Possibile recidiva carcinoma vescicale

Gentilissimi medici,
avrei bisogno di un'informazione riguardo mio padre 60enne.
Operato a Maggio 2021 per due carcinomi uroteliali pTa alto grado (8 e 4 mm).
Effettuato in seguito ciclo di 8 instillazioni con mitomicina più tre di mantenimento (non ho idea o forse preferisco non sapere il perché si è optato per la mitomicina pur trattandosi di un tumore di alto grado).
Purtroppo dopo le ultime instillazioni di mitomicina, mio padre ha iniziato a stare sempre peggio, un'urgenza menzionale mista a spasmi vescicali tali da costringerlo a non allontanarsi da casa, annessi a bruciori, ci sono giorni in cui la frequenza minzionale è inferiore ai 10 minuti.
Oggi ha ripetuto la cistoscopia dopo la prima di tre mesi fa che era risultata negativa.
Il medico (a differenza di un collega a cui mio padre aveva chiesto) ha detto che lui avrebbe aspettato per la cistoscopia date le condizioni di mio padre.
Tuttavia, l'ha eseguita e lo ha trovato talmente infiammato da prospettare solo la necessità di un approfondimento diagnostico con biopsia da effettuarsi a Gennaio inoltrato.
Presumo, da ignorante in materia, che una tale condizione di infiammazione non rendesse agevole la visualizzazione delle pareti vescicali.
Pertanto mi chiedo, è possibile che quell'area di cui non hanno saputo dare spiegazioni ulteriori, possa essere dovuta a un grave processo infiammatorio in atto o si tratta necessariamente di una recidiva dopo soli sei mesi?
Preciso che l'intolleranza alla mitomicina è stata tale da non rispondere nemmeno a ciproxin e cistalgan. La data dell'ultima instillazione è stata il 19. 11. 2021.
Stiamo pensando di rivolgerci ad un'altra equipe proprio per approfondire.
Grazie in anticipo e cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Se vi è stata intolleranza importante alla mitomicina non osiamo pensare quanto sarebbe stata al BCG, farmaco per instillazioni più facilmente consigliato come profilassi nei tumori di alto grado. Tutto sommato, ci occuperemmo ora della cistite chimica con quanto necessario (es. instillazioni di acido jaluronico) posponendo la cistoscopia diagnostica almeno di 2-3 mesi.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto Dottore della sua gentile risposta.
Le faccio solo un'ulteriore domanda, visto che comunque ahimè l'équipe che segue mio padre non ha parlato di ulteriore cistoscopia diagnostica, ma addirittura di procedere con ricovero ospedaliero di più giorni con biopsia vescicale, ritiene che questa procedura possa essere sostituita da una cistoscopia fatta non appena la situazione infiammatoria dovesse migliorare? La mia paura è che mio padre venga sottoposto a procedura abbastanza invasiva senza nemmeno che vi siano i presupposti per imporla.
Hanno parlato di questa area "sospetta" e meritevole di approfondimento diagnostico, specificando però che l'arrossamento e l'infiammazione erano talmente importanti da non permettere di esprimersi oltre. Secondo lei dobbiamo pensare necessariamente che quell'area sospetta sia una nuova neoplasia o può essere semplicemente l'esito di un processo infiammatorio? Grazie ancora di cuore.
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