Disfunzione erettile psicogena

Gentili dottori,
come da oggetto ho questo problema con la mia attuale compagna, ma che si presenta solo durante alcune circostanze...cercherò di andare con ordine per descrivere al meglio il problema.

Innanzitutto ritengo di escludere problemi di origine organica, in quanto non ho problemi erettivi quando sono da solo (anche a "comando" volendo senza necessariamente pensare a qualche fantasia o avere una stimolazione visiva ma solo con la stimolazione "meccanica"), e neanche in presenza della mia compagna (abbiamo anche avuto il nostro primo rapporto completo a dire il vero, anche se non pienamente soddisfacente).

Premetto inoltre che, il nostro è un rapporto (per il momento, si spera) a distanza, e ci vediamo più o meno a cadenza mensile per una settimana circa. Questa situazione implica il fatto che quasi sempre mi ritrovo in un ambiente che non è familiare e che non sento mio, con ripercussioni sia a livelli fisico che psicologico, e il fatto di vederci per quel poco tempo a settimana mi porta a dovere "forzare" un po le cose, quindi magari capitare in quei giorni in cui io ho meno voglia di fare l'amore, e comunque non mi ritrovo in quella situazione di "quotidianità" che mi fa sentire più tranquillo e magari avere rapporti sessuali in una situazione "non programmata", il che per me risulta essere più eccitante e stimolante.

Avendo fatto queste due doverose premesse, le mie paure/problemi più grandi sono principalmente due: 1) Paura che lei rimanga incinta; 2) Uso del preservativo.

E' facile intuire come l'uso del preservativo risolverebbe in automatico il primo problema, ma purtroppo mi causa problemi erettivi, probabilmente dovuti al fatto che il doverlo indossare mi "distrae", quindi perdo eccitazione.

Detto questo, infatti, il rapporto a cui accennavo prima è stato non protetto durante le sue mestruazioni. Benchè, nonostante anche il coito interrotto, il sesso non protetto rimane una pratica da evitare per il discorso gravidanza, in quei giorni mi sono sentito più sicuro e con meno paure, ed è per questo che non ho avuto problemi, anche perchè sono stato quasi "sollevato" dal fatto di non dover mettermi ad utilizzare il preservativo.

Concludo dicendo che, allo stato attuale non so bene come comportarmi, nel senso che non so se insistere con l'uso del preservativo (magari con qualche consiglio da parte vostra per sentirmi più a mio agio), o trovare altri metodi.

La mia compagna è risultata essere molto comprensiva sulla cosa, ma allo stesso tempo vorrei soddisfarla nel più breve tempo possibile (senza certo forzare troppo le cose).

Rimango in attesa di qualche consiglio.

Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

la situazione che descrive credo abbia implicazioni precise:

1. metodo contraccettivo più efficace, su consiglio del medico
2. controllo medico da parte dell'andrologo per inquadrare meglio la problematica
3. in effetti la situazione di trovarsi in un determinato luogo e di dover quasi fare l'amore a "comando" per sfruttare quei momenti non è il massimo. Tuttavia, le paure della gravidanza si riducono o annullano con il metodo contraccettivo utilizzato correttamente.
4. uso del profilattico. Capisco la distrazione, ecc... ma anche questo gesto può rientrare nel gioco di coppia che dalle Sue parole, però, non colgo.

Sembra ci sia un po' d'ansia ed imbarazzo che copre tutto.
Ho capito bene?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
A livello di ansia e imbarazzo direi di no, nel senso che lei comunque è abbastanza disinibita a livello psicologico, (anche se forse, poi all' atto pratico, risulta essere un po "ferma") ma anche io lo sono, sopratutto durante i preliminari. Insomma imbarazzo non ce n'è, forse un po da parte mia ma dovuto al discorso dei miei "fallimenti" precedenti.
Per il discorso andrologo sinceramente non so questo cosa esattamente potrebbe dirmi, anche perchè ho letto anche altri interventi simili in andrologia e la linea che viene seguita mi sembra abbastanza precisa, e cioè l'eliminazione del preservativo e la scelta di altri tipi di contraccettivi (da discutere con ginecologo), ma c'è da dire che la mia compagna la pillola non ne vuole prendere per le ripercussioni che questa causa, e ne tantomeno sto io a forzarla di farlo (ci mancherebbe altro, peggiorerei solo la situaione).

