Tachicardia 150-170

Buonasera, ho già affrontato questo problema con il dott.
Cecchini il quale mi ha prontamente dato il suo punto di vista ma ancora non ho trovato una soluzione a questo disturbo.

Ad ottobre dello scorso anno ho iniziato ad accusare forti tachicardie 150 circa misurati a mano, improvvise e notturne (in seguito a risvegli) dalla durata variabile.
Questo ha creato nel tempo un forte alone di ansia/paura per questi attacchi che sono andati sempre peggiorando ovvero aumentando in frequenza fino a 175 e numerosità degli episodi.
Ora mi creano soprattutto tanta agitazione e paura nell'affrontare le faccende quotidiane perché un qualsiasi sforzo oppure uscire di casa solo mi può portare allo scatenarsi di questi episodi.
Ho fatto a Gennaio esami del sangue completi di ormoni tiroidei (TSH, FT3, FT4) ed elettroliti quali sodio, potassio.
Ho eseguito Ecocardio, visita cardiologica ed ECG nella norma evidenziando solo un lieve prolasso del lembo posteriore mitralico con minimo e trascurabile rigurgito.
Il cardiologo mi ha allertato dicendo non si trattasse di nulla di grave ma piuttosto fastidioso e con frequenza sospetta consigliandomi un Holter.
L'Holter eseguito a fine Aprile ha registrato un episodio notturno di queste tachicardie segnalando ritmo sinusale per tutta la registrazione con FC media 85 e FC max 165 in corso di risveglio improvviso con tachicardia.
Altro soltanto una extrasistole sopraventricolare.
Nel frattempo ho eseguito un accesso al PS per tachicardia con ECG d'urgenza segnalando una tachicardia sinusale a 119 ma ahimè il picco elevatissimo che avvertivo era già passato.
Ora il cardiologo mi ha tranquillizzato sulla benignità della cosa dicendomi che in quanto sinusali non necessitano di alcuna terapia cardiologica.

Il tempo passa ma la cosa non la risolvo, questa sera ero uscito di casa per prendermi un gelato, nom mi sentivo particolarmente preoccupato ma appena entrato in gelateria ho avvertito tachicardia e contato a mano subito 150 che nel giro di 5 minuti si è risolta ma provocandomi affaticamento, respiro un po' corto e fastidi al petto/torace/spalle.
Ora io vorrei chiedere alla luce degli esami effettuati può effettivamente trattarsi di tutti episodi sinusali dettati da una forte eccitabilità cardiaca o altre ragioni secondarie, oppure potrebbero essere brevi runs di TPSV?
La TPSV può essere scatenata dall'ansia o tensione prolungata?

Questi episodi mi creano forte disagio tanto da limitarmi, non sono associati ai sintomi che avverto durante gli attacchi di panico.
È vero come mi dicono che questi picchi non provocano alcun problema, alcun rischio e sono solo fastidiosi?
Mi fa veramente strano avere tachicardie così forti e non doverci praticamente dare peso.
Se così fosse comunque un pensiero in meno e cercherò tranquillità.
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.5k 140
Ho letto l'interminabile precedente richiesta di consulto cui ha risposto il Dott. Cecchini (con la solita ammirevole pazienza).
Mi pare di aver capito che il suo problema è stabilire definitivamente se gli episodi di tachicardia che le si presentano siano episodi di TPSV oppure di tachicardia sinusale. A questo punto, dopo l'enorme mole di esami cui si è sottoposto che non sono risultati dirimenti e dato che questi episodi le stanno riducendo notevolmente la qualità di vita, non le resta che consultare un aritmologo/elettrofisiologo con cui potrà valutare l'opportunità di sottoporsi ad uno studio elettrofisiologico endocavitario. È l'unico modo per conoscere esattamente il tipo di aritmia da cui è affetto e per poter scegliere l'eventuale terapia, sempre che ce ne sia bisogno.
Non credo che su questo sito, con valutazioni a distanza, potrà ottenere ulteriori informazioni.
Cordiali saluti

Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la risposta e l'indicazione. Consulterò un aritmologo per valutare meglio la mia situazione ed eventualmente provare con qualcosa di diverso. La cosa che francamente mi preme è trovare una soluzione a questi episodi frequenti quasi giornalmente. Le TPSV possono essere scatenate da situazioni di ansia/stress?
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.5k 140
Certamente sì, se fosse realmente presente un substrato anatomico necessario per l'innesco ed il mantenimento di una tachicardia sopraventricolare da rientro (nodale, da via accessoria eccetera). Proprio per questo, se il collega elettrofisiologo riterrà opportuno sottoporla a SEF, si potrà in quella sede e nel corso della stessa procedura provvedere anche ad una ablazione con radiofrequenza, che avrà come esito la guarigione completa e la cessazione per sempre degli episodi della tachicardia in questione.
Sempre che si tratti di una reale TPSV e non di somatizzazioni ansiose: per queste ultime sarebbe meglio rivolgersi allo specialista psichiatra, vista la scadente qualità di vita che questa tachicardia le sta procurando.
Cordiali saluti

Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo

[#4]
Utente
Utente
Buongiorno dottore mi sono recato presso un aritmologo di fiducia nei pressi di dove abito. Lui alla luce dell'Holter eseguito che ha fortunatamente beccato proprio uno di questi episodi (165 bpm) in notturna ha confermato si tratti di tachicardia sinusale e a suo dire se sono arrivato a quella frequenza in sinusale tutti gli altri episodi più o meno intensi 150-170 devono essere uguali e dunque non necessitano di alcuna terapia cardiologica indirizzandomi invece da uno specialista psichiatra e che non vede la necessità di ulteriori accertamenti.
Gli ho esposto la mia paura TPSV e lui mi ha detto anzitutto che questo tipo di aritmia ha spesso una remissione improvvisa e non graduale (come evidenziava l'holter oltre ad un tracciato completamente diverso), inoltre dicendomi che se anche si fosse trattato di queste tachicardie sarebbero non pericolose a meno di frequenze troppo elevate.
Le racconto un ultimo episodio: risveglio questa notte, mi reco in bagno e sento il cuore battere molto veloce, mi spavento, conto i battiti (45 nei primi 15 secondi = 180) ma già con il fatto di stendersi si erano leggermente ridotti e nell'arco del minuto intero ho contato 125 e poi attendendo un paio di minuti sempre rimanendo steso rientrati ad 88.

Cosa ne pensa di quanto detto dal mio aritmologo? Dalla sua esperienza cosa ne pensa della dinamica dell'ultimo mio episodio (con tutti i limiti della distanza e della mancanza di tracciati)? La aggiorno non perché non mi fidi del mio specialista ma per un secondo parere in modo tale da capire se posso definitivamente rasserenarmi o se necessario fare altro. Grazie
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.5k 140
Concordo con le conclusioni del collega, anche alla luce della descrizione dell'episodio di questa notte.
Spero che le nostre rassicurazioni siano sufficienti a rassenenarla.
Cordiali saluti

Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo

[#6]
Utente
Utente
Grazie dottore per la pronta risposta. Si vede che probabilmente i miei notevoli problemi ansiosi e la mia ossessione/paura riguardo queste tachicardie ed il cuore, aggiunto forse ad una predisposizione fisiologica a battiti più alti, mi porti a frequenze così elevate in alcuni momenti.
Dalla sua esperienza le è mai capitato di avere a che fare con ansiosi e casistiche con BPM così elevati?

La saluto cordialmente
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.5k 140
Sì, ne ho incontrati parecchi. E tutti quelli che hanno curato con gli specialisti adatti le loro ansie, le loro paure o le loro fobie sono stati meglio, mentre gli altri hanno continuato ad affollare gli ambulatori cardiologici senza ovviamente venirne mai a capo.
In medicina è inutile cercare di curare gli effetti senza agire sulle cause.
Cordiali saluti

Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo

[#8]
Utente
Utente
Bene grazie Dottore, intraprenderò questa strada, ho già contattato il mio medico di base a riguardo.
Le chiedo soltanto una cosa, siccome piano piano devo riprendere la mia quotidianità in maniera autonoma per caso ha qualche consiglio da darmi se mi ritrovassi con questa tachicardia mentre sono solo fuori casa, in macchina o altrove?
Basta che mi fermi ed attenda che passi?

Con questo la saluto e la ringrazio, può terminare il consulto!
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.5k 140
La sua tachicardia non è di quelle incessanti, quindi si autolimita. Se dovesse accadere di nuovo si limiti a fermarsi, fare 2 o 3 respiri lunghi e profondi e aspettare qualche secondo fino alla cessazione della tachicardia stessa.
Cordiali saluti

Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo

[#10]
Utente
Utente
Grazie dottore siccome dovrò affrontare nei prossimi giorni alcuni viaggi in auto di 3-4 ore volevo proprio comprendere se poter stare sereno a riguardo?
Visto che non avrò ancora una terapia specifica in così pochi giorni, farò come da lei consigliato
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.5k 140
Il collega aritmologo dopo aver preso visione diretta della sua documentazione anamnestica e dopo averla visitata personalmente non ha diagnosticato alcuna patologia cardiologica, anzi l'ha indirizzata dallo specialista psichiatra.
A questo punto, perché chiede a me se può affrontare un viaggio in auto di 3 ore?
Credo che possiamo considerare terminato questo consulto, per evitare di avvitarci in una spirale di domande senza fine così come accaduto in passato nei suoi precedenti consulti cui ha risposto il dottor Cecchini.
Cordiali saluti

Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo