Minor stroke criptogenetico

Salve dottori! Vi scrivo per conto di mia madre, 56 anni, in quanto la mattina del 7 Ottobre, durante la consueta passeggiata con il cane, ha iniziato a presentare forti giramenti di testa e un impaccio nell'eloquio, quasi come avesse la bocca anestetizzata, riuscendo a malapena a tornare a casa (si trovava comunque nei pressi dell'abitazione).
I sintomi durarono pochi minuti ma la intimai ugualmente di recarsi con una certa urgenza al pronto soccorso conscio del fatto che quest'ultimo sintomo non avrebbe promesso nulla di positivo.
Non volle sentire ragioni, probabilmente per paura, sta di fatto che i sintomi si ripresenteranno nuovamente in tarda serata, stavolta convincendola e portandola personalmente in ospedale in pochi minuti.
Inizialmente è arrivata quindi con una lieve-moderata disartria e un NIHSS 1 ma per fortuna tutto è rientrato nel giro di 36 ore circa con esame obiettivo neurologico nella norma.
Dopo ricovero nello stroke unit e una lunga serie di esami viene dimessa 10 giorni dopo con la seguente diagnosi: minor stroke del circolo posteriore di natura embolica paradossa ad eziologia indeterminata (ESUS).
Ho girato la richiesta anche in cardiologia per approfondire meglio la questione cardioembolica, ad ogni modo vi elenco qui di seguito i vari esami effettuati:

ECOCARDIOGRAMMA DOPPLER A RIPOSO: Nella norma
RMN ENCEFALO: Multiple piccole lesioni ischemiche acute in sede emisferica cerebellare destra, vermiana anteriore e talamica omolaterale.

Non si osservano alterazioni patologiche in sede sovra e sottotentoriale.
Sistema ventricolare e spazi subaracnoidei nella norma.
Strutture mediane in asse.

ANGIO TC + TSA: Nessuna stenosi dei TSA, placca calcifica inferiore al 50% della succlavia destra con stenosi di grado molto lieve.
Nessuna stenosi focale dei grandi vasi arteriosi intracranici nè malformazioni aneurismatiche o arterovenose.
Il resto nella norma.

TC TORACE + ADDOME (per escludere condizione trombofilica paraneoplastica): Fortunatamente tutto nella norma, nessun richiamo oncologico.

ECODOPPLER TRANSESOFAGEO: Si rileva un lieve passaggio precoce di microbolle entro 3/6 cardiaci dal rilascio di Valsalva compatibile con shunt intracardiaco.
Nessuna formazione trombotica nelle cavità atriali.


Al momento è in doppia terapia antiaggregante (aspirina + plavix) e statine in attesa di screening trombofilico (suo fratello è positivo alla mutazione fattore V in eterozigosi e pregressa trombosi alla gamba).
Non soffre di ipertensione (controllata scrupolosamente), non ha diabete, peso nella norma, solo colesterolo totale a 202.

Secondo la vostra grande esperienza, come vedete la sua situazione?
E' possibile che quel foro seppur piccolo possa esserne la causa?
Quali altri esami potreste consigliarmi?
Con la terapia e analizzando il suo rischio globale, potrà essere sufficientemente protetta da future ricadute (consapevole che il rischio non sarai mai nullo, ma questo vale per tutti)?


Vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

uno shunt intracardiaco può causare stroke ischemici per cui allo stato attuale una possibile causa potrebbe essere stata individuata.
Adesso è importante anche lo screening trombofilico.
Comunque al momento è sufficientemente protetta dalla doppia terapia antiaggregante.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille dottore della sua risposta. Ieri ha terminato la doppia terapia antiaggregante (durata 3 settimane, è un tempo congruo?) e rimarrà al momento solamente con la cardioaspirina, il gastroprotettore e la statina. Sarà coperta in egual misura? Ora attendiamo i risultati della trombofilia e di un eventuale chiusura dello shunt di cui le farò sicuramente sapere. Intanto pensavo soffrendo lei di vene varicose e nelle due settimane precedenti allo stroke è tornata a lavorare duramente dopo diversi anni facendo molti pesi, l'origine del problema possa rincondursi proprio alle gambe. Lei che ne pensa? Chiedendo ai cardiologi, se fosse confermata questa ipotesi (non ci sono certezze, ha preso comunque l'appuntamento per un doppler venoso agli arti inferiori) mia madre dovrebbe passare ad un anticoagulante. In caso di incertezza lei cosa dovrà assumere per evitare delle ricadute? Ho paura che prendendo l'antiaggregante piuttosto che un anticoagulante non venga coperta abbastanza senza sapere l'esatta origine. Poi un'ultima domanda dottore, subito dopo essere stata dimessa mia madre ha iniziato ad avere dei piccoli sbandamenti non fastiodiosi ma più che altro noiosi (riesce a camminare tranquillamente), soprattutto in ambienti affollati e con luci intense, insieme a leggeri mal di testa. Crede che siano compatibili con la tipologia di lesioni? E' solo una questione di assestamento o ci sarebbe qualche farmaco che possa eliminare definitivamente il disturbo? La ringrazio della sua pazienza.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Ancora è prematuro pensare a future terapie, tre settimane di terapia con doppio antiaggregante è consigliato dalle linee guida.
La sintomatologia attuale può essere compatibile con i reperti riscontrati alla RM soprattutto per la loro localizzazione, col tempo dovrebbe regredire spontaneamente.

