Vorrei un parere circa la mia salute mentale e l'eventuale assunzione di farmaci

Buonasera, sono un ragazzo di 23 anni e da quasi due anni soffro di un non meglio precisato turbamento mentale.


In realtà è da un po' tutta la vita che mi sento strano in mezzo agli altri e sempre dallo stesso tempo soffro di un'estrema timidezza e chiusura al prossimo, il che mi ha portato a non avere relazioni sentimentali serie e a dover sempre fingere di essere qualcun altro con gli altri, salvo poche eccezioni, ho anche sempre più o meno sofferto d'ansia.


La situazione è decisamente precipitata come dicevo due anni fa circa, era un periodo complicato della mia vita in quanto uscivo reduce da diversi lutti familiari, avevo lasciato in sospeso l'università, non riuscivo più a divertirmi con i miei amici e assumevo un discreto quantitativo di alcol e droghe leggere (cannabis e hashish) che per me era inusuale in quel quantitativo.


In quel periodo, in serate poco sobrie ho cominciato ad accusare i primi sintomi bizzarri, paranoie di riferimento, rimuginio, ansia e attacchi di panico, addirittura una sera sotto effetto di cannabis ho sentito una voce che evidentemente non esisteva.
Ho cominciato a chiedermi se non stessi impazzendo o se avessi una qualche sorta di handicap mentale, e per molto tempo, mesi, sono state le due principali ossessioni.
Questa fase di rimuginio mi ha portato a perdere di vista i miei amici, mi sono isolato quasi completamente riducendo a 0 le droghe e concentrandomi quasi esclusivamente sullo studio che è stata la mia unica motivazione e obiettivo giornaliero.
Ogni tanto sono uscito per provare a tornare a godermi le serate ma questo compito era quanto mai arduo, visto il mio malessere psicologico e i riferimenti inesistenti che osservo e di cui me ne convinco.


All'inizio di questa "escalation" mi sono recato da una psicoterapeuta che tutt'ora sento anche se con meno frequenza.
In effetti, sia lei che io concordiamo sul fatto che il mio malessere è assai migliorato, i miei pensieri non sono più opprimenti e non ho idee strane per la testa, il percorso psicoterapeutico credo si stia avvicinando alla fine.
Tuttavia, ancora non mi trovo a mio agio con le altre persone, è molto difficile anche instaurare legami sia con persone nuove sia che con vecchie e "solide" conoscenze; subisco ancora la presenza di paranoie di riferimento ma queste devo dire che sto cercando di "normalizzarle".
Ogni tanto poi mi capita che quando guardo la tv, o più spesso un video, mi sembra che la persona nello schermo guardi proprio me, ovviamente rifiuto subito questo "insight" che dura un secondo al massimo.
Quando mi capita mi deprimo perché non so quanto sia io ad autosuggestionarmi oppure si tratta di una sintomatologia vera.
Ne parlo poco di questo con la terapeuta perché lei ce ne ha messo di tempo per farmi smettere di chiederle se io sia pazzo o meno, questo credo sia stato un obiettivo terapeutico visti i miglioramenti.
Però allo stesso tempo credo sia opportuno attenzionare.


Ci sono casi clinici simili?
Come dovrei comportarmi?
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
I sintomi psicotici non smettono con l’influenza dell’auto controllo ma vanno trattati in modo specifico attraverso la valutazione di uno specialista in psichiatria.



Dr. F. S. Ruggiero


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