Disguidi con la mia donna

Buonsera Illustri Dottori, Vi contatto su specifica esortazione della mia compagna, che ritiene che io abbia bisogno di consulenza specialistica per affrontare una serie di problemi che stanno seriamente minando la nostra relazione.
Ella ama uscire la sera, convinta com'è di aver diritto a 'vedersene bene', come lei ama ripetere, almeno fino alla scadenza dei 50 ani, ora che il periodo della quarantena si è concluso (a mio parere troppo frettolosamente), nel senso di frequentare locali in cui ferve la vita mondana. Io invece non sopporto più di assecondare questa sua frustrazione: temo che la scarsa attenzione degli avventori di questi posti affollati possa costarmi il contagio da COVID; eppure lei non apprezza il sacrificio che per me è accontentarla quando mi chiede di uscire, anzi mi rimprovera anche di indossare la mascherina quando non necessario.
Volevo chiedere se siete d'accordo con me nel ritenere che la mia ragazza abbia mostrato poca comprensione verso le mie cautele, nel costringermi ad accompagnarla in pizzeria ieri sera a ordinare due pizze, mentre nessuno tra clientela e personale indossava la mascherina. Avevo ordinato delle crocchette, che però l'addetto ha toccato a mani nude prima di infilarle nel cartoccio, mani che non posso sapere cosa avessero toccato prima di posarsi sul cibo destinato alla mia cena: e ciò mi ha procurato notevoli ansie. Giunti a casa di lei, ho buttato direttamente nel contenitore dell'umido la mia cena, con grave disappunto della mia donna: è stato allora che mi ha detto, anche con tono poco garbato, che dovevo farmi visitare, motivo per cui ho chiesto questo consulto.
Resto delle mie convinzioni e non mi pento del mio gesto, anzi biasimo il comportamento superficiale di quella donna, che si è adeguata a poco a poco al totale allentamento di ogni norma anticovid che vediamo giornalmente nel nostro paese.
Ormai è chiaro che fra me e lei ci sono divergenze troppo ampie sul tema dell'igiene personale e della prevenzione, e volevo perciò che mi rassicuraste che la mia condotta è stata coerente e responsabile, e che faccio bene a valutare la scenata che al rientro a casa lei mi ha fatto come motivo valido a giudicare entrambi incompatibili su questioni troppo serie per formare una coppia.
Non so se utile ai fini diagnostici, ma la pizzeria dove si è avuta la diatriba si trova alla periferia della nostra città, una grossa metropoli del Mezzogiorno, in una periferia spesso alla ribalta per fatti di cronaca (le facce dei clienti non mi parevano certo rispettabili, tanto che spesso in quegli ambienti mi prende il timore possa accaderci qualcosa di orribile), dunque non il luogo ideale per convegni romantici, ma la mia ragazza ci tiene a difendere la dignità degli sporchi sobborghi in cui abita, insinuando che le mie fondate critiche sociali nascano dalla mia estrazione borghese e acculturata, oltre che da un presupposto classista verso il suo ambiente degradato che pure non cambierebbe per nulla al mondo.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 184
Gentile utente,
l'incompatibilità tra due persone più che adulte si valuta senza l'ausilio di consulenze specialistiche, e nel vostro caso se con la compagna non andate d'accordo su cose fondamentali, buon senso vorrebbe che metteste fine al vostro legame senza continuare a torturarvi a vicenda.
Oltre che sul problema igienico/sanitario, infatti, discordate sulla qualità dei luoghi di residenza, sulla vostra estrazione di classe, sul genere di cultura e di valori più apprezzabili e così via.
Ma c'è nel suo scritto anche un'altra richiesta: "volevo perciò che mi rassicuraste che la mia condotta è stata coerente e responsabile".
Gentile utente, lei è un uomo di mezz'età, non un vecchio né un bambino: non fa parte delle fasce a rischio, e del resto i rischi legati al covid al momento sono limitati dalle numerose vaccinazioni. Si annuncia invece il pericolo che il lungo isolamento e l'uso protratto della mascherina ci stiano rendendo più fragili verso gli agenti patogeni comuni.
Per altro, a testimoniare una sua tendenza all'ipocondria valgono le sue stesse parole: vede toccare a mani nude delle crocchette e ciò le provoca "notevoli ansie", e questo malgrado avesse l'intenzione di buttare la sua cena prima di toccarla, come poi ha fatto.
Diciamo quindi che un colloquio specialistico potrebbe aiutarla a vedere le cose in una migliore prospettiva, e forse a trovare la serenità.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Mi sono spiegato senza la dovuta chiarezza: la mia ansia era dovuta al fatto che poi avrei dovuto portare alla bocca la pietanza che lo sguattero aveva manipolato, o altrimenti affrontare con la mia donna la polemica inevitabile scattata al mio legittimo rifiuto di mangiare; e dico legittimo perché non posso sapere cosa avesse toccato quel bifolco (che tutto mi ispirava fuorché l'aria di una persona ligia al rispetto delle elementari norme igieniche...) prima di lavorare sulle vivande da me pagate: chi mi assicura che, prima di prendere servizio, non abbia espletato le sue funzioni fisiologiche, o non si sia dedicato alle delizie dell'onanismo, senza la dovuta disinfezione raccomandata dalle linee guida del ministero della Salute mediante uso di amuchina? No, non mi va di finire tra le grinfie di Omicron solo per assecondare le frustrazioni di una persona che se non la porto in pizzeria mi accusa di impedirle di godere del meglio dei suoi anni; anzi, la violenza del contagio attecchisce proprio su atteggiamenti lassisti come quelli a cui tanta, troppa gente si sta abbandonando negli ultimi tempi, con la colpevole complicità di una certa ideologia che premette le ragioni dell'economia a quelle della salute pubblica; no, non mi va di immolarmi alla causa del precipitoso 'liberi tutti' che fa degenerare il consumistico divertimento di massa in occasione perché il virus allestisca la sua danza di morte, ingaggiando con la gente una rischiosissima sfida all'insegna della sventatezza e dell'assenza di responsabilità; e non mi sta bene che qualcuno mi rovesci addosso il giudizio di essere una 'persona con problemi' e di aver bisogno di cure, solo perché le ho manifestato delle rimostranze in merito alla sua smania di occupare le serate con tali volgari modi di intrattenimento: doveva essermi grata della mia premura di salvaguardare entrambi dal contagio (e fino a un certo punto: quel luogo era pieno di marmaglia che alitava goccioline potenzialmente sature di infezione sui cibi!), invece di aggredirmi
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 184
Gentile utente,
farsi curare o meno è in sua facoltà.
Non è invece in sua esclusiva facoltà mantenere in piedi il rapporto di coppia.
In questo siete due, e potrebbe essere la sua donna a troncare il legame, per i disagi che lei utente le provoca non offrendole nemmeno il più semplice degli svaghi (una pizza) e più ancora per le sue ossessive intolleranze sociali.
Le auguro buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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