Rm multiparametrica prostata

Buongiorno,
chiedo un consulto per mio padre che ha 81 anni.

Da diversi anni ha il PSA alto, nel 2017 ha eseguito una biopsia risultata negativa per neoplasia.


Avendo avuto l’ ultimo valore (2020) del PSA alto 9, 4 ng/ml PSA densità 016 ng/ml/cc, il medico ha prescritto una risonanza multiparametrica prostata, di seguito il referto:
Prostata aumentata di dimensioni (DT 5.1 cm; H: 5.6 cm; AP: 4 cm, volume circa 59.4) in sede della ZC e ZT disomogenea per la presenza di noduli di ipertrofia (Categoria 1/2).

All’apice in zona periferica posteromediale destra area nodulare a margini irregolari di circa 6 mm.
Categoria 4 (NODULO A).

Al terzo medio in sede della zona di transizione anteriore destra area ovalare di circa 9 mm a margini netti Categoria 3 (NODULO B).

Regolare la capsula prostatica.

Vescica: a pareti diffusamente inserite come da vescica da sforzo cin diverticoli intramurali.

Vescichette seminali asimmetriche a contenuto sovrafluido a destra.


Vorrei sapere se le categorie 3 e 4 possono essere tumori e di quale entità, capisco che è necessaria la biopsia (il medico l’ha nuovamente prescritta) però vorrei capire se già dalla risonanza si può sapere se è circoscritto o meno.
se è grave o meno e quali terapie per una persona di 81 anni si fanno con un tumore alla prostata.
E’ possibile che la risonanza del 2017 era negativa?

Avrei un’altra domanda la biopsia per una persona di 81 anni è invasiva?
Mio padre assume anticoaugulanti.


Grazie del consulto.


Buona giornata
Rossana Rossi
[#1]
Dr. Alessandro Sciarra Urologo 575 34 7
Buongiorno,
tutte domande più' che lecite.
Cerco di rispondere sinteticamente ad ogni domanda

- un signore di 81 ha un rischio di avere un tumore della prostata molto elevato correlato all'eta', molte volte pero' e' un tumore in grado di convivere con il paziente senza dare realmente dei problemi. A questa eta' spesso un trattamento e' un "overtreatment" con più' effetti collaterali che benefici. Ecco perche' generalmente, come consigliato da tutte le linee guida nazionali ed internazionali e da buona pratica clinica, i controlli del PSA se eseguiti regolari e con valori normali, a questa eta' vengono interrotti già' da tempo.
- la RM multiparametrica e' il miglior studio radiologico al momento disponibile ( non si usa più' la ecografia transrettale) per evidenziare precocemente un eventuale neoplasia . La classe di rischio PIRADS 4 indica un rischio elevato di neoplasia, la 3 intermedio. Dai dati segnalati in questa risposta ci sono quindi due aree , una a maggior sospetto per neoplasia, molto piccole 6 mm e 9 mm, iniziali e non infiltranti organo. Sul grado di aggressività' del tumore abbiamo tutti dei dubbi che la risonanza possa predire qualcosa ma sicuramente e' il nodulo categoria 4 più' a rischio per tumore e per un tumore più' aggressivo. L'andamento del PSA totale nel tempo puo' aiutare a capire il grado di aggressività' del tumore. Solo la biopsia con esame istologico puo' dire se e' veramente un tumore e quanto aggressivo.
- la biopsia prostatica e' un atto invasivo e ad 81 anni soprattutto, puo' dare qualche problema in più': sanguinamento, infezioni, ritenzione acuta di urine. Limitando il prelievo in maniera mirata a pochi campioni ( due per sito), l'invasiva' della procedura si riduce sicuramente rispetto ad un campionamento completo su tutta la ghiandola che e' sconsigliabile in questa eta'

Per concludere, il blocco dei controlli dovrebbe essere fatto prima, a monte, interrompendo i controlli del PSA. Nel momento in cui si fa il PSA, si fa una RM multiparametrica, diventa più' difficile interrompere iter.
Nel caso in cui si decida di proseguire con una biopsia mirata e limitata alle due aree e risultasse istologicamente confermata una neoplasia, si arriverebbe ad una altro punto di dubbio, se trattare o no . A 81 anni sicuramente non c'e' indicazione chirurgica ( troppi effetti collaterali e rischi per paziente anche con tecniche robotiche o laparoscopiche); la terapia medica di blocco androgenico ha effetti collaterali con astenia, depressione, osteoporosi, alterazioni metaboliche; la terapia radiante ha altri effetti collaterali sull'apparato urinario ed intestinale.
Il grado di aggressività' istologico potrebbe aiutare a decidere se correre il rischio di questi effetti collaterali ed eseguire una radioterapia ( mi sembrerebbe la più' appropriata, considerata estensione ) in una eventuale forma più' aggressiva o non fare nulla ed agire solo in caso di progressione radiologica a distanza.

Un cordiale saluto

Prof Alessandro Sciarra

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2014 al 2021
Ex utente
Infinite grazie per la sua risposta! In realtà mio padre per fare la biopsia ha eseguito delle analisi del sangue e il PSA era a 8,4 (inferiore a quello del 2020) potrebbe essere un buon segno? Le dico la verità...non vorrei fargliela fare la biopsia e rischiare a 81 anni, mi sembrerebbe un accanimento visto che in caso di tumore non si può far granchè!

Grazie 1000
Rossana Rossi
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