Continuo rialzo sistematico PSA post RALP

Gentili Dottori buongiorno,

sono stato sottoposto a RALP per tumore prostatico a Gennaio 2019.

Da un mio precedente consulto si può ricavare un po' la mia storia:
https://www.medicitalia.it/consulti/urologia/896074-rialzo-sistematico-psa-post-ralp.html

Comunque, di fatto il mio tumore era classificato come RALP 02. 2019 - pT3apN0 - ISUP 7 (3+4) - R0, e come follow-up mi è stato indicato solo il controllo del PSA.

Tale PSA per un po' è rimasto indosabile, ma poi ha preso sitematicamente ad aumentare:

Data della prostatectomia: 19/01/2019

22/03/2019: <0. 006
15/06/2019: <0. 006
09/09/2019: <0. 006
10/12/2019: <0. 006
12/06/2020: <0. 006
07/10/2020: 0. 010
17/12/2020: 0. 010
22/04/2021: 0. 020
27/09/2021: 0, 030
17/02/2022: 0. 040
14/06/2022: 0. 060

Insomma, continua ad aumentare, in maniera sistematica ed in maniera sempre
più veloce (l'ultimo salto è il doppio dei precedenti).

Ci può essere ripresa di malattia?

Occorre fare ora "urgentemente" degli ulteriori accertamenti od esami?

L'uso dell'avverbio "urgentemente" è dovuto al seguente motivo: purtroppo ho in famiglia
un problema di salute abbastanza serio legato a mia figlia di 17 anni, che da Ottobre è stata ricoverata tre volte in ospedale per depressione maggiore.

In questo momento siamo tutti dedicati a lei: le abbiamo promesso una lunga vacanza e per quanto mi renda conto che non c'è correlazione tra le due situazioni, mi piacerebbe poter avere in famiglia un periodo di (relativa) "tranquillità" e conseguentemente la possibilità di affrontare il mio problema al ritorno dalle ferie, ovvero a settembre.

So che a prima vista può sembrare un ragionamento "da struzzo", anzi, se ritenete che
il mio sia un atteggiamento errato, non esitate assolutamente a sottolinearlo.

Comunque, tornando a valutare la situazione dal punto di vista oggettivo, cosa mi conviene
fare ora?

Continuare con il monitoraggio del PSA o iniziare a fare qualche esame di tipo più approfondito (e nel caso, cosa consigliereste in tal senso)?

Grazie mille
Stefano
[#1]
Dr. Alessandro Sciarra Urologo 575 34 7
Buongiorno,
il referto della prostatectomia radicale mostrato presentava un tumore non confinato alla prostata ma con estensione al di fuori nei tessuti circostanti il pT3a indica questo e penso avranno spiegato).
In questi casi il rischio di persistenza di malattia e quindi che il tumore possa in tempi più' o meno rapidi riprendere a crescere e' più' elevata di un tumore completamente confinato alla prostata e quindi asportato completamente.
L'aumento del PSA e' reale e come giustamente riporta, sta aumentando di velocità' anche se ancora molto lento.
Generalmente il nostro centro in questi casi non si basa solo sui valori del PSA totale ma periodicamente anche su risonanze magnetiche della loggia prostatica multiparametriche con studio di diffusione.
Fin quando i valori non raggiungono 0.2 ng/ml non sono indicate terapie ( un errore agire troppo presto come troppo tardi). In quel caso, si parlerà' con certezza di progressione di malattia e anche se ancora non visibile all'immagine ( RM multiparametrica e PET TC con PSMA), e' consigliata una radioterapia esterna della loggia prostatica

Un cordiale saluto

Prof Alessandro Sciarra
Alessandro.sciarraòuniroma1.it

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

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