Ansia costante e relazione in pericolo

Gentili Dottori,
sto passando un altro bruttissimo periodo e non sono sicuro di riuscire a superarlo.
Sto con il mio ragazzo da circa un anno e mezzo.

L'anno scorso mi è capitato di tradirlo con il mio coinquilino, ma per non è significato nulla. Anzi, mi aveva solo fatto capire che ci tenevo ancora di più a lui. Quando avvenivano quegli episodi è come se io fossi in un sogno, il giorno dopo magicamente non mi ricordavo nulla.
Avevo tanti sensi di colpa, ma non ho detto nulla al mio ragazzo.
Nonostante questi episodi ho avuto altre occasioni di scrivermi con altre persone, per curiosità. Io ero molto felice con lui, ogni tanto però mi sentivo trascurato (ma senza motivo).

A dicembre ho conosciuto sua madre. Ed è stato strano per me, ma anche bello. A gennaio mi ha detto le 2 parole che temo di più "ti amo” e ho preso tanta paura perché non sapevo cosa rispondergli. Mi sentivo tanto in colpa per quello che avevo fatto e questo mi fa stare male, tanto male.
Gli voglio un bene dell'anima, ma non ho neanche idea di cosa significa "ti amo". Ci eravamo detti che non ci diamo nessuna etichetta tipo "morosi" perché stavamo bene così.
Negli scorsi mesi avevamo anche pianificato di andare insieme all'estero a lavorare dato che lui ha parenti nel nord europa.
La relazione stava diventando seria e ho preso paura.

Ora sono tornato nella vecchia casa a da 2 settimane e sono sempre in camera con il coinquilino con cui l'ho tradito che ora non riesco a sopportare. Inoltre in università mi trovò fuori posto, non mi piace più quello che sto facendo.
E tra le tante cose che sono emerse, ho sentito anche il bisogno di confessare al mio ragazzo quello che era successo con il mio coinquilino.

Così dopo 3 notti insonni passate piangendo e pieno di ansia, gli ho confessato tutto. Immaginandomi una vita con lui non volevo tenergli nascosto questo segreto che mi logorava e mi bloccava.
Lui é rimasto deluso, ma dopo aver riflettuto mi ha detto che non se la sentiva di buttare via una relazione per una cosa che per me non ha significato nulla. Ho avuto TANTA PAURA della sua reazione. Mi ha perdonato. Così all'inizio mi sono sentito sollevato, ma poi sono caduto nel baratro dell'ansia. Sento che qualcosa in me si è rotto.

Ci siamo rivisti, abbiamo parlato del nostro rapporto e sembrava tutto “sistemato”, ma dopo qualche ora l'ansia mi ha preso e abbiamo passato la serata a piangere. Gli ho detto che ho paura di stare con lui causa l’ansia. Mi è già capitato tante volte di mollare una situazione causa ansia.

Ora ci siamo presi dei giorni di pausa per pensare, ma non riesco ad essere lucido. Anzi, ogni giorno che passa sto peggio.
Mi sembra di averlo usato in questi anni e di non aver mai passato momenti belli con lui. Se penso a lui sto male, non mi ricordo cosa provavo per lui prima di tutta questa storia. Ho paura di essermi tirato su un muro a causa della paura di perderlo.

Grazie per l'attenzione..
Francesco
[#1]
dopo
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Francesco,

ha proprio ragione sulle ragioni che stanno rovinando la Sua relazione: è infatti probabile che l'incapacità di gestire l'ansia possa rovinare la relazione, facendo in modo che Lei sia in qualche modo a disagio e anche in colpa.

A parte il fatto che il Suo ragazzo ha perdonato il tradimento e che ha preso una decisione da persona matura, quella cioè di non buttare via una storia importante, ma mi pare sia proprio Lei a non saper perdonare se stesso.

Quindi, mi pare che ciò che potrebbe fare è iniziare ad essere più clemente con se stesso, a perdonarsi e a guardare al futuro in un altro modo.

Se da solo non ce la fa, uno psicologo potrebbe aiutarLa.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile Francesco,
verso la fine della sua lunga mail lei accenna al timore di aver eretto un muro tra voi a causa della paura di perderlo.
Questa paura è piuttosto frequente e non di rado causa la rottura di possibili relazioni. Si ha talmente paura di perdere un bene amato che si preferisce non averlo. E' ovvia la disfunzionalità di una tale paura, per cui se fosse realmente questa la tematica dominante, le converrebbe spegnerne la forza con delle sedute di psicoterapia.

Possono essere paure che si collegano a perdite della prima infanzia, ma la psicoterapia in genere riesce molto bene a controllare e "spegnere" queste paure inconsce, fonti di ansia.
Le segnalo ad es. degli articoli sugli attacchi di panico o sull'imprinting che può trovare sul mio sito professionale
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentili Dottoresse,
grazie mille per le vostre risposte.

Purtroppo sono molto confuso e ho tanta paura di non provare più nulla per lui.
Mi sento vuoto e devastato dai sensi di colpa.

Interpreto l'ansia come una mia volontà inconscia di lasciarlo e questo mi fa molto male.

Sono costantemente bombardato da dubbi "lo amo? Non lo amo? Se lo amassi non lo avrei fatto! Lo lascio? Non lo lascio? Ho paura di lasciarlo perché rimango da solo? Sono un dipendente affettivo? etc etc". Dubbi o ossessioni che non mi fanno più vivere da una settimana.

Settimana prossima ho un incontro con un psicoterapeuta, ma sarebbe già la terza che cambio... sono piuttosto deluso da me stesso.

Cordiali saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Aggiungo che se penso a lui, a rivederlo, a scrivergli, a ricominciare una storia, sto molto male causa forti attacchi d'ansia.
Gli unici momenti in cui ero spensierato e senza ansia li passavo con lui perché mi faceva sentire bene.

Ora penso che non è giusto che lui paghi per un mio errore, lasciandolo sarebbe una giusta punizione per me. Non merito una persona così al mio fianco.


[#5]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Giustamente lei si interroga sul fatto di averlo tradito e sui motivi.
Se non sono motivi legati alla persona però, attengono alla sua interiorità e penso perciò farebbe bene a parlarne con uno psicoterapeuta per non rischiare di ripetere all'infinito situazioni analoghe.
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