente avveniva quando in casa eravamo soli. In quel periodo provavo vergogna verso me stesso ma allo stesso tempo ero sempre più eccitato da lei. La cosa mi eccitava tantissimo. Non so cosa invece provava lei in quelle circostanze, ma di certo era consapevole della mia reazione fisica e del fatto che mi eccitava molto. Spesso infatti era lei a cercare pretesti per "litigare/giocare". La desideravo sempre di più. Esempio, non abbiamo mai avuto problemi a vederci vestiti solo della biancheria intima, ma da quando provavo attrazione per lei, cercavo sempre con una scusa di entrare in camera sua mentre si rivestiva. Addirittura cercavo in sua assenza il suo intimo usato. Dai 18 ai 19 anni ho lavorato lontano da casa (avendo nel mentre rapporti sessuali con alcune donne), ma il desiderio di lei non calava. Mi masturbavo pensandola anche quando ero fuori. Oggi il desiderio si è molto attenuato, ma per molti anni è stata mia sorella la protagonista principale dei miei sogni erotici. Vi chiedo quindi, perchè mi è successo questo? Perchè ancora mi eccitano situazioni simili che si leggono su internet? Quanto sono responsabile io e quanto è responsabile lei di questa mia strana attrazione sessuale? Grazie a tutti.
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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
credo che tra di voi si trattasse del "segreto di pulcinella", il gioco erotico probabilmente era chiaro ad entrambi, ed entrambi facevate in modo di incoraggiarlo. Probabilmente entrambi eravate attirati dalla relazione proibita, senza però andare in chiaro tra voi. Comprendo il suo malessere. Dal punto di vista sociale e legale l'incesto è vietato e perseguibile. Si tratta di uno dei più potenti tabù della comunità. Ritengo sia difficile e poco serio formulare on line ipotesi sulle ragioni che vi hanno coinvolto.
Forse sarebbe il caso che si confrontasse con sua sorella su questi aspetti. E' anche possibile che la relazione sia stata rinforzata dall'età molto ravvicinata....

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile dottore, del fatto che ne fossimo entrambi consapevoli, mi pareva chiaro dalle mie precedenti descrizioni. Incoraggiavamo entrambi il gioco erotico senza però mai passare "il limite", sapevamo entrambi che era "situazione proibita". Il tutto era velato da pretesti stupidi (Esempio: dammi la mia maglietta... no non te la do... ti ho detto di darmela... se ci riesci vieni a prendertela! ...e ci si "avvicinava"). Personalmente parlando, non credo gioverebbe a nessuno dei due se si parlasse di quanto accaduto molti anni fa. Le notre vite sono andate avanti tranquille, separate e con i propri rispettivi partner. Abbiamo entrambi la nostra vita. Inoltre non abbiamo (credo anche mia sorella) mai riscontrato nessun problema di tipo sessuale verso i rispettivi partner. Se non abbiamo avuto il coraggio di affrontare il discorso prima, non credo abbia senso farlo ora che non c'è più nessun tipo di "rapporto erotico". Faccio presente che il nostro rapporto oggi è ottimo sotto tutti i punti di vista, con la sola eccezione che quel discorso non è stato mai affrontato. Oggi comunque non vivo alcun malessere nei confronti di questa cosa. Sono però consapevole che non è una cosa comune/normale, ecco perchè mi piacerebbe avere delle spiegazioni "tecniche" riguardo a quanto mi accadde anni fa. Ringraziandola resto in ascolto.
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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
se affrontare la questione o meno sta certamente a lei. Può certamente causare dei movimenti affrontare il problema, anche se, da come si descrive un po' di movimento interno già c'è dato che, nonostante il tempo trascorso pare essere un evento ancora molto presente nella sua mente. E' questo il nodo. Fino a che lei non riesce a dargli un significato la questione rimane insoluta e si ripresenta. Per questo la incoraggiavo ad affrontarla. Non ci sono spiegazioni "tecniche", per cui possiamo dire: "Se uno si comporta così allora matematicamente ha questo e quest'altro". La psicologia non funziona in questo modo. Ogni persona sviluppa comportamenti ed emozioni e schemi di pensiero, in modo assolutamente singolare. Se vuole approfondire dunque dovrà affrontare, dato che la formula illuminante non c'è. Se non vuole farlo con sua sorella può tentare con un collega dal vivo.