Il discorso del preservativo come "gioco di coppia" l'ho letto da più parti ricercando la soluzione al problema, e si potrebbe provare (magari facendomelo indossare da lei), però per risulterebbe, credo, sempre un momento di "rottura" rispetto a quello che stavo facendo prima. Ho addirittura provato dei preservativi particolari a inserimento facilitato, ma non hanno corretto la situazione.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Intanto direi che i fallimenti precedenti purtroppo possono lasciare delle spiacevoli memorie, ma è opportuno superare questi fallimenti.
Potrebbe essere una buona idea quella di cambiare strategia nell'uso del preservativo, ma vorrei sottolineare come per Lei ci sia costantemente un problema: "...però per risulterebbe, credo, sempre un momento di "rottura" rispetto a quello che stavo facendo prima..."
Ma perché la rottura rispetto a ciò che si faceva prima non dovrebbe essere piacevole?
[#4]
dopo
Utente
Utente
Perchè oltre al discorso "distrazione", vado a mettere una cosa "plasticosa" che non dico che mi dia fastidio, ma comunque non risulta essere piacevole (almeno nel mio caso).

Senza il preservativo diciamo che riesco a "cogliere l'attimo", nel senso che non ho momenti di stop tra i preliminari e l'atto sessuale, il che mi permette di passare a quest' ultimo con più facilità, magari scegliendo il momento di massima erezione o comunque quando mi sento pronto.

Un altro problema che mi affligge, probabilmente, è il fatto che arrivati ad un certo punto io pensi più all' erezione in se che al fatto di godermi il momento in generale, è l'inserimento del preservativo non fa altro che peggiorare le cose.

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"è il fatto che arrivati ad un certo punto io pensi più all' erezione in se che al fatto di godermi il momento in generale, "

Infatti questo è l'aspetto che probabilmente contribuisce maggiormente a mantenere in piedi il problema.
Legga qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1852-ansia-da-prestazione-e-spectatoring.html

Cordiali saluti,
[#6]
dopo
Utente
Utente
Ho letto l'articolo ed effettivamente mi ritrovo parecchio, non tanto sul discorso di concentrazione dell' erezione, ma tanto sul discorso prestazionale, al fine di pensare di accontentare lei e magari non pensare alla mia soddisfazione.

Ad ogni modo però non ho ben capito il percorso che dovrei intraprendere anche nel caso in cui io scegliessi di andare da uno specialista per parlare di questo, e sopratutto, non saprei come trovare un dottore specializzato in questo tipo di problematiche.

Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Può rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta della Sua zona.

Cordiali saluti,
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dopo
Utente
Utente
C'è una risorsa internet per facilitare la ricerca?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
www.psy.it

è il sito degli psicologi, dal quale può cercare nella Sua regione.

Oppure può cercare attraverso questo stesso sito, se ci sono professionisti nella Sua città. Anche l'ASL potrebbe essere utile, anche perché di solito, per problematiche sessuali nelle persone giovani vi è un trattamento piuttosto breve e focalizzato sul problema.

Cordiali saluti,
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
in prima battuta può cercare online la SIA, società italiana andrologia, dove troverà una mappa andrologica nel quale cercare un andrologo a lei vicino.

Effettuata una diagnosi certa si stabilirà quale etiologia, e quale protocollo terapeutico é più adatto per lei.

Una scrupolosa diagnosi clinica inoltre, può quantizzare ed investigare gli "aspetti ansiogeni" sempre presenti nel disagio sessuale, comprendendo inoltre se sono " causa o effetto" della disfunzione.
Consideri inoltre che il vissuto sgradevole e doloroso relativo al deficit erettivo, alla vulnerabilità erettiva, la paura anticipatoria di rivivere un fallimento sessuale, contribuiscono a creare quelli che noi clinici chiamiamo “fattori di mantenimento della disfunzione”, e rappresentano la "memoria corporea della disfunzione", seguono gli altri fattori che hanno contribuito all’insorgenza della problematica sessuale.

Non sempre sono gli stessi, quindi capisce bene come la diagnosi differenziale sia indispensabile.

Le allego delle letture ed un canale salute rutto sul d.e, ma nel mio sito personale e blog troverà molto altro.

