Numero massimo sedute litotrissia

Buongiorno,
mio marito soffre da anni di calcolosi renale bilaterale recidivante. Ha avuto numerosi coliche renali. In seguito a una di queste ha dovuto essere operato a cielo aperto in quanto il calcolo era intrappolato in un uretere, (luglio 2009). Nel luglio del 2012 manifestò un'altra colica ed alla tac si videro tre calcoli tra i 7 e i 12 mm. L'urologo gli propose di trattarli con litotrissia, (alla quale si era sottoposto già tre volte nel 2000 con scarsi risultati).
Si è già sottoposto a due sedute che "sembrerebbero" avere appena scalfito uno di questi calcoli.
Ora dovrebbe farne una terza, ma siamo perplessi. Quante sedute al massimo si possono effettuare sullo stesso rene senza rischiarne la funzionalità?
Inoltre mio marito soffre di morbo di Addison bianco, (iposurrenalismo secondario) insorto dopo un intervento sull'ipofisi. A causa del cortisone che deve assumere tutti i giorni, (sono ormai cinque anni) è comparsa una osteopenia live/moderata per la quale gli è stato prescritto un flacone da 25.000 UI di Dibase, (vitamina D) una volta al mese. Una delle poche controindicazioni di questo farmaco è la nefrolitiasi. Non sappiamo come comportarci: evitare di assumere la vitamina D e rischiare l'osteoporosi o prenderla e peggiorare il quadro renale?
In attesa di una vostra risposta ringrazio e saluto cordialmente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signora,
diremmo che se i calcoli non pare siano stati significativamente modificati dopo due trattamenti con le onde d'urto forse sarebbe il caso di arrendersi all'evidenza e, se indicato, passare ad altro tipo di procedura. In particolare oggigiorno per calcoli di questa taglia (7-12 mm) l'endoscopia attraverso le vie naturali - ovvero l'uretero-renoscopia operativa - garantisce risultati buoni od eccellenti risolvendo il probelma completamente in breve tempo. Il danno renale da onde d'urto esiste, è documentabile, ma è generalmente tanto basso da non impensierire seriamente. Piuttostosto, nella moderna urologia non vi sono più i presupposti per dover ripetere un elevato numero di trattamenti, pertanto semplicemente il probelam non si pone. E' noto che la terapia con vitamina D aumenta il rischio di formazione i calcoli, ma nel caso di suo marito viene giustamente somministrata per contrastare l'osteopenia, che probabilmente è anche più pericolosa della calcolosi renale.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dottore,
La ringrazio molto per la cortese risposta.
L'urologo che segue mio marito non ci ha mai parlato di alternative terapeutiche. Proveremo a chiedere noi oppure a cercare una seconda opinione.
Intanto il medico che segue mio marito per l'osteopenia ci ha consigliato l'seame del calcio e del fosforo nella raccolta urine/24 ore.
Scriverò per aggiornamenti.
Grazie ancora.
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