Possibile ritardo di ciclo mestruale a 10 giorni dall’interruzione di levosulpiride?

Buonasera, spiego brevemente la mia situazione.

Ho sempre avuto cicli regolarissimi al 27 max 28esimo giorno.
Negli ultimi 3 mesi ho avuto invece cicli piuttosto altalenanti, il primo di 33 il secondo di 24 giorni e l’ultimo, questo attuale, ancora non arrivato e sono al 39 giorno.

Da gennaio ho seguito due cicli di terapia prescritta dal gastroenterologo per una dispepsia funzionale esaltata dalla ciclicità ormonale con levosulpiride e pantoprazolo.
Primo ciclo completo di 2 mesi metà gennaio-metà marzo e poi un secondo ciclo di un mese e mezzo terminato circa 1 settimana 10 giorni fa.
Durante il primo ciclo di terapia non ho avuto alterazioni nè del turgore mammario nè del ciclo mestruale.
Adesso invece la situazione è quella riportata prima.
Lunedì 3 maggio ho fatto il controllo annuale dalla mia ginecologica con Pap test e riferendole dei due cicli alterati mi ha detto di non preoccuparmi troppo perché erano ancora nel range di normalità ma ora quest’ultimo sono al 38 giorno e non c’è traccia di mestruazione.
Durante questo mese ho avuto 3 rapporti in settimane diverse con il mio fidanzato tutti e 3 protetti da preservativo e con eiaculazione esterna (abbiamo anche controllato ogni volta che il preservativo fosse rimasto integro a fine rapporto).
Una settimana dopo aver eseguito il Pap test, quindi il 10 maggio al giorno 23 di questo ciclo mestruale ho avuto, per la prima volta da quando ho le mestruazioni, 2 giorni di spotting.
Volevo quindi capire se il ritardo può essere dovuto alla cessazione della terapia con levosulpiride o se devo approfondire in altri modi.
Ringrazio per la risposta.
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Dr. Marcello Navazio Ginecologo, Endocrinologo, Dietologo 700 25
Buonasera,
più che alla cessazione della terapia usata per la dispepsia, gli effetti sul ciclo possono essere riferiti all'influenza stessa , magari in un organismo più sensibile a livello ipotalamico, della levosulpiride sulla produzione di prolattina e del pantoprazolo sulla concentrazione degli estrogeni circolanti. Tale connubio è in grado di interferire globalmente col regolare svolgimento del ciclo ormonale, che tende però a normalizzarsi spontaneamente dopo la sospensione completa dei farmaci, con il ripristino degli usuali ritmi mestruali; ritengo comunque utile nel suo caso, per dirimere ogni dubbio, una valutazione ginecologica endocrinologica. Cordiali saluti.

Dr. MARCELLO NAVAZIO
Specialista in Ginecologia ed Endocrinologia
Bologna

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