Dr. Antonio Ferraloro

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dopo
Utente
Utente
Si comprendo dottore, effettivamente è ancora presto pensare ciò non avendo ancora ben chiaro il quadro completo, è che siamo un po' tutti ansiosi in famiglia e pensiamo troppo. Attendiamo allora i risultati sulla trombofilia e sulla possibilità di chiusura del pfo cosi poi da decidere bene il da farsi. Se vorrà la terrò aggiornata su tutto, ci tengo ad avere una sua opinione. La ringrazio molto dottore e buona continuazione di serata.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Certamente, leggerò volentieri.

Buona serata anche a Lei

Dr. Antonio Ferraloro

[#6]
dopo
Utente
Utente
Salve dottore, come promesso l'aggiorno sulle ultime novità. Sono arrivati i risultati sul profilo trombofilico di mia madre ed è fortunatamente tutto negativo, compreso il fattore V di leiden presente invece al fratello. L'indicazione data dalla neurologa ora è quella di procedere senza urgenza alla chiusura del forame ovale, l'unica anomalia riscontrata finora, in quanto a detta sua da qui a 5 anni mia madre ha una percentuale abbastanza alta di recidive ma che l'accoppiata cardioaspirina e chiusura del passaggio la proteggerebbe di molto. E' d'accordo lei dottore? Mia madre è preoccupata sia della percentuale di recidive che dell'intervento di chiusura. Vedendo il caso di mia madre, la percentuale di recidiva con queste precauzioni potrà essere simile se non uguale a quella di coloro che non abbiano mai avuto eventi cerebrovascolari? Siamo molto agitati per questo e stiamo cercando almeno un minimo di tranquillità mentale che non guasta mai. Poi un'ultima cosa dottore: la causa effettiva, ovvero la sede del coagulo, non è stata ancora trovata. Mia madre soffre di vene varicose e da diversi mesi prima dell'evento aveva dei dolori fastidiosi intermittenti alla gamba sinistra ma che sono stati notevolmente ridotti proprio durante e dopo la degenza in ospedale (tuttora infatti non sente quasi più nulla). In più proprio nelle 2 settimane prima dell'ischemia mia madre ha iniziato a lavorare nuovamente dopo moltissimi anni e in questo periodo quasi giornalmente ha alzato grossi sacchi di spazzatura a detta sua molto pesanti e mai abituata a fare. Ora mi chiedo, dato che non so dove aggrapparmi al momento, un coagulo di sangue dalla gamba incentivato dagli sforzi effettuati potrebbe arrivare al cervello tramite questo forame aperto? O sono solo delle forti coincidenze? Ha anche effettuato un ecodoppler venoso agli arti inferiori (che non faceva da 6 anni) qualche giorno fa risultato tutto nella norma (ma non l'ha mai effettuato durante il periodo pre ictus durante il dolore). Alcuni dei medici a cui ci siamo rivolti, compreso il medico di base, non concordano sul fatto che la sede iniziale del trombo sia proprio la gamba; lei invece cosa ne pensa? Ci tengo tanto a sapere un suo parere. La ringrazio dottore!|
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

con la chiusura del FOP e la terapia antiaggregante il rischio si riduce di molto e la Mamma può vivere serenamente la sua vita, concordo quindi con quanto detto dalla collega cardiologa.
Riguardo un'eventuale origine dagli arti inferiori, mi sembra un'ipotesi poco probabile.
Seguite le indicazioni dei sanitari che hanno in cura la Mamma.

Cordiali saluti e auguri

Dr. Antonio Ferraloro

[#8]
dopo
Utente
Utente
Grazie davvero dottore per la sua risposta, ci ha tranquillizzati non poco. Ci prepareremo nei prossimi mesi a questo intervento e speriamo bene. Se ci dovessero essere delle novità di qualsiasi genere o anche solo avere delle semplici delucidazioni sarei ben felice di informarla ed aggiornarla. A risentirci dottore e buona giornata!