Disturbo o solo momenti?
Salve, vorrei richiedere un consulto per quanto riguarda degli episodi che avvengono molto spesso e che lentamente stanno prendendo sempre più controllo nella mia vita.
Vado dallo psicologo ormai da un anno a causa di forti attacchi di panico e depressione, e per un po’ ho preso anche antidepressivi ed ansiolitici prescritti dal mio psichiatra, è da qui potremmo starci.
Adesso gli attacchi di panico sono quasi completamente svaniti e l’ansia si è molto ridotta, la cosa che mi tormenta è questa depressione, non so se definirla così perché molto ciclica ed improvvisa, è come se fosse una sveglia fissa, per una o due settimane non ho episodi o crisi, sono molto tranquilla ed abbastanza attiva, ma dopo questo periodo di punto in bianco scoppio, mi innervosisco, piango e sto malissimo, per poi passare altre due o tre settimane a letto senza riuscire a fare nulla e con l’umore a pezzi.
Il mio psicologo mi consiglia di riprendere i farmaci, ma non voglio semplicemente perché la prima volta non mi hanno aiutato, anzi mi son sentita uno zombie, (pochissima concentrazione e forte stanchezza) la seconda è che prima di prescrivermi quei farmaci vorrei una diagnosi, sono stanca di non aver delle risposte certe.
Potrebbero essere anche solo episodi depressivi ma la prima giornata che procede le altre giornate di malessere è pesantissima, la mia mente è come soffocata e spesso arrivo a farmi del male o al non riuscire minimamente a controllarmi, se non avrò una diagnosi o una cura adeguata non so quanto ancora riuscirò a resistere.
A parte quelle giornate sto notando anche spesso; poca memoria, dolori alla testa e ogni tanto forte spossatezza.
Grazie in anticipo per la risposta
Vado dallo psicologo ormai da un anno a causa di forti attacchi di panico e depressione, e per un po’ ho preso anche antidepressivi ed ansiolitici prescritti dal mio psichiatra, è da qui potremmo starci.
Adesso gli attacchi di panico sono quasi completamente svaniti e l’ansia si è molto ridotta, la cosa che mi tormenta è questa depressione, non so se definirla così perché molto ciclica ed improvvisa, è come se fosse una sveglia fissa, per una o due settimane non ho episodi o crisi, sono molto tranquilla ed abbastanza attiva, ma dopo questo periodo di punto in bianco scoppio, mi innervosisco, piango e sto malissimo, per poi passare altre due o tre settimane a letto senza riuscire a fare nulla e con l’umore a pezzi.
Il mio psicologo mi consiglia di riprendere i farmaci, ma non voglio semplicemente perché la prima volta non mi hanno aiutato, anzi mi son sentita uno zombie, (pochissima concentrazione e forte stanchezza) la seconda è che prima di prescrivermi quei farmaci vorrei una diagnosi, sono stanca di non aver delle risposte certe.
Potrebbero essere anche solo episodi depressivi ma la prima giornata che procede le altre giornate di malessere è pesantissima, la mia mente è come soffocata e spesso arrivo a farmi del male o al non riuscire minimamente a controllarmi, se non avrò una diagnosi o una cura adeguata non so quanto ancora riuscirò a resistere.
A parte quelle giornate sto notando anche spesso; poca memoria, dolori alla testa e ogni tanto forte spossatezza.
Grazie in anticipo per la risposta
Gentile utente,
Il suo psicologo le consiglia di riprendere i farmaci, ma lei non vuole tornare ad assumerli perché non le sembra che le facessero bene ma anche perché prima vuole una diagnosi.
Premesso che una diagnosi a volte è possibile e utile, a volte non lo è, affidarsi al curante sarebbe la cosa migliore.
Questo non vuol dire che occorre credere ciecamente ad ogni sua prescrizione, ma discuterla e chiarirsi le idee con lui è parte integrante del processo di cura.
Tutte le descrizioni del suo malessere che ha fatto a noi andrebbero riferite al curante.
Auguri.
Il suo psicologo le consiglia di riprendere i farmaci, ma lei non vuole tornare ad assumerli perché non le sembra che le facessero bene ma anche perché prima vuole una diagnosi.
Premesso che una diagnosi a volte è possibile e utile, a volte non lo è, affidarsi al curante sarebbe la cosa migliore.
Questo non vuol dire che occorre credere ciecamente ad ogni sua prescrizione, ma discuterla e chiarirsi le idee con lui è parte integrante del processo di cura.
Tutte le descrizioni del suo malessere che ha fatto a noi andrebbero riferite al curante.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Per poter assumere nuovamente una terapia farmacologica è opportuno che la visita psichiatrica sia ripetuta.
La diagnosi è legata al trattamento psicoterapeutico che sta seguendo ed anche alla precedente terapia farmacologica che le era stata prescritta.
Non è possibile che possa essere non comunicata o non nota.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
La diagnosi è legata al trattamento psicoterapeutico che sta seguendo ed anche alla precedente terapia farmacologica che le era stata prescritta.
Non è possibile che possa essere non comunicata o non nota.
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.5k visite dal 01/04/2021.
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