Probabile doc omosex

Salve, sono un ragazzo di 18 anni e mi sono deciso a scrivere dato che mi sento veramente perso e credo di star lentamente perdendo le speranze.
Inizia tutto 3 mesi fa che in seguito a un medicinale preso, ho iniziato ad avere periodi di depressione e in seguito ansia generale (non sono al 100% certo che la causa sia il medicinale, ma non saprei come spiegarmelo altrimenti).
Pensando fosse un periodo come gli altri decido di andare avanti con la mia vita e in periodo di vacanze stacco un po la testa fino a quando un mese fa in vacanza al mare con i miei genitori mi viene il dubbio di essere gay (non ricordo precisamente perché, probabilmente in seguito ad aver visto un ragazzo bello per strada o un fisico bello).
Sta di fatto che il pensiero inizia a tormentarmi ogni giorno.
Nella mia vita non ho mai avuto dubbi, o per lo meno non ho mai avuto tanta ansia ponendomi certe domande sul mio orientamento sessuale (in quanto mi ritengo eterosessuale, per quanto le mie ansie cerchino di farmi dubitare di questo).
Ci ho sempre provato (e avuto relazioni) con il sesso femminile data la attrazione e l’interesse che provo per esso mentre con quello maschile apparte la curiosità e qualche fantasia in età adolescenziale (11-13 anni) niente di più (cercando su internet ho trovato e credo, anzi SPERO sia cosi, che è una cosa abbastanza frequente in età adolescenziale aver curiosita sul proprio sesso).
Tuttavia tutti questi pensieri non mi mollano più, ed è un continuo ogni giorno testarmi su pornografia eterosessuale o omosessuale per vedere la mia reazione.
Sono arrivato ad un punto che non capisco veramente ció che è reale e ciò che no.
Il problema è che ero veramente a mio agio con la mia sessualità e mi ero interessato ad una ragazza prima dell’estate che sto lentamente perdendo (e cio mi porta a convincermi ancora di piu di essere omosessuale).
Guardo i ragazzi o gli uomini per strada attentamente cercando di capire se ciò mi porti una reazione o meno.
Avrò sicuramente tralasciato qualche dettaglio, comunque mi sono deciso di chiedere aiuto ai miei genitori, chiedendogli se possibile parlare con uno psicologo (ho visto che a quanto pare è la scelta migliore).
Non so veramente cosa fare, sto lentamente perdendo le speranze e ho veramente tanta paura di rientrare nella spirale della depressione per questo problema (essendoci gia passato so quanto sia doloroso come periodo).
Concludo chiedendo se possa veramente essere doc (sto dubitando anche di questo) e scusandomi per essermi dilungato tanto.
Grazie in anticipo a chi risponderá.
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Gentilissimo
Sarebbe importante sapere per quale motivo ha preso i farmaci e probabilmente scopriremo che il suo disturbo è arrivato a causa del motivo per cui ha fatto uso di farmaci. Premesso questo, occorre anche dire che essere omosessuale non è uno stigma; è uno dei vari modi di vivere la sessualità assolutamente accettabile e accettato. Detto ciò, lei vive in uno stato di angoscia, confusione, ansia che necessitano di una elaborazione e, come lei stesso ha pensato, sarebbe molto utile qualche seduta da un/una collega. I suoi dubbi intrusivi non le permettono di vivere serenamente, cosa che invece merita. Sa qual’è la differenza fra una persone omosessuale ed una che soffre di un disturbo d’ansia? Un omosessuale, quando sperimenta la sua vera natura e la propria sessualità trova la felicità, una persona affetta invece da un disturbo come il suo è ancora più confusa. E con questo, per sessualità non intendo necessariamente l’atto sessuale, ma anche solo guardare una persona, come è capitato a lei. Purtroppo questo tipo di disturbo, più lo si analizza più aumenta. E quasi tutti coloro che ne soffrono hanno questa tendenza. Per questo è importantissimo che si rivolga ad un/una collega. Ci pensi e non aspetti oltre, da questo dipende il suo benessere.

Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno, grazie innanzitutto della risposta. Comunque ho preso un semplice medicinale che tratta l’acne. Ero naturalmente stato informato dei sintomi collaterali a livello morale che avrei potuto provare (e che ho provato). Essendo gia stato in un periodo ansioso/depressivo in passato (3 anni fa) forse è stato piu facile per me avere una ricaduta a causa del farmaco. Comunque, mi scuso per aver descritto l’omosessualita come uno stigma anche perché non è assolutamente una cosa che faccio in generale ma che descrivendo il mio problema ho completamente ignorato cio.
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Gentilissimo
Non si scusi. Lei non ha descritto l’omosessualità come uno stigma, è stata una mia frase per dirle che, se lo fosse, non sarebbe un problema.. Ciò che la disturba non è, come le ho spiegato, l’inclinazione sessuale, ma un disturbo che non le consente di vivere pienamente la sua vita e la sua sessualità.
Lei non ha detto nulla di male, ha anzi spiegato benissimo quanto questi sintomi le procurino disagio e ansia. E per questo è necessario fare qualche seduta di psicoterapia,
Riguardo al farmaco ho capito; le ha procurato degli effetti collaterali che hanno riattivato questi pensieri intrusivi che la fanno vivere fra ansia, paura, vergogna, colpa che poi sfociano in depressione, come è intuibile. Questo non è un modo di vivere piacevole per nessuno, tanto meno per una persona della sua età. Oggi si fanno anche sedute online, cerchi, guardi, valuti e faccia un colloquio di psicoterapia. Prima inizia e più probabilità ha di eliminare tutti i sintomi.

Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la sua attenzione dottoressa. Spero veramente di tornare a vivere sereno come prima anche perché sento che quest’ansia mi sta consumando lentamente. Un ultima domanda, che lei sappia esistono rimedi naturali per alleviare l’ansia?
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Gentilissimo
Ci sono vari rimedi naturali e può sentire un farmacista o un erborista. Ma non lasci perdere l’idea di qualche colloquio con un/una collega che utilizza magari anche tecniche espressive.
Le auguro tante cose buone.

Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)