Ansia da prestazione e desiderio nullo

Buongiorno dottori, vorrei chiedervi un parere.
Soffro di ansia da prestazione, sicuramente spectatoring e di conseguenza un calo della libido, che è quasi nulla.
Mi capita spesso anche nella masturbazione di arrivare all'erezione in modo molto difficoltoso e l'erezione è debole e può cadere nom appena mi fermi un secondo.
Sono in terapia già da un po di tempo e ho fatto una visita andrologica, dove (senza esami, ma solo controllo dei genitali etc) l'andrologo ha escluso cause organiche...
Vorrei chiedervi se i problemi legati anche alla masturbazione rientrino sempre nell' ansia da prestazione secondo voi, e se (come afferma il mio psicoterapeuta) il desiderio lo recupererò solamente frequentando una ragazza ed avendo esperienze postive (rapporti completi che, a detta sua, cambierebbero il modo di rivivere la sessualita).
Questa condizione è molto difficile da comprendere ed avendo avuto una frequentazione poco tempo fa, dove le cose non sono molto migliorate (perdita erezione prima della penetrazione, perche appena smetto stimolazione l erezione cala), io tendo a pensare che sia molto difficile che io riesca ad avere un rapporto con penetrazione, se basta un niente e l erezione cala.
Cosa ne pensate a riguardo?
Grazie mille. Buona giornata
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
L'aspettativa di controllare l'erezione esclusivamente attraverso la stimolazione dei genitali è irrealistica e fuorviante.
La sessualità andrebbe contestualizzata all'interno di un vissuto emozionale condiviso con il partner e non semplificata isolando un aspetto specifico: l'erezione, trasformandolo in unico parametro di riferimento per legittimare la propensione all'automonitoraggio costante.
Inoltre quando l'autoerotismo viene strumentalizzato a "modalità di verifica" del funzionamento del proprio apparato genitale il rischio che tale tentativo si riveli un boomerang è reale.
Spero di averle offerto degli spunti da approfondire all'interno della seduta di psicoterapia.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta dr.ssa Camplone.
Secondo lei è i caso che eviti autoerotismo, dato che lo vivo in maniera di verifica?
Mi riesce difficile solamente perché non avendo mai desiderio, mi sento in dovere di riavvicinarmi e sforzarmi di far qualcosa che me lo possa riaccendere, ma forse questa non è la strada giusta.
Grazie
Saluti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Nella sessualità le forzature sono sempre controproducenti, quindi si tratta di rinunciare ad imporsi questa o quella strategia e assumere un atteggiamento di apertura all'esperienza che ti consenta di vivere serenamente il rapporto con il tuo corpo e l'autoerotismo come piacere fine a se stesso.
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Utente
Utente
La ringrazio ancora, capisco perfettamente, però non riesco ad assume l'atteggiamento che lei mi consiglia.. Mi diventa tutto automatico.. Nom saprei come approcciarmi diversamente
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Infatti non si trattava di un consiglio ma solo di darle un riscontro in merito alla direzione del processo di cambiamento, se bastasse questo non sarebbe necessario affrontare una psicoterapia di persona, cerchiamo di non semplificare né di banalizzare, non sarebbe rispettoso nei confronti del suo disagio.
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Utente
Utente
Grazie... neparlerò col mio psicoterapeuta.
Spero di uscire da questa situazione perché è veramente dura da digerire.
Buona giornata e grazie ancora
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Lieta di esserle stata d'aiuto.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Buonasera.
le abbiamo risposto a lungo di recente.

Cosa a è cambiato?

https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/634651-la-masturbazione-non-riesco-quasi-mai-ad-avere-un-erezione-massima.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Buon pomeriggio dr.ssa.... Nulla è cambiato, solo che il mio psicoterapeuta non è stato disponibile fino a questa settimana (venerdì ho un appuntamento) e sono abbastanza in crisi ed in continua ricerca di spiegazioni e giustificazioni a ciò che mi accade... Non riesco ad accettare completamente che solo un fattore psicologico possa farmi arrivare ad un erezione, ma mai completa, come se mi sembrasse che manchi piu spinta di sangue... Probabilmente contatterò un andrologo che magari mi faccia tutti i controlli specifici del caso, e non una visita veloce come mi è stata fatta.
Mi scuso per l insistenza ma è una situazione un po pesante da affrontare.
Saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Le ribadisco l’imprtanza dei dosaggi ormonali e della diagnosi andrò-sessuologica.
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dopo
Utente
Utente
Provvederò ad effettuare una vistita più specifica per controllare tutto ciò che serve... Onestamente anche l'andrologo poteva essere piu puntiglioso magari.
Grazie saluti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"sono abbastanza in crisi ed in continua ricerca di spiegazioni e giustificazioni a ciò che mi accade"