Restiamo in ascolto
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Mi associo alle indicazioni del Collega.
Le spiegazioni tecniche, da lei richieste, vista la complessità della sua storia affettiva, emozionale e sessuale, potrà riceverle soltanto al' interno di un setting adeguato e riservato, mediante una consulenza psicologica.
Sua sorella rimane l' oggetto del suo desiderio e la persona a cui pensa durante l' autoerotismo, anche se non ha disfunzioni sessuali, non significa che la sua vita sessuale sia serena.

Si rivolga ad un nostro Collega per ulteriori chiarimenti clinici

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Anche il litigare giocando (esempio capitavano lotte con i cuscini), mi confermava la reazione del mio corpo (erezione) che mai mi sarei aspettato."

Gentile Utente,

quando si fanno le battaglie con i cuscini, ad esempio, un uomo avvampa subito. E Lei, ai tempi, era un ragazzino con gli ormoni in subbuglio. E' probabile che fosse sorpreso dalla reazione che notava e che trovasse tuttavia la cosa piacevole. Questo può aver generato confusione: non mi aspetto una cosa e la ritengo incongrua, però si verifica ed è pure piacevole...
Questo è allora, per un ragazzino che sta scoprendo la sessualità, illeggibile.
Il "problema" si manifesta nel momento in cui Lei associa una reazione del tutto fisiologica (avere l'erezione) al gioco che ha fatto con Sua sorella da ragazzini e all'attrazione sessuale.
L'eccitazione sessuale può avvenire nel sonno, guidando la moto, ecc... ma ciò che costruisce il problema è l'attribuire un significato di un certo tipo all'evento.
Se per Lei questo non è un problema e se la Sua vita è andata avanti bene e serenamente, che senso ha costruire ora un problema?
Al limite potrebbe, ora che è adulto, imparare a leggere quell'evento per ciò che è stato: un gioco che ha fatto con Sua sorella, chiaramente entro certi limiti, in cui era evidente un certo piacere.
Però sgancerei l'eccitazione sessuale che difatti c'è stata da significati di altro tipo, altrimenti si entra in un meccanismo ossessivo che crea solo problemi.

