Quando è il momento di effettuare intervento per la sclerosi del collo vescicale?

In seguito a cistoscopia mi è stata diagnosticata sclerosi del collo vescicale.
Dopo questo primo accertamento lo specialista ha deciso di provare con i vari farmaci Xatral, Ominc e Urorec, da me tutti provati ma con risultati insoddisfacenti.
Nei giorni scorsi, visto il perdurare dei sintomi, anzi l'aggravarsi degli stessi, ho eseguito i seguenti ulteriori esami:
Uroflussimetria- Esame eseguito in posizione seduta con stimolo menzionale fisiologico.
vol vuotato 377 ml; QMAX 13, 5 ml/s; Residuo postminzionale 30 ml.

Cistomanometria: Esame eseguito due volte ottenendo parametri urodinamici sovrapponibili, a velocità di riempimento non fisiologico (50ml/min) previo posizionamento di catetere vescicale 6CH, e sonda rettale per la misurazione della pressione addominale.
Sensibilità propriocettiva lievemente ridotta, con primo stimolo menzionale avvertito a riempimento di 250 ml.
Non si sono evidenziate onde di contrazione destrusoriale involontarie, fino al riempimento di 400 ml quando il paziente ha percepito stimolo menzionale percepito come bruciore uretrale.
Capacità cistomanometrica e compliance nella norma.

Studio pressione/Flusso:Ottenuto due volte con indici urodinamici sovrapponibili con indici uroflussometrici ridotti (Max 8 ml/s) e pressioni detrusoriali al flusso massimo < 30 CmH20.

Residuo postiminzionale 50 ML.

Metodo ICS Classe I (W) Equivoci.

Impressioni diagnostiche: Quadro urodinamico di normale attività detrusoriale in fase di riempimento in vescica di sensibilità propriocettiva lievemente ridotta e alterata con percezione di bruciori.
Non evidenza urodinamcia di incontinenza.
Studio pressione flusso caratterizzata da indici uroflussometrici ridotti e componente di ostruzione cervice uretrale con svuotamento vescicale completo.
Gli urologi da me consultati riferiscono che allo stato non sono da operare e che considerati gli ulteriori sintomi di dolori al perineo ed ai glutei, è da indagare un eventuale interessamento del nervo pudendo, che a loro dire, riprodurrebbe gli stessi sintomi di una prostatite.

Negli ultimi giorni i sintomi sono peggiorati e nonostante ciò, gli urologi si ostinano a non rendere necessario l'intervento di disostruzione vescicale.
Sono perplesso e disorientato.
Temo che la vescica possa riportare un danno irreversibile.

Gradirei un consigli da voi specialisti.

Grazie a chi deciderà di rispondermi.
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.6k 1.7k 18
Le indicazioni operative sono in effetti marginali, il flusso non è pessimo, le pressioni vescicali sono nei limti. Pare quindi una situazione più caratterizzata da infiammazione e congestione, in questi casi è noto che l'intervento disostruttivo potrebbe non dare risultati soddisfacenti. Talora addirittura la sintomatologia pelvica peggiora.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Egregio dr. Piana, per prima cosa la ringrazio per la sollecita risposta.
Avrei necessità, se possibile, di alcuni chiarimenti.
Se ho ben compreso, con quei valorizzi escrezione, Lei condivide quanto espresso dai suoi colleghi, che si rifiutano di operarmi?
In caso affermativo, è chiaro che questa decisione è legata al momento attuale e non esclude che nei prossimi anni dovrei poi sottopormi all'intervento, giusto?
Questo stato quindi non poeta per il momento danni alla vescica?
Seconda cosa, quando Lei parla di "situazione più caratterizzata da infiammazione e congestione" a cosa si riferisce? alla prostata o altro? e cosa fare per decongestionare?Infine, quando dice che "talora addirittura la sintomatologia pelvica peggiora" si riferisce al caso mi sottoponessi all'intervento? e perché poi peggiorare con l'intervento?
Grazie, infinitamente.
Cordialità
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.6k 1.7k 18
<<<Questo stato quindi non poeta per il momento danni alla vescica?>>>

Dando credito all'indagine urodinamica, che ci pare sia stata eseguita molto seriamente, si direbbe proprio di no.

L'intervento dsostruttivo non agisce sulla prostatite, i cui disturbi tipici possono addirittura aumentare quando si sommano agli effetti collaterali (anche se transitori) di qualsiasi intervento sulle basse vie urinarie.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Egr Dr Piana, la ringrazio per la risposta. Le chiedo scusa per il ritardo ma sono stato all’estero per lavoro. Quando parla di congestione mi potrebbe anche indicare quali strade seguire per uscire da questa empasse? La ringrazio
[#5]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.6k 1.7k 18
Uno stile di vita più regolare possibile, sotto tutti gli aspetti.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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