
Utente cancellato
dal 2018
Buongiorno, cerco di riassumere la mia storia. Sette anni fa mi è stato diagnosticato un DAP e ansia generalizzata. Lo psichiatra di allora mi assegnò 20mg di Paroxetina una volta al giorno.
Dopo il primo mese sono tornato a stare bene e la terapia è proseguita per sette anni durante i quali ho vissuto normalmente (non ho nemmeno accusato i tanto temuti problemi sessuali e non sono neanche ingrassato, come mi era stato predetto).
A maggio 2018, su consiglio di un nuovo psichiatra (quello che mi seguiva in passato è andato in pensione) ho interrotto gradualmente il trattamento senza particolari difficoltà.
Il mese scorso ho cominciato ad avere alcuni dei problemi che mi affliggevano in passato: risvegli notturni, tremori, diarrea, palpitazioni, sensazioni di svenimento, paura di sentirmi male in pubblico.
Sono quindi tornato dallo psichiatra che mi ha proposto, nel caso fossi stato d'accordo, di tornare a prendere la Paroxetina. Li per li ho accettato, tant'è che ho gia il farmaco qui a casa ma adesso non mi sento molto tranquillo.
Sono preoccupato per gli effetti a lungo termine che questo farmaco potrebbe avere sul mio fisico. L'ho già assunto per sette anni e ho paura che possa avere ripercussioni sul fegato o sul cuore.
Inoltre, è normale avere delle ricadute? Lo psichiatra che mi visitò la prima volta disse che in genere queste medicine curano l'ansia a differenza degli ansiolitici.
Non so. Spero possiate darmi un vostro parere sulla mia situazione. Grazie in anticipo per il vostro tempo.
Dopo il primo mese sono tornato a stare bene e la terapia è proseguita per sette anni durante i quali ho vissuto normalmente (non ho nemmeno accusato i tanto temuti problemi sessuali e non sono neanche ingrassato, come mi era stato predetto).
A maggio 2018, su consiglio di un nuovo psichiatra (quello che mi seguiva in passato è andato in pensione) ho interrotto gradualmente il trattamento senza particolari difficoltà.
Il mese scorso ho cominciato ad avere alcuni dei problemi che mi affliggevano in passato: risvegli notturni, tremori, diarrea, palpitazioni, sensazioni di svenimento, paura di sentirmi male in pubblico.
Sono quindi tornato dallo psichiatra che mi ha proposto, nel caso fossi stato d'accordo, di tornare a prendere la Paroxetina. Li per li ho accettato, tant'è che ho gia il farmaco qui a casa ma adesso non mi sento molto tranquillo.
Sono preoccupato per gli effetti a lungo termine che questo farmaco potrebbe avere sul mio fisico. L'ho già assunto per sette anni e ho paura che possa avere ripercussioni sul fegato o sul cuore.
Inoltre, è normale avere delle ricadute? Lo psichiatra che mi visitò la prima volta disse che in genere queste medicine curano l'ansia a differenza degli ansiolitici.
Non so. Spero possiate darmi un vostro parere sulla mia situazione. Grazie in anticipo per il vostro tempo.
[#1] dopo

Dr. Matteo Pacini
Referente scientifico

PISA (PI)
VIGEVANO (PV)
ROMA (RM)
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Gentile utente,
E per quale motivo è preoccupato di effetti a lungo termine senza menzionare quali ? Perché poi proprio su questi due organi ?
E per quale motivo è preoccupato di effetti a lungo termine senza menzionare quali ? Perché poi proprio su questi due organi ?
[#2] dopo

Utente cancellato
dal 2018
Grazie per il rapido riscontro, Dottore.
Durante i sette anni di terapia con Sereupin ho sempre effettuato delle analisi di routine annuali e tutti gli anni ho avuto la GGT un po' alta (71 su un max di 50). Secondo il medico di base proprio a causa della paroxetina.
Per quanto riguarda il cuore, sia mia nonna che mio padre hanno avuto un infarto. Non so se ci sia qualche correlazione
Durante i sette anni di terapia con Sereupin ho sempre effettuato delle analisi di routine annuali e tutti gli anni ho avuto la GGT un po' alta (71 su un max di 50). Secondo il medico di base proprio a causa della paroxetina.
Per quanto riguarda il cuore, sia mia nonna che mio padre hanno avuto un infarto. Non so se ci sia qualche correlazione
[#3] dopo

Dr. Matteo Pacini
Referente scientifico

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Non mi risulta che ci sia correlazione con l'infarto, perché a Lei sì ?
Per il fegato, un lieve aumento rispetto ad un valore medio delle ggt non è così chiaramente imputabile a qualcosa, né necessariamente deve essere gestito in maniera particolare.
Questo lo decide il suo medico, anche in considerazione dei restanti parametri.
Per il fegato, un lieve aumento rispetto ad un valore medio delle ggt non è così chiaramente imputabile a qualcosa, né necessariamente deve essere gestito in maniera particolare.
Questo lo decide il suo medico, anche in considerazione dei restanti parametri.