Se l'andrologo che l'ha già visitata lo avesse ritenuto opportuno le avrebbe prescritto ulteriori esami, se non l'ha fatto non significa che sia stato approssimativo nella sua valutazione.
Se collude con l'ansia che la induce a cercare continue rassicurazione rischia solo di fare "turismo ospedaliero".

Come dice lei stesso:

"Non riesco ad accettare completamente che solo un fattore psicologico possa farmi arrivare ad un erezione"

rivelando una concezione anacronistica e priva di fondamento scientifico che vede il corpo e la mente come due parti separate che non si influenzano a vicenda.
In realtà è esattamente il contrario, corpo e mente si influenzano a vicenda e non sono realtà separate e distinte come ad esempio testimonia la nascita di approcci interdisciplinari come la psiconeuroimmunologia solo per farle un esempio.
La dimensione psicologica, o per meglio dire psicocorporea non è un fattore ma è un'ambito complesso e sfaccettato che include il suo vissuto esperienziale.
Le sedute di psicoterapia le consentiranno di rimodulare convinzioni infondate riconoscendone la disfunzionalità.
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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta dr.ssa... Continuerò con la psicoterapia, ma onestamente è più di un anno che vado ma vedo che effetti positivi ne ho ben pochi. Ho capito molte cose ma, nonostante ciò, non riesco a vivere la cosa diversamente... Il controllo mi sembra sia automatico e non mi è stato spiegato un modo per "eliminarlo"... E se questo è l'aspetto che influisce sull eccitazione ed erezione, non so davvero che fare. Mi è stato detto solamente che al rifequentare una ragazza comprensiva, che viva la sessualita in modo tranquillo, mi dovrei riprendere piano piano... Ma non mi pare sia una strada molto carina da affrontare, anche perche ad ogni frequentazione che si può interrompere per questo motivo, io ne soffrirei molto...
Spero esista un modo per arrivare ad una frequentazione in condizioni migliori di come sono adesso.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"Il controllo mi sembra sia automatico e non mi è stato spiegato un modo per "eliminarlo" "

La propensione all'automonitoraggio e al controllo sono automatismi che possono essere coinvolti in un processo di cambiamento che non va semplicisticamente identificato in una "spiegazione".
La psicoterapia è un'esperienza non un corso di formazione.
A distanza di un anno se lei non è soddisfatto è legittimo chiedere allo psicoterapeuta di fare insieme il punto della situazione per evidenziare quali degli obiettivi terapeutici inizialmente individuati siano stati raggiunti e quali siano le resistenze presenti nel processo di cambiamento.
Qualora abbia la sensazione che il percorso si sia "cristallizzato" occorre confrontarsi esplicitamente a riguardo.

"Mi è stato detto solamente che al rifequentare una ragazza comprensiva, che viva la sessualita in modo tranquillo, mi dovrei riprendere piano piano... "

Questo riscontro affida all'intervento dell'altro l'avvio di un processo di cambiamento, in altre parole sarebbe una delega di responsabilità che la indice ad assumere un atteggiamento passivo. La invito a chiarire questo aspetto con lo psicoterapeuta a volte estrapolando una frase dal contesto del discorso il significato può essere equivocato.
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Utente
Utente
Sinceramente non credo di aver frainteso il significato, infatti è proprio per quello che non sono d'accordo, anche per il fatto che non credo sia giusto che l eventuale partner debba sopportare problemi miei...per questo credo e spero ci sia un modo per risolvere la cosa prima di un eventuale relazione. Ne parlerò con lo psicologo. Grazie mille dottoressa
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Allora direi che occorre parlarne dopo un anno di psicoterapia è doveroso affrontare sia questi aspetti che quelli di cui le parlavo nella replica precedente.
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