Emicrania vestibolare e fine efficacia flunarizina

Buongiorno,
mia moglie soffre da molto tempo di emicrania vestibolare (alternata con qualche episodio di otoliti) e negli ultimi anni si è curata con cinazyn 25 mg alternato ogni sei mesi con un periodo di un mese con la flunarizina da 5 mg.
I sintomi regredivano con un uso più duraturo della flunarizina da 5 mg e il Dottore ne ha suggerito l’assunzione continuativa 5 giorni alla settimana esclusi sabato e domenica.
Le crisi ci sono una volta al mese e sempre di lunedì, quasi ci fosse una carenza di farmaco.
Per diminuire la sgradevole sensazione fa una puntura di levopraid 50 mg e un po’ funziona.
Ultimamente ho notato un ravvicinamento delle crisi quasi come se la flunarizina cominciasse a non fare più effetto.
Vi chiedo questo farmaco può avere questa controindicazione?

Grazie e saluti
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, La diagnosi di emicrania vestibolare, si basa essenzialmente sull'associazione di disturbi dell'equilibrio e cefalea: fra le varie cefalee possibili si pensa all'Emicrania, perchè si pensa ad un ruolo causale di questa sulle vertigini. La diagnosi di emicrania vestibolare spesso si confonde con quella di malattia di Menière, la più grave delle sindromi vertiginose, perchè chi ne soffre spesso lamenta anche cefalea. Vertigini e cefalea, però, sono sintomi spesso associati a disfunzioni dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) , a loro volta spesso legate a malocclusione dentaria: se ha già fatto gli accertamenti ORL abituali nel suo caso, le suggerirei di non trascurare nemmeno il ruolo che può essere sostenuto dalla malocclusione dentaria e dalla scorretta postura della mandibola. Infatti, sia in funzioni normali (deglutizione, masticazione) che patologiche (digrignamento, serramento) la mandibola, trascinata dai muscoli elevatori, ha la tendenza ad avvicinarsi alla mascella facendo perno sul condilo e fermandosi solo quando le arcate dentarie antagoniste entrano in contatto fra loro. Ma se questo contatto avviene per qualunque ragione (scheletrica, dentale, iatrogena, ecc.) in una posizione scorretta (morso profondo, deviato, retruso) ecco che, per un periodo di ore/giorno incredibilmente alto, indipendentemente dalla volontà o dallo stato di sonno o veglia, i muscoli masticatori risultano contratti, e predispongono all'insorgenza della cefalea, erroneamente chiamata "muscolo tensiva". Il conflitto che può instaurarsi fra il condilo mandibolare e l'orecchio spiegherebbe le sofferenze di quest'ultimo, quali l dolore, la vertigine, gli acufeni, i disturbi dell'udito. Del resto anche la letteratura scientifica riferisce che quando alcuni sintomi di usuale pertinenza otorinolaringoiatria e neurologica non sono sostenuti da problemi riscontrabili in sede specialistica, o non se ne trova la soluzione , è al possibile conflitto fra condilo mandibolare e orecchio e allo squilibrio muscolare sostenuto dalla bocca che bisogna rivolgere qualche attenzione.
La vertigine e la cefalea , fra questi sintomi, sono forse i più tipici.
Trova ulteriori notizie su questo argomento visitando il mio sito internet (trova il link qui sotto la mia firma), alla pagina Patologie trattate patologie dell’Orecchio e cefalea , e leggendo gli articoli che si aprono con i link qui sotto: se si riconosce nelle problematiche trattate, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-vertigine-pertinenza-odontoiatrica.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/745-malattia-meniere-disfunzioni-articolazione-temporo-mandibolare.htmll

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

se la Signora ha avuto benefici con la flunarizina non c'entra nulla la disfunzione dell'ATM, lasci perdere queste ipotesi.
A volte può succedere che il farmaco perda efficacia nel tempo.
Esistono altri farmaci di prevenzione dell'emicrania, spesso molto efficaci, ma deve rivolgersi al neurologo, specialista di riferimento per le cefalee e per l'emicrania in particolare.

Cordiali saluti e buon fine settimana

Dr. Antonio Ferraloro

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