Invece direi di leggere ciò che è accaduto come un gioco tra due ragazzini.
Infine tutte le relazioni sono sessuate, anche quella mamma-bambino, ma questo non significa che ci si spinga oltre o che si debbano creare problemi.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile Dottoressa Pileci,
la Sua spiegazione è un pò quello che ho pensato a posteriori negli anni quando cercavo di dare risposte alle mie domande. Ho sempre pensato che la mia strana eccitazione derivasse da una serie di combinazioni tipo: età/ormoni/voglia di scoprire il sesso/primi contatti fisici con una donna. Il problema era però dissociare quell'eccitazione dalla donna che si identificava nella persona di mia sorella e non avendo mai avuto altre donne/fidanzate e avendo scoperto un piacere inaspettato nel litigare/giocare con lei, cercavo di non fermare il ripetersi di quei contatti ravvicinati. Cercavo occasioni o momenti anche solo per poterla guardare con una scusa banale in déshabillé. Inoltre, come dicevo anche precedentemente, trovavo nella controparte risposte positive a quelle tipologie di giochi o approcci, che spesse volte partivano proprio da mia sorella. Con il passare del tempo, cominciavo ad avere infatuazioni/attrazioni anche verso altre donne, come normalmente accade, ma notavo che l'attrazione fisica per mia sorella restava immutata. Col tempo era diventato quindi un gioco perverso secondo me legato anche al "proibito". Negli anni, ho letto un pò in giro che situazioni molto simili capitano spesso, con la differenza, però, che nella maggior parte dei casi le "attrazioni anomale" scomparivano nel momento in cui donne/uomini esterni entravano a far parte della sfera sessuale degli individui coinvolti. Nel mio caso, questo rientrare nella normalità è avvenuto solo molti anni dopo, ma resto eccitato però se leggo di altre situazioni che ricordino la mia. Le confermo che la mia vita è andata avanti bene, in modo sereno e senza disagi. Oggi la lettura della mia situazione è la stessa che accennava lei: "un gioco che ho fatto con mia sorella, entro certi limiti, in cui era evidente un certo piacere".
La ringrazio per il suo contributo restando in ascolto per ulteriori suggerimenti/chiarificazioni.
[#7]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile Dottoressa Randone,
Se avessi voluto un confronto personale con un dottore l'avrei fatto anni fa quando l'argomento era "fresco". Oggi mia sorella non rappresenta più l'oggetto erotico dei miei desideri e nemmeno la persona a cui penso durante l'autoerotismo. Questo non vuol dire che quando ripenso a certe situazioni e sensazioni provate anni fa resto indifferente, ma la situazione oggi è molto diversa. Essendo stato sempre curioso riguardante la mia anomala situazione, ho cercato di sapere se avessi potuto ottenere delle risposte adempienti e chiarificatrici via internet.
Approfitto per ringraziarLa per il Suo contributo.
[#8]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile Dottor Mori,
Le confermo che l'evento è ancora presente nella mia mente e non credo che potrò mai cancellarlo (...non fosse altro per l'anomala situazione). Era per questo che cercavo di ottenere delle risposte tramite questi consulti. La "comodità" di questi consulti sta proprio nel fatto che si può parlare in modo anonimo di situazioni imbarazzanti. Se quindi queste risposte possono arrivare solo tramite consulti dal vivo, non credo che il gioco valga la candela. Mi spiego... La mia vita procede bene, senza grossi problemi. Non soffro questa situazione. Non ho problemi nel rapporto attuale con mia sorella e quindi non sento la necessità di chiarire di persona gli aspetti "tecnici" del mio "problema".
La saluto, ringraziandoLa ancora della sua disponibilità.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

tutto ciò che aggiunto ci può stare e, con i limiti del consulto on line, credo possa rientrare nella normalità.
E' chiaro che tendiamo a ripetere ciò che ci piace e che ci incuriosisce.
Lo fanno anche i bambini molto piccoli.
L'unico "problema" in questa situazione è la confusione che ai tempi ha generato, dal momento che Lei era un ragazzino e la mancanza di condivisione per poter normalizzare la situazione ha fatto la sua parte; ma se adesso Lei è sereno, direi di lasciar perdere.
Tenga presente che ciò che fa la differenza (anche nel creare la patologia talvolta) è il modo in cui noi ci raccontiamo le cose e il significato che viene attribuito a ciò che viviamo.
Vale la pena classificare l'episodio per ciò che è stato: un gioco.
Se ci pensa bene perchè sin da bambini giochiamo? A che cosa serve il gioco?
Ad acquisire abilità, ad imparare a ricoprire dei ruoli diversi, ad affrontare la vita...

Buona giornata,
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
La " sessualità è un essere, non un fare"

L' immaginario erotico, le fantasie, l' inconscio sessuale, l' archeologia del desiderio e tanti altri elementi...contribuiscono a determinare il contenuto del desiderio/ eccitazione/ orgasmo, le tre fasi della risposta sessuale e soprattutto la futura " dimensione relazionale" della sessualità, mai avulsa dalla dimensione psichica ed emozionale.

