Interrompere pillola a 35 anni?

Buongiorno,

Premetto che consulterò anche la mia ginecologa alla prossima visita di controllo, ma ho una curiosità.

Ulteriore premessa, assolutamente necessaria, è che né io né mio marito desideriamo avere figli.
Non è nei nostri progetti, né oggi né in futuro, ma nonostante ciò lui non è completamente d’accordo su eventuali soluzioni definitive, a prescindere da chi di noi due le adotterebbe.

Ho appena compiuto 35 anni.
Soffro di tiroidite di Hashimoto (assumo Eutirox 100 ormai da quasi 3 anni).
Ho iniziato ad assumere la pillola anticoncezionale a 20 anni per regolarizzare il ciclo (troppo breve) e collateralmente a scopo anticoncezionale, ma oggi quell’irregolarità potrebbe essere controllata dall’Eutirox (chissà?) . Ad ogni modo, ho interrotto più volte l'assunzione (diciamo al termine di ogni relazione stabile) e a ogni ripresa il medico mi cambiava il farmaco. Negli ultimi 4 anni ho assunto Gestodiol 20, ma poi verso metà del 2020 ho iniziato ad avere delle emicranie fortissime nella settimana di sospensione, per cui il medico mi ha fatto passare a Drospil, che ora assumo da circa 6 mesi. Le emicranie (sempre e solo circoscritte alla settimana di sospensione) sono quasi del tutto sparite, o comunque la loro intensità si è ridotta.

Ovunque leggo che la contraccezione ormonale è sconsigliata per alcune categorie di soggetti, tra cui le donne over 35, a causa di un maggiore rischio di eventi avversi (di tipo trombotico, soprattutto).
Ora sono anche in corso valutazioni sull’eventuale legame rischioso tra vaccino anti-Covid e persone a rischio trombotico (tra cui rientrano anche le donne che assumono la pillola, inevitabilmente).


Arriviamo quindi alle mie domande:
1) come coppia, ci domandavamo se fosse sensato prevedere una contraccezione alternativa alla pillola, vista la mia età.
(La questione vaccino non voglio considerarla, non ci sono sufficienti studi per esprimersi sensatamente né in un senso né nell’altro!) . Come alternativa, mio marito propone il preservativo.

2) se volessi interrompere la pillola, come dovrei fare?
Attendere il termine della scatola in corso e semplicemente non iniziarne una nuova?

3) interrompendo la pillola, che effetti indesiderati posso aspettarmi e a cosa devo stare attenta (a parte le gravidanze indesiderate ovviamente!) ?
In quali casi e a fronte di quali sintomi dovrei rivolgermi al medico?

Grazie per ogni parere che si aggiungerà a quello dello specialista da cui sono seguita, che dovrebbe ricevermi nelle prossime settimane.
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Dr. Nicola Blasi Ginecologo 43.3k 1.4k 190
Rispondo alle sue domande interessanti e utili per chiarire alcuni dubbi creati da un caos informatico.
1. Il rischio tromboembolico dei contraccettivi orali sottolinea una nota della Sic è già stato oggetto di accurata valutazione da parte del comitato di farmacovigilanza dell’Ema che nell’ottobre del 2013 ha concluso: i benefici dei contraccettivi orali nel prevenire le gravidanze indesiderate sopravanzano i loro rischi. Studi internazionali sui contraccettivi orali hanno inoltre dimostrato un effetto protettivo della pillola contro il tumore dell’ovaio. È poi importante ricordare prosegue la nota che esistono elementi predisponenti alla trombosi che sono indipendenti dall’assunzione di farmaci, come fumo, obesità e sovrappeso, familiarità o eventi vascolari pregressi. Tutti fattori che vengono vagliati dallo specialista prima della prescrizione della pillola, attraverso un’accurata anamnesi personale e familiare .
2. per interrompere la pillola è consigliabile terminare il blister
3 alternativa alla pillola è un dispositivo intrauterino IUS da non confondere con la spirale (IUD) , con la sospensione perderebbe tutti vantaggi extra contraccettivi della pillola
SALUTI

dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.

BARI

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la celere risposta, dottore!

Preciso che il caos non è solo informatico: il dubbio mi è venuto in primis visto che il foglietto illustrativo della pillola, nella sezione "Fattori che aumentano il rischio di sviluppare un coagulo sanguigno in una vena", cita espressamente la situazione "quando invecchia (soprattutto oltre i 35 anni)" come fattore di rischio indipendente, e non in combinazione a uno degli altri (sebbene sia comunque precisato che, ovviamente, "il rischio di sviluppare un coagulo sanguigno aumenta quando lei presenta più condizioni di questo tipo").

A suo parere (entriamo nel campo della fantamedicina, però, me ne rendo conto) quanto affermato dalla Sic è valido sempre e comunque anche alla luce delle valutazioni in corso sul vaccino anti-Covid?

Grazie ancora per i suoi preziosi pareri.
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Dr. Nicola Blasi Ginecologo 43.3k 1.4k 190
In ogni caso il GINECOLOGO con un accurato couselling ed utilizzando " i criteri medici di eligibilità all'impiego dei contraccettivi " emessi dalla Società Medica Italiana per la Contraccezione e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità , può fare una selezione di donne a rischio trombotico
SALUTI
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dopo
Utente
Utente
Grazie, dottore, per il suo parere.