Ureoplasma parvum

Buongiorno,
Chiedo un aiuto per fare un po’ di chiarezza.

Ho 47 anni pratico assiduamente sport e sto bene tranne che da sempre il mio intestino mi fa’ dannare con emorroidi coliche e dolori al basso ventre e tutto di più, da qualche anno e saltuariamente i fastidi si sono estesi alla punta del pene e al perineo, il mio primo urologo dopo svariate urinocolture, tamponi spermiocolture sempre negative mi ha detto che L’intestino e’ il colpevole, ora ho consultato un altro andrologo che mi ha invece detto che dai sintomi e’ la prostata la quale presenta delle calcificazioni ad essere la causa, a seguito di una ricerca completa su urine pcr di routine ho scoperto una positività al ureoplasma parvum (ho da poco una nuova compagna) , e qui e’ arrivato il caos, il mio medico curante e un mio carissimo amico veneorologo hanno detto che va trattata come una mst e mi sono fatto 10 giorni di bassado, il mio nuovo urologo dice che e’ stato folle prendere l’antibiotico in quanto e’ un batterio che abbiamo tutti, il
Ginecologo della mia compagna stessa cosa, al Contrario proprio ieri un mio amico anche lui positivo al parvum ha iniziato Bassado perché il suo urologo ha detto che può essere seriamente dannoso per prostata e vie urinarie.
Insomma il parvum va trattato o no?
È simile a una mst con l’obbligo morale di informare le partner precedenti come mi e’ stato detto o e’ una normalità averlo?
Puo’ causare danni gravi al maschio, vedi prostata o no?
In merito a prostata e intestino cercherò di curarli ma vorrei capire se questo nuovo amico ureoplasma aggraverà la mia situazione.

Grazie anticipatamente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
E' praticamente impossibile determinare con certezza se questa positività sia clinicamente significativa oppure del tutto occasionale. Considerati i suoi disturbi ed i concomitanti problemi intestinali noi saremmo più propensi alla seconda ipotesi. D'ogni modo, un breve ciclo di antibiotici non è realisticamente un gran peso, fatto sta che non bisognerà stupirsi più di tanto se la ricerca sarà ancora positiva ad un successivo controllo. Allora sarà il caso di non farsi prendere la mano da ulteriori terapie entibiotiche. Le raccomandiamo di riporre il massimo delle attenzioni al lato intestinale del problema.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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