Aumento transaminasi

Buongiorno dottori, sono una ragazza di 23 anni, normopeso, non bevo, non fumo.

Come anamnesi: ho avuto tiroidite di Hashimoto e morbo di Basedow, con conseguente tiroidectomia nel 2021 (sto assumendo Tiche 75mg 2 giorni a settimana e 88mg 5 giorni a settimana);
ho anche una malattia del sistema nervoso autonomo per cui assumo Ivabradina 5mg/die.

Soffro molto spesso di disturbi gastrointestinali (ciclicamente faccio una terapia con fermenti lattici, come consigliato dalla mia endocrinologa) e ho un lieve asma allergico.


Negli ultimi mesi non ho avuto sintomi diversi dal solito, se non un leggero aumento della nausea.
La prima settimana del mese di agosto ho mangiato piuttosto male, perché mi trovavo all'estero, ma appena sono tornata ho seguito la dieta che mi aveva consigliato la mia endocrinologa e ho perso circa 3 kg negli ultimi 2 mesi.

Vi scrivo per chiedere un parere sulle mie ultime analisi del sangue (del 20. 09) perché non riesco a contattare la mia endocrinologa che è in maternità.


Riporto i valori alterati e i range di riferimento:
- Glucosio 64* (74-109) (l'ho sempre avuto basso)
- AST 40* (11-34)
- ALT 59* (8-41)
- Proteina C coagulativa 57* (70-130)
- Resistenza alla proteina C attivata 1. 7* (2. 0-999.
0)
- Anticorpi anticardiolipina igg 27. 50* (fino a 20)

Sono presenti anche gli esami sulla coagulazione perché vorrei iniziare a prendere la pillola anticoncezionale.

Gli altri esami (emocromo, coagulazione, creatinina, bilirubina, ggt, fosfatasi alcalina, colesterolo, trigliceridi, tsh, ft3 e ft4) sono tutti nella norma.

Ho già fatto una visita ematologica e devo ripetere gli esami sulla coagulazione in un altro laboratorio.

Per quanto riguarda le transaminasi lievemente alte, non le ho mai avute, se non quando la tiroidite è virata in Basedow.
Le penultime analisi del 25. 05 riportano rispettivamente:
- AST 16 (11-34)
- ALT 19 (8-41)

Secondo voi a cosa possono essere dovute?
Quando dovrei ripetere gli esami?
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 205 65
In presenza degli altri parametri epatici normali, il lievissimo incremento delle transaminasi è probabile che sia effetto collaterale di alcuni farmaci che assume. Ripeterei gli esami dopo un mese per averne conferma e - senza urgenza - programmerei una ecografia dell'addome.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno, la ringrazio per la risposta velocissima. Ho già controllato gli effetti collaterali di entrambi i farmaci che assumo e non sembrano provocare un'innalzamento delle transaminasi. Potrebbe comunque essere stato quello il motivo?
[#3]
dopo
Utente
Utente
L'ivabradina la sto assumendo da circa un anno e mezzo, il Tiche (che sono solo ormoni tiroidei) da 2 anni e mezzo.
[#4]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 205 65
Come molti altri farmaci, la ivabradina è metabolizzata dal fegato e questo non può escludere una influenza sulle transaminasi, anche se non è descritta nel foglietto illustrativo. Presumibilmente questo dato è clinicamente trascurabile; consiglio di ripetere nel tempo le analisi per averne conferma.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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dopo
Utente
Utente
D'accordo, grazie mille, è stato gentilissimo.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottore, ho ripetuto le analisi il 7.11, riporto i valori alterati (sono andata in un altro ospedale, per cui il laboratorio è diverso).

AST: 36* (fino a 35)
ALT: 55* (fino a 45)
ALP: 36* (da 45 a 133)
Proteina C: 61* (da 70 a 140)
PT: 1.18* (da 0.94 a 1.16)

Elettroforesi, proteine totali, bilirubina, GGT e gli altri test della coagulazione sono normali.
Come dovrei procedere?
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 205 65
Confermano sostanzialmente quanto già noto. I lievissimi scostamenti dall'intervallo normale non appaiono patologici. Resta in piedi l'ipotesi dalla relazione con i farmaci assunti, ma non mi sembra che ci siano gli estremi per ricalibrare la terapia - se gli specialisti di riferimento sono ovviamente d'accordo.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.