Se a tutt' oggi, lei chiede a noi, anche se online, una consulenza, forse un approfondimento specilaistico, de visu, sarebbe da valutare
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile Dottoressa Randone,
se a tutt'oggi ancora ritorno indietro con la mente c'è sicuramente una ragione. Mi trova perfettamente d'accordo. Capirà però, che spesso, il coraggio di affrontare il problema con uno specialista viene a mancare. Immagino ci sia anche una ragione secondo la quale sono riuscito negli anni a convivere con questa mia strana voglia/attrazione senza rivolgermi ad uno specialista. Scrivere on line, come accennavo prima, è molto più semplice, specialmente per chi come me ha "superato" (credo) la fase più critica.
Grazie ancora per la Sua disponibilità.
[#12]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile Dottoressa Pileci,
oggi sono sereno, così come lo sono stato nel corso di questi anni. Quello che ho vissuto (il rapporto erotico) è andato avanti parallelo alla vita vissuta di tutti i giorni. I giochi che talvolta accadevano tra noi, erano come se ci accompagnassero durante la crescita. Ecco perchè parlo di parallelismo, entrambi con le proprie vite (scuola, amici, famiglia, hobby...), entrambi sereni (anche dopo aver "giocato" si parlava come se nulla fosse accaduto), con queste parentesi che talvolta capitavano quando restavamo soli. Parentesi che per ovvie ragioni non confessavamo a nessuno, nemmeno a noi stessi. Erano diventate come "normali", non erano decise o programmate, ma di tanto in tanto accadevano con il piacere di tutti e due. Il ripetersi di quei giochi però rafforzavano la mia voglia di lei, non so se rafforzavano anche le sue voglie, o addirittura se nel suo caso si possa parlare di "voglie" dato che non ho mai saputo quali erano le sue reali sensazioni a riguardo.
La ringrazio e resto in ascolto per eventuali ulteriori delucidazioni.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

ha spiegato molto bene, ma direi di leggere il passato nella maniera adeguata e di allontanarci dal passato, non perchè sia patologico (tutt'altro!), ma perchè ora Lei vive serenamente la Sua vita e questo gioco fatto da ragazzino dev'essere collocato nella giusta dimensione e con il giusto peso.

Se tutto ciò rimane una semplice curiosità, come ad esempio molte richieste di alcune mamme su questo sito che ci domandano se l'interesse per la sessualità o alcuni giochi tra bimbi siano "normali" senza caricare la curiosità eccessivamente di ansia, allora direi di stare davvero sereno.

Ben diverso è il caso in cui si impianta un dubbio ossessivo sulla questione e sull'opportunità o meno di quei giochi: qui ci sarebbe il rischio di andare in sofferenza non per quei comportamenti del passato, ma per una questione d'ansia. Rompersi la testa dietro a tali fatti del passato potrebbe infatti tradire un po' d'ansia.

Cordiali saluti,
[#14]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile Dottoressa Pileci,
volevo capire bene cosa intendesse per: "Ben diverso è il caso in cui si impianta un dubbio ossessivo sulla questione e sull'opportunità o meno di quei giochi".

Mi può fornire qualche ulteriore dettaglio a riguardo? La ringrazio.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Intendo dire che, se una persona è ansiosa (come predisposizione) oppure sta sviluppando un disturbo d'ansia, un evento neutro o banale (es. ho fatto un gioco da ragazzino...) attira l'attenzione e diversi dubbi fino a divenire un tarlo.

E' anche per questa ragione che direi di attribuire il giusto peso alla cosa.

Cordiali saluti,
[#16]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Ora mi è chiaro il concetto. Non si tratta però del mio caso, non sono una persona ansiosa e nemmeno la questione mi pone in uno stato d'ansia. Il voler capire il perchè dell'accaduto, sta solo nel fatto che dopo tanti anni mi succede ancora di ripensarci ed inoltre di provare ancora una certa eccitazione su situazioni simili.
Grazie ancora.
[#17]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Ripeto che non mi sembra ci sia nulla di preoccupante.
Cordiali saluti,