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/111-disfunzione-erettile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html-
https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/106-dipendenza-psicologica-dalla-terapia-orale-per-il-deficit-erettivo.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#11]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa, ringrazio anche lei per la risposta.

come dicevo prima, non credo che la disfunzione sia di tipo organico, anche in virtù di quello che ho detto nel corso della discussione con la Dott.ssa Pileci.

Tuttavia il mio andrologo ce l'ho, e a dire il vero mi ha seguito per un altro tipo di problematica (epididimite) che ha contribuito alla problematica erettiva (ma sempre da un punto di vista più psicogeno che fisico) e che è ormai in via di guarigione, ma non so cosa mi potrebbe consigliare nel momento in cui gli riferisco che il rapporto sessuale con la mia compagna c'è stato e che ho problemi con l'uso del preservativo (ripeto, anche in questo stesso forum la linea adottata dagli andrologi su questo tipo di problema mi sembra abbastanza definita).

Il mio tipo di blocco, ripeto, è dovuto a tutta una serie di cose, che vanno dalla paura che lei rimanga incinta, all'ansia da prestazione, passando dal calo di "concentrazione" dato dal preservativo.

A questo punto non so se sarebbe una buona cosa, ma potrei ulteriormente parlarne con la mia compagna (che comunque è abbastanza "comprensiva" su questa cosa), dicendole di non prenderla a male più di tanto (perchè si, li rimane vistosamente male) e cercare di affrontare la cosa con un attimo più di spensieratezza, di andare per tentativi sull'uso del preservativo (perchè risolto questo risolvo tutto) ed ovviamente affrontare io con lo stesso spirito la cosa.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Credo che il dialogo nella coppia sia fondamentale per chiarire anche questi aspetti, anche perché è importante avere piena collaborazione da parte del partner se si decide di intraprendere un percorso di cura.

Un cordiale saluto,
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"l mio tipo di blocco, ripeto, è dovuto a tutta una serie di cose, che vanno dalla paura che lei rimanga incinta, all'ansia da prestazione, passando dal calo di "concentrazione" dato dal preservativo."

È esattamente il contrario:
Un eccesso di concentrazione ... Che in sessuologia si chiama "spectatoring ", come avrà letto nel materiale che le ho segnalato.
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dopo
Utente
Utente
Ho usato impropriamente il termine "concentrazione", in quanto intendevo tutte le sensazioni positive, il coinvolgimento e l'eccitazione datomi dalla mia compagna e dall' idea del rapporto sessuale.

Riguardo i "blocchi" invece intendevo le varie paure, ma queste sarebbero di facilissima risoluzione nel momento stesso in cui riuscissi a non avere problemi con l'uso del preservativo, che nel mio caso rappresenterebbe la chiave di volta.

Tra l'altro, sono cosciente che avere rapporti non protetti crei ansia tra un ciclo e l'altro come sta succedendo a me adesso, anche se, il coito interrotto durante i giorni delle mestruazioni dovrebbe comportare un rischio basso...
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"Riguardo i "blocchi" invece intendevo le varie paure, ma queste sarebbero di facilissima risoluzione nel momento stesso in cui riuscissi a non avere problemi con l'uso del preservativo, che nel mio caso rappresenterebbe la chiave di volta"

È il cane che si morde la coda....
Ansia, ansia anticipatoria, d.e, e si ricomincia lasciando una sgradevole memoria corporea su di lei...ed un'ombra sulla sua sessualità
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dopo
Utente
Utente
Eh lo so, ma ripeto, se ci fosse un metodo contraccettivo "meno invasivo", se così lo si può chiamare, non penso che avrei problemi di sorta.

Per quel che mi riguarda cercherò di vivere più serenamente il rapporto evitando appunto lo "spectatoring" (il che è vero, è come se mi vedessi dall' esterno come giudice di me stesso), di evitare situazioni "forzate", nonostante ci vediamo pochi giorni al mese con la mia compagna, e di parlare ulteriormente a quest'ultima, invitandola ad essere entrambi meno tesi (ma sopratutto io).


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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Se non dovesse riuscire da solo in tutti questi buoni propositi, visto che non dipende da una questione di volontà, si faccia aiutare da un professionista, ne guadagnerebbe in qualità di vita e di coppia


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