Esomeprazolo e diarrea

Buongiorno,

Ho 37 anni e da circa 5 anni assumo esomeprazolo a causa di un forte reflusso con gastrite.


Nel tempo sono riuscita a calare la dose di ipp da 80mg/giorno a 20mg/giorno.


In un paio di occasioni ho calato il dosaggio in seguito a diarrea ricorrente, sparita per circa 1 anno dal momento della riduzione del gastroprotettore.


Recentemente il problema si è verificato di nuovo ma, essendo arrivata a 20mg, ho iniziato a spezzare la pastiglia per assumerne metà.
Diarrea sparita, zero reflusso.


Siccome le indicazioni sono quelle di non spezzare tale farmaco, però, ho provato, sotto consiglio medico, di passare al pantoprazolo, ma mi ha dato subito diarrea.


Stesso risultato passando a 40mg di famotidina, che oltretutto non mi protegge dal reflusso, che è tornato a essere costante.


Esistono ulteriori strade da percorrere?
È possibile che una dose così bassa di gastroprotettore (mezza pastiglia di esomeprazolo) sia sufficiente a far sparire il reflusso, ma in sua assenza io stia male costantemente?


Dovrei semplicemente continuare con esomeprazolo e assumere fermenti, sperando siano sufficienti a contrastare la comparsa di diarrea ricorrente?


Oggi mi trovo a dover scegliere se vivere con dolori e bruciore costante, o a essere limitata dalla necessità di avere un bagno in cui trascorrere intere mattinate, esistono alternative?


Grazie
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 205 65
Una terapia prolungata con esomeprazolo per reflusso e gastrite non è giustificata se non ci sono riscontri successivi endoscopici.
Se l'istologia della biopsia della mucosa gastrica presentava caratteristiche di gastrite cronica lieve ad attività lieve senza positività per Helicobacter, può tranquillamente optare per una terapia con un agente protettivo della mucosa (magaldrato, poliprotect, alginato...) seguita dal suo gastroenterologo.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dottore, la ringrazio per la risposta. Nei precedenti tentativi di sospensione ho assunto Gaviscon e Noremifa, ma nessuno dei due mi ha dato sollievo.

Può essere che il ritorno così acuto dei sintomi (che però mi rendo conto sia strano che spariscono con dose minima di gastroprotettore) siano a causa di una sorta di assuefazione al farmaco?

Dopo quanto tempo dovrebbero attenuarsi? Non sono mai riuscita a resistere più di pochi giorni senza farmaco, forse però serve più tempo?

Grazie mille per il suo aiuto!
[#3]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 205 65
La sospensione di un inbitore di pompa protonica assunto per lungo periodo può determinare in alcuni soggetti un "effetto reboound" fastidioso e indurre purtroppo il paziente a non lasciare la terapia. È utile far seguire alla sospensione del pantoprazolo un periodo di somministrzione con un agente protettivo della mucosa (magaldrato, alginato o poliprotect) a dosaggio pieno, almeno tre volte al dì dopo i pasti e la sera prima di andare a letto.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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