Depressione, ansia, senso sbandamento(pppd), pensieri negativi

Gentili Dottori,

vi scrivo con la speranza di avere informazioni utili riguardo al mio stato psicologico.


Ho iniziato a soffrire di ansia e depressione dalla età di 19 anni.
Frequentavo le scuole superiori.
Tutto ebbe inizio durante una interrogazione di inglese.
In quel istante lì, non sapendo cosa rispondere alla professoressa, mi venne un forte attacco di panico (vertigini e tachicardia).
Da quel momento la mia vita prese un svolta diversa a quella che avrei pensato.
Ho iniziato a soffrire di PPPD o vertigine soggettive croniche le quali mi hanno allontanato dall'unica vera passione che avevo: l'atletica e mi hanno posto in uno stato confusionale riguardo al mio futuro.


Nonostante ciò, sono riuscito a laurearmi in economia aziendale; facoltà, peraltro, che non mi interessava più di tanto.
Conclusi gli studi, dopo un anno di fermo, causa depressione post laurea, ho preso forza e mi sono trasferito a Milano per lavorare.
Da li, devo dire, ho cominciato a star meglio.
Tanto è vero che l'anno successivo mi sono trasferito a Budapest per lavoro.


Ora da circa due anni sono rientrato presso la mia città natale, A settembre del 2021 ho iniziato un nuovo lavoro come impiegato.
Un lavoro che a essere onesto non mi entusiasma più di tanto.

Succede che nell'ultimo mese ho iniziato ad avvertire una forte agitazione, giramenti di testa quando sono al PC, difficoltà di concentrazione e di comprensione.
Mi sveglio alla mattina con conati di vomito e per giunta il senso di sbandamento quando cammino si è amplificato.
Ho una forte depressione che mi impedisce di svolgere anche le attività più semplici.
Ho smesso di andare in palestra e correre.
Mi sono ritarato nelle attività sociali perché mi procurano ansia e malessere

Non vedo una via di uscita.
Per di più non capisco la causa.


Da qualche giorno giorno assumo Zoloft.
Lo psichiatra mi ha fatto un programma di assunzione del farmaco fino ad arrivare a 100 mg.


Sono confuso e disorientato.
Non so cosa voglio dalla vita.
L'unica attività che riesco a svolgere è stare a letto.


Chiedo consiglio a voi gentili dottori su come affrontare questa situazione invalidante.


Esiste un percorso efficace per eliminare i sintomi e tornare a vivere?

Forse dovrei pensare al ricovero?


Grazie
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
È possibile - è solo un'ipotesi - che il suo stato depressivo dipenda a sua volta dal problema di ansia che in tutti questi anni non ha ancora risolto, cioè che si tratti almeno in parte di depressione reattiva, e perché ha rinunciato all'unica, vera passione della sua vita. Così come è pure possibile che lei sia predisposto alla depressione per temperamento, cioè per costituzione.

Non è troppo importante che i primi sintomi abbia iniziato ad avvertirli durante l'interrogazione. Avrebbe potuto essere in un'altra circostanza e magari sarebbe successa la stessa cosa. Quello che invece conta è molto probabilmente ciò che ha iniziato a fare <dopo> quell'episodio, cioè allontanarsi ed evitare le situazioni che gliela provocavano, che guarda caso erano sovrapposte alla passione della sua vita, l'atletica.

Evitare le situazioni che causano ansia è la "prima scelta" per molte persone ansiose, ma è purtroppo ciò che alla lunga mantiene in vita l'ansia.

Ritengo che prima di pensare ad altro dovrebbe contattare uno psicologo psicoterapeuta che si occupi principalmente di disturbi d'ansia, per un parere.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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