Potrebbe essere solo stress?

Buongiorno dottori,
È qualche giorno che stavo valutando se scrivere o meno questo messaggio, ma volevo chiedervi un consiglio.

Cerco di riassumere il più possibile.


Ai tempi dell’università ho preso circa 20 kg per via dello stress, sebbene fossi a dieta e facessi movimento tutti i giorni (cyclette e/o passeggiate di almeno mezz’ora).
Dopo la laurea e complice l’inizio di un lavoro meno sedentario l’anno successivo alla laurea, ho perso i kg persi e ho iniziato a perdere qualche kg in più, per avvicinarmi di più ad un mio ideale di aspetto fisico.
Rendendomi conto che continuavo a mangiare molto poco, ho contattato la stessa dietista che mi aveva seguito con la dieta, poco prima che andasse in pensione: mi ha dato un adeguamento suggerendomi di non saltare spuntini a metà mattina/pomeriggio, dandomi un'ampia scelta a cui attingere, e di fare colazione più abbondante, più di fare attività fisica non più tutti i giorni ma solo 3 volte a settimana.

Ad oggi, un anno dopo questa visita, nonostante io voglia assecondare queste indicazioni non riesco a smettere di fare i miei soliti 15/30 minuti di cyclette giornalieri, non riesco a seguire con serenità l'adeguamento della dieta, continuo a contare le calorie, a saltare gli spuntini nascondendomi dietro l'apparecchio trasparente che ho messo un mese fa (o quando sono a casa bevo al massimo un caffè zuccherato e un cucchiaino di marmellata) e a mangiare meno carboidrati di quello che dovrei mangiare a cena.

Ogni spuntino che mangio mi fa sentire in colpa e dato che ho paura di ingrassare, nel giorno di riposo e nella domenica se mangio un poco di più, passo più tempo sulla cyclette per rimuovere quelle calorie che in realtà tanto mi servirebbero.


Non riesco a riconoscere il mio corpo, mi rendo conto vedendo il petto e le braccia che è troppo magro, ma non lo vedo/sento mio, vedo ancora l'addome come quando avevo i 20 kg in più.
Persino gli abiti, per portarvi un esempio, invece di prendere dalla gruccia espositiva una XS/S la prima scelta ancora ricade sulla misura L/XL.
Non mi peso quasi più sulla bilancia per paura di vedere il numero, ma mi rendo conto di essere sottopeso.


In tutto questo, da un anno a questa parte mi è capitato di sentire un paio di volte nella mia testa una voce maschile che non riconosco, che rispondeva a delle domande che mi ponevo e i miei genitori hanno sostenuto che talvolta io non sembro io, dato che ho avuto spesso mal di testa nell'ultimo mese, prendo una postura inusuale o modi di parlare diversi che non mi accorgo di fare (tono leggermente più alto o risulto aggressiva tutta ad un tratto senza un vero motivo).

Mi vergogno un po' a parlarne dato che le persone attorno a me, mi hanno suggerito sia un problema solo legato allo stress anche portato dal momento storico in cui stiamo vivendo e per l'inizio l'anno scorso di un nuovo lavoro.


Mi chiedevo cosa potrei fare, mi sento un po' persa.


Vi ringrazio tanto.
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Dr. Ferdinando Toscano Psicologo 193 10
Gentile utente,
nel suo gesto di scriverci ha concretizzato il suo desiderio di prendersi cura di lei, superando le sensazioni che le hanno finora impedito di parlare ad altri di questa situazione.
Credo sia un gesto importante e che la porti sulla buona strada per stare meglio e tengo a dirle che ha fatto benissimo a prendere questa iniziativa.

Lei ci domanda se riteniamo che quanto ci racconta sia "solo" stress.
Io le rispondo che forse non è questa la domanda che si deve porre.
Secondo la logica che segue, se fosse "solo stress" cosa farebbe?
E se fosse invece altro, farebbe dell'altro? E in generale, che provvedimento adotterebbe per la sua situazione?

Lo stress, per intenderci, è una reazione, una risposta ad eventi interni o esterni a noi stessi che richiedono da parte nostra una spesa "energetica" importante e spesso molto, troppo provante, e quindi generante disagio.
E' indubbio che lei sia in una situazione di stress, perché il disagio che vive è rappresentato da uno o più agenti stressanti, che non ci è dato di conoscere bene da quello che ci scrive. Tutto il discorso dello stress, per quanto vero, è però un fatto irrilevante per la situazione che ci descrive, poiché riconoscere che sia "sotto stress" non ci dice di per sé nulla, e non ci offre da solo situazioni per cambiare la situazione che vive.

Se la sua domanda nascondesse invece il desiderio di sapere se "aspettare che passi" è la soluzione, ecco, allora la risposta può essere un po' più informativa.

A mio parere, ci descrive una situazione che andrebbe affrontata con un professionista della salute (psicologo psicoterapeuta) perché, ci pensi, al momento: (uso dati che ci ha fornito lei)
1. Mette il suo corpo alla prova, non assumendo l'ammontare giusto di cibo
2. Dice di non essere libera dal dovere che si pone di contare le calorie e di fare esercizio fisico, con quest'ultimo spesso utilizzato come meccanismo compensativo rispetto allo "sgarro" occasionale
3. Si nasconde dietro la scusa dell'apparecchio per non fare spuntini
4. Non riconosce il suo corpo per com'è davvero e non lo "allinea" alla sua taglia reale
5. Non si pesa per non sapere quanto pesa
6. Ha sentito, in limitate circostanze, una voce maschile (e quindi non sua) che risponde alle sue domande
7. Riferisce mal di testa dalla frequenza non canonica e che i suoi genitori la vedono assumere comportamenti inusuali (cambi di tono vocale, irrequietezza)

C'è dello stress dietro, perché non potrebbe essere altrimenti. Sicuramente, poi, come dice, l'ultimo periodo sarà stato quello che è stato, chi lo può nascondere...
Ma parliamoci chiaro ... Andiamo oltre e andiamo alla "ciccia". Guardiamo alla condizione in cui è adesso, ma anche a quelle che ci ha riferito in passato, quando le è stato già suggerito, anni fa, di prendersi cura del suo benessere psicologico (il suo "stress" non nasce mica ora!).
Che intende fare? Quanto vuole stare ancora male? E quanto vuole rischiare che la sua condizione peggiori?

Faccia quello che fanno i forti: superi i pareri interni ed esterni per i quali "è solo stress"; riconosca invece il fatto che, dinnanzi a certi stress, la soluzione migliore - come ha già iniziato a fare con il suo messaggio - è chiedere aiuto a chi glielo può dare (psicologo psicoterapeuta) ... e vedrà che tornerà a stare meglio!

Ogni altra strada sarebbe più tortuosa e rischierebbe di allontanarla dallo star bene.

I migliori auguri

Dott. Ferdinando Toscano
Psicologo

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