Stimolo alla minzione e dolore pelvico: la mia terapia è corretta?

Salve,

sono un Uomo di quasi 30 anni, e da circa un mese e mezzo accuso un continuo e fastidiosolo stimolo alla minzione accompagnato talvolta da dolore pelvico, sopratutto concentrato all'"attaccatura" delle gambe, alla base del pene (lato sx) e, a volte, anche all'interno coscia.

Non avverto bruciore nè dolore durante la minzione o durante l'eiaculazione.
Aggiungo che sono una persona ansiosa.

Il disturbo è iniziato da un giorno all'altro: sono andato a dormire con un leggero stimolo e mi sono svegliato il giorno dopo rendendomi conto di come fosse ancora li.
Ho inizialmente sospettato di una banale Cistite ma non passando nè migliorando, ho effettuato analisi del sangue e urinocoltura.
Quest'ultima ha dato esito negativo con ASSENZA DI CRESCITA BATTERICA E MICETICA e con Sedimento: ALCUNI FINALMENTI DI MUCO, RARI LEUCOCITI.

Successivamente mi sono recato da un urologo che dopo una prima visita ha rilevato "Prostata nella norma, non dolente, assenza di aree sospette", consigliando un'ecografia vescivo-prostatica sovrapubica e uroflussimeria con valutazione RPM.

Una settimana dopo ho effettuato questi esami con i seguenti risultati:
Ecografia Vescicale -> Vescica ben distesa, con profilo particolare regolare.
Non evidenza di immagini chiaramente riferibili a patologia endoproliferativa e/o formazioni litisiache evidenziabili ai limiti di definizione della metodica.
prostata, valutata per via sovrapubica, di dimensioni nella norma DT 34 mm, ad ecostruttura disomogenea per la presenza di qualche immagine iperecogena come per esiti di pregressi processi flogistici.
Vescicole seminali normorappresentate.

Uroflussimetria -> Indici uroflussimetrici ridotti rispetto alla norma (Qmax = 14.9).
Tracciato irregolare nella parte finale della minzione.
Residuo post-minzionale scarso.
Volume urinato: 415 ml

Dato questo esito, il Dottore mi ha parlato di Sclerosi del Collo Vescicale.
Aggiungo di ritenere di aver avuto da sempre un getto urinario di questa portata e che non sia quindi qualcosa di sopraggiunto.
Mi sono stati quindi prescritti Xatral 10mg e Peaprostil 600mg per 1 mese.

Durante questi 30 giorni il disturbo è sempre rimasto presente, a volte migliorando per poi ripresentarsi (ho avuto 3 giorni di benessere per poi avvertire nuovamente i sintomi) con comparsa di Nicturia nell'ultimo periodo.
Verso la fine della terapia ho ripetuto Uroflussometria con seguente esito: Qmax = 17.2, Volume urinato: 258 ml, RPM scarso.

Il mio medico continua a non escludere Sclerosi del Collo Vescicale, consigliando di continuare Xatral e provando Topster supposte per 10gg.
Scrivo all'indomani di una giornata di benessere a cui purtroppo ne è seguita una di sintomi.
Ho iniziato soltanto ieri sera con Topster e vi chiedo: questo tipo di terapia può essere quella giusta e vale la pena proseguire o è il caso di effettuare nuovi esami al più presto?
Temo possa trattarsi di patologia cronica a cui onestamente non sono preparato.

Vi ringrazio anticipatamente per l'aiuto.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
In queste situazioni non esiste una terapia di sicura efficacia, tanto più ora quando per la diagnosi siamo ancora solo alle ipotesi. La sclerosi del collo vescicale è un sospetto concreto, anche se i suoi disturbi non paiono unicamente legati al flusso ridotto, ma vi sono anche altri disturbi pelvici meno comuni. Se il dubbio è comunque consistente, la diagnosi di sclerosi del collo vescicale deve essere definita con precisione, per mezzo di una valutazione anatomica (uretro-cistoscopia) meglio se in sedazione) e funzionale (indagine urodinamica completa, studio pressione/flusso).

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottore, grazie mille per la risposta.

Intanto le chiedo cosa intende con "In questi casi non esiste una terapia di sicura efficacia". Mi trova d'accordo col fatto che sia ancora presto, non ho effettivamente ancora svolto esami approfonditi... Nelle prossime settimane farò una nuova visita per cercare un secondo parere presso l'Urologo di fiducia di mio padre.

Le aggiungo qualche dettaglio:

- L'Urologo che mi ha visitato mi dice che la Sclerosi del Collo Vescicale rende più probabile l'instaurarsi di infiammazioni, per questo mi ha dato Topster per sfiammare e cercare di eliminare lo Stimolo. Le chiedo se sia possibile che un'infiammazione di questo tipo possa durare anche fino a 2 mesi.

- Dopo il primo ciclo di Xatral il grafico dell'Uroflussometria presenta una forma più regolare (a campana) rispetto a quello del primo esame.

- Nonostante la presenza dello stimolo sia costante (a volte ricompare subito dopo minzione, altre dopo circa 1h e mezza dalla minzione), sono più meno regolare con le visite al bagno (4/5 volte al giorno ogni 3/4 ore).

Secondo lei potrebbe trattarsi di altro rispetto a un infiammazione dovuta a Sclerosi? Sottolineo il fatto di aver sempre avuto un getto di questa portata, o almeno di ricordare così. Come mai è diventato un problema soltanto adesso?

Grazie mille, buona giornata
[#3]
dopo
Utente
Utente
Salve Dottore,

ho eseguito una nuova visita da un Urologo che so essere competente e di esperienza che ha escluso categoricamente la possibilità di una Sclerosi del Collo, sulla base di un'ecografia transrettale da lui eseguita (pre e post minzione). Tenderei a findarmi vista appunto l'esperienza, ma mi rimangono forti dubbi dal momento che dalla lettura di vari consulti so che è necessaria una Cistoscopia.

La diagnosi del Dottore verte invece sulla presenza di un'infiammazione dei nervi pudendi (ha parlato di spasmo) dovuto a contrazioni inconsapevoli dei muscoli pelvici dati da ansia e stress. Questo, mi ha spiegato, anche sulla base della nuova uroflussometria effettuata oggi, passata nel giro di due settimane ad un Qmax=12.8 rispetto al Qmax=17.2 che ho registrato in data 29/03 (entrambe sotto Xatral).

Lei ritiene la diagnosi corretta? Inutile dire che questi dubbi non fanno che aumentare la mia ansia che già mi ha provocato diversi attacchi di panico in questi mesi.

Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Si tratta pur sempre di situazioni che seppure fastidiose hanno comunque un significato assolutamente benigno, ci pare inverosimile che possano portare ad attacchi di panico. Se questo accade, è evidente che la componente emotiva dei suoi disturbi possa essere consistente, se non addirittura preponderante. Dal nostro punto di vista, è proprio in queste situazioni che diventa doveroso giungere ad una diagnosi il più possibile vicina alla certezza per ridurre al minimo l’incertezza e l’insicurezza che la accompagna, quindi eseguendo l'endoscopia e l’indagine urodinamica